Come nel film di David Fincher, anche nella stagione del sottomarino giallo Villareal Europa e Liga sono mischiate così da creare qualcosa di strano, un evento che raramente è capitato nella storia del calcio. Il lungometraggio drammatico/fantastico che vede come protagonista Brad Pitt racconta la storia di un bambino nato con la salute di un anziano che, con il passare dell’età – al contrario di tutti gli altri esseri umani – ringiovanisce. Stesso discorso, a Villareal Europa League e La Liga sembrano disposte dal destino quasi controsenso.
Quanto accaduto – e tutt’ora sta accadendo – alla formazione di Javier Calleja, non è un caso analogo, ma si tratta comunque di una vicenda rara. Ebbene sì, perché il sottomarino giallo Villareal ha totalizzato 29 punti in 28 gare di campionato (1,03 punti a partita), trovandosi di conseguenza al diciassettesimo posto in classifica con appena 4 punti di vantaggio dalla zona calda. Già per questo è da considerare un episodio ambiguo, ma a far ancor più scalpore è il fatto che la squadra che gioca nella provincia di Castellon è in piena lotta per la corsa alla vittoria dell’Europa League. Infatti, è ai quarti di finale dove si giocherà il passaggio del turno nel derby della Comunidad Valenciana. Trattasi di un Villareal Europa League
Villareal, Europa League e difficoltà
Visti i discreti piazzamenti dalla stagione 2013/2014 – anno in cui tornò in Primera Division – a quella scorsa (due volte sesti, altre due quinti ed infine una volta quarti), le aspettative del sottomarino giallo Villareal per il nuovo campionato erano ben altre. A dimostrarlo è la sessione estiva di calciomercato, dalla quale giunsero il difensore centrale Rodrigo Funes Mori (dall’Everton per 20 milioni di euro), Santiago Caseres (dal Vélez Sarsfield per 10 milioni), Alfonso Pedraza (in prestito dal Deportivo Alavés) e Santi Cazorla (svincolato) per completare il reparto di centrocampo; infine gli attaccanti Gerard Moreno e Karl Toko Ekambi – il primo dall’Espanyol e il secondo dall’Angers – rispettivamente per 20 e 18 milioni di euro. Tra le cessioni spiccavano quelle del centrocampista Rodri, venduto per circa 20 milioni all’Atletico Madrid, dell’esterno offensivo Samu Castillejo, passato al Milan per 25 milioni ed infine di una vecchia conoscenza del calcio italiano, Roberto Soriano, tornato nello Stivale a vestire la maglia del Torino. La sessione di mercato si chiuse con un saldo negativo (di circa 33 milioni), ma in casa Villarreal Europa League e campionato parevano due obiettivi da onorare e conseguentemente fu deciso di spendere un poco di più. A fronte di quel bimestre esoso, il presidente Fernando Roig Alfonso non sperava in una stagione che dopo 15 partite vedeva soli 14 punti conquistati. Il sottomarino giallo Villareal si trovava al diciottesimo posto in classifica ( in piena zona retrocessione). La conseguenza ovvia fu l’inevitabile esonero di Javier Calleja – sostituito da Luis Garcia Plaza – ma le cose non cambiarono.
Al giro di boa il Villareal Europa si trova addirittura penultimo, scavalcato dal Rayo Vallecano, con 17 punti (e appena 3 punti in 5 gare disputate). L’andamento non cambiò e nella seconda giornata di ritorno saltò conseguentemente il mister e fu concessa una nuova chance a Javier Calleja, che riuscì a ripristinare qualcosa staccando la zona retrocessione di 4 punti grazie a 11 ottenuti in 8 gare. La quasi immediata eliminazione dalla Copa del Rey, sintomo non di un Villareal Europa, diede fiducia ne La Liga a Cazorla e compagni. Ma, soprattutto, in casa Villareal Europa League divenne una priorità.
Villareal Europa League: un paradosso
Erano le 13:39 del 31 agosto 2018 quando fu appena stato sorteggiato l’intero girone del sottomarino giallo Villareal Europa League. Si trattava di un raggruppamento tutt’altro che complicato (il Rapid Vienna terzo nella Bundesliga 2017/18, lo Spartak Mosca terzo in Prem’er-Liga e il Rangers vicecampione della Scottish Premiership), ma non per questo da sottovalutare. Come in Liga la partenza d’Europa fu: due pareggi contro Rangers e Spartak Mosca (rispettivamente 2-2 e 3-3) e solo al giro di boa iniziò a prender forma il Villareal Europa League, quando demolì al Madrigal il Rapid Vienna (5-0) e balzò in testa al girone. Con il pareggio in Austria nella prima di ritorno agguantò la vetta in solitaria, grazie alla contemporanea sconfitta del Rangers contro lo Spartak Mosca e l’avventura di Javier Calleja, si chiuse provvisoriamente con il pareggio a reti bianche a Glasgow. Fu il turno di Plaza, che con una netta vittoria casalinga contro lo Spartak Mosca (2-0), consolidò il primato e consentì di accedere ai sedicesimi di finale come testa di serie.
Il primo step del Villareal Europa League è stato superato. L’urna di Nyon dice che la prossima sfidante del sottomarino giallo sarà lo Sporting Lisbona, arrivato secondo nel girone con Arsenal, FK Vorskla e Qarabag. L’andata all’Josè Alvalade è decisa da una rete al 3’ di Pedraza. Al termine del primo tempo della gara di ritorno però lo Sporting Lisbona passa in vantaggio e Pablo Fornals pareggiò sancendo l’epollio del Villareal Europa League. Agli ottavi ecco lo Zenit San Pietroburgo, primo in un girone non semplice con Bordeaux, Copenaghen e Slavia Praga ed artefice dell’eliminazione del Fenerbahce. Di fronte a tale ostacolo la formazione di Calleja non sembrò intimorita, tornò dalla Russia con un agevole 1-3 e stasera affronterà un’altra spagnola, il Valencia, retrocessa dalla Champions e autrice di un miracolo sul Krasnodar. La strada per Baku è lì, il sottomarino giallo è pronto a salpare.