Il prossimo 24 aprile la Romania si fermerà per il big match dei playoff scudetto. Alla National Arena di Bucarest infatti l’FCS Bucuresti, quello che resta della gloriosa Steaua, riceverà l’FC Viitorul, la squadra di un certo Gheorghe Hagi.
E non è certo un’esagerazione definire così questa giovane (in tutti i sensi) compagine del campionato rumeno. Il Viitorul viene fondato nel 2009 nella città di Costanza ed è uno spin-off dell’Academia Hagi fondata per l’appunto dal 52enne ex stella di Steaua, Real Madrid, Barcellona e con un trascorso anche in Italia nel Brescia, per formare i nuovi talenti del calcio rumeno. Viitorul infatti significa futuro. E nome più adatto per un progetto che punta a rilanciare il calcio rumeno nel mondo non poteva esserci. Un progetto ambizioso che ha avuto sin da subito una rapida evoluzione con la creazione per l’appunto di un club che nel 2012 è stato iscritto alla terza serie nazionale e ha sin da subito cominciato a mietere successi.
Al termine della prima stagione tra i professionisti, dopo un avvincente testa a testa con l’ACS Berceni, è subito arrivata la promozione in Liga II, l’equivalente della nostra Serie B. Poi, dopo un anno di ambientamento nella serie cadetta, il grande salto con la promozione nella massima serie nel 2011-2012. E ora il sogno scudetto. Dopo aver chiuso la stagione regolare in testa alla classifica con 24 punti, quando mancano quattro giornate al termine il Viitorul segue la Steaua a 3 punti di distanza, complice il passo falso nell’ultima giornata di campionato in casa della Dinamo Bucarest, terza forza di questo mini-torneo. Una sconfitta (2-1) che di fatto ha rimesso tutto in discussione considerato anche il pari che il Cluj, ora quarto a quota 30 punti, ha strappato in casa contro la capolista FCS che attualmente si trova a quota 37. La strada che porta al titolo per il Viitorul è sicuramente in salita ma una vittoria contro l’ex Steaua rappresenterebbe un’iniezione di fiducia in vista di un rush finale che vede poi come ultimo ostacolo di rilievo proprio il Cluj all’ultima giornata.
A prescindere da quale sarà l’esito finale, quello del Viitorul è un vero e proprio miracolo sportivo. Non solo per la giovane storia del club che sicuramente ha un suo peso specifico quando ci si trova al cospetto di squadre del calibro dell’FCS che vantano un passato glorioso fatto di successi nazionali ed internazionali. La Steaua, ad esempio, è stata la prima squadra dell’est a vincere una Champions League. Ma anche perché il progetto Viitorul poggia le sue basi su una programmazione che strizza l’occhio, neanche a dirlo, al futuro. Fedele allo spirito che ha portato Hagi ad istituire l’omonima Academia, oggi il Viitorul affronta il campionato con una rosa composta quasi esclusivamente da giocatori rumeni (l’unica eccezione è il difensore francese Boli) che con i suoi 22,7 anni ha l’età media più giovane di tutto il torneo; e che abituata a giocare in un impianto da 4.554 posti, lo Stadio Central, finisce inevitabilmente per soffrire un po’ l’impatto con i grandi palcoscenici. Come ad esempio è la National Arena che domenica con i suoi 55.634 posti si preannuncia tutta esaurita. Un ostacolo in più per una squadra, il Viitorul, che in 11 precedenti con l’FCS è riuscita a prevalere una sola volta. Che però è anche l’ultima che le due squadre si sono incontrate. Era il 27 marzo e la squadra di Hagi si è imposta per 3-1. Il Viitorul non potrà permettersi troppi calcoli domenica prossima. Vincere è l’unico risultato a disposizione per continuare a coltivare il sogno scudetto. Senza dimenticare però che un secondo posto consentirebbe l’accesso ai preliminari di Champions League. Comunque vada un futuro niente male.