“Una vita da mediano a recuperar palloni. Nato senza i piedi buoni, lavorare sui polmoni“. Cantava così Luciano Ligabue in una sua celebre canzone del 1999. Una profonda metafora sulla vita che prende spunto dalla passione calcistica del rocker di Correggio e che finisce anche per celebrare uno dei ruoli da sempre più ingrati del mondo del calcio. Quello appunto del mediano (prima), dell’incontrista (poi) o del centrocampista metodista, come si è soliti chiamarlo oggi.
Un ruolo di fatica, di corsa, di botte date e prese. Un ruolo destinato purtroppo a passare spesso in secondo piano davanti alle giocate estrose dei fantasisti od ai gol dei centravanti. Del resto lo dice anche il Liga nella sua canzone. Chi gioca mediano ha la sfortuna di non essere stato dotato dalla natura nè lo spunto della punta nè del 10. Che peccato!
Eppure quello del mediano è un ruolo fondamentale per la tenuta di una squadra. Al quale per fortuna è stata restituita nobiltà nel nuovo millennio non solo grazie alla canzone di Ligabue ma anche e soprattutto grazie ad una serie di giocatori che hanno saputo interpretare il ruolo con caratteristiche tecniche ed agonistiche che hanno condotto nel tempo all’idolatria del mediano. Ecco, noi di Tabser-Talking about soccer abbiamo deciso di stilare la nostra personalissima Top 15 dei mediani del nuovo millennio anteponendo però il fattore cuore a quello tecnico per stilare la graduatoria. Questo è quello che è uscito.
15. Simeone
Gran lottatore. Ma non solo un recupera palloni puro. Piedi non raffinatissimi. Ma un grande senso dell'inserimento che insieme alla precisione sui colpi di testa lo ha fatto diventare un ottimo pendolo di centrocampo
14. Mascherano
Anche lui come Simeone non è solo un incontrista. Mascherano ha anche due piedi educati che fanno di lui un ottimo metodista, un regista basso. Ruolo che infatti non è raro vedergli ricoprire nel Barça
13. Emerson
Le sue migliori stagioni sono state probabilmente quelle in maglia giallorossa. I tifosi giallorossi impazzivano per il brasiliano. Uno di quelli generosi. Instancabile, recuperava palloni su palloni e li giocava poi trattandoli con i guanti. Capello era letteralmente innamorato di lui. Tanto che poi se lo portò dietro alla Juventus
12. Yaya Touré
Uno di quei giocatori che insieme alla fisicità dirompente può contare anche su piedi buoni ed una raffinata visione di gioco. Non a caso Mancini, uno che se ne intende, ha sempre stravisto per lui
11. Busquets
Magari non quanto Messi ma anche Sergio Busquets ha fatto le fortune del Barcellona. Lui è un altro di quelli che i palloni sa sia recuperarli che giocarli
10. Essien
Lasciate stare il giocatore visto con la maglia del Milan. Essien il meglio lo ha dato ai tempi del Chelsea. Ed i Blues non se ne sono privati a lungo non a caso
9. Cambiasso
Argentino infaticabile e gran lavoratore. Uno degli artefici del triplete interista
8. De Rossi
Daniele De Rossi è un altro di quelli che ha la fortuna di possedere una grande fisicità ed il dono di dare del tu al pallone. Ha poi un'altra fortuna: quella di giocare per la sua squadra del cuore. E questo è probabilmente uno dei motivi per cui spesso in campo lo si vede dare il 120%
7. Almeyda
Il tipico ruba palloni. Correva come un matto da una parte all'altra del campo e pur essendo un mediano di inizio millennio, uno di quelli ancora un po' vecchia maniera, poco metodisti ed un po' picchiatori, i suoi interventi erano invece spesso e volentieri puliti, di classe. Veramente un gran bel giocatore
6. Keane
Con Roy entriamo nella zona calda di questa graduatoria. Senza dilungarci troppo, per inquadrare Keane è sufficiente sentire come ricorda l'intervento vendicativo su Haaland reo 4 anni prima di avergli rotto i legamenti: "Avevo aspettato abbastanza. L’ho colpito dannatamente forte. La palla era là (credo). Beccati questo stronzo. E non provare mai più a ghignarmi in faccia che sto simulando un infortunio"
5. Kanté
Se lo scorso anno il mondo del calcio (e non solo) ha potuto sognare attraverso la favola del Leicester il merito è anche di N'Golo Kanté. Il francese è probabilmente il mediano più puro in circolazione in un calcio sempre più alla ricerca di ibridi
4. Makélélé
Come ci ricorda Wikipedia: "Giocatore roccioso, grintoso, tenace e abilissimo tatticamente, è il prototipo del centrocampista difensivo: poco abile in fase di impostazione ma in grado di reggere un reparto e di fare da equilibratore nelle due fasi di gioco". Senza ombra di dubbio uno dei giocatori più forti in questo ruolo
3. Davids
Il suo soprannome era Pitbull. Cos'altro aggiungere?
2. Vieira
Imponente, roccioso, cattivo. Un fuoriclasse. Simbolo dell'Arsenal e di una Francia che a cavallo del nuovo millennio trovò la doppietta Mondiale-Europeo. Con le sue gambe lunghissime e muscolose arpionava qualsiasi pallone. In più aveva anche un bel tocco palla ed un tiro potente e preciso
1. Gattuso
Ok, siamo d'accordo. Probabilmente la scelta è scontata. Ma chi non avrebbe voluto avere uno come Ringhio nella sua squadra del cuore?