Finisce a reti inviolate il match della Dacia Arena tra Udinese e Lazio. Una partita brutta e nervosa con i biancocelesti che non hanno saputo impensierire i bianconeri nonostante la superiorità numerica avuta per quasi tutta la ripresa.
Primo tempo – Colantuono si affida al consueto 3-5-2 con Edenilson ed Adnan larghi sulle fasce ed il neo acquisto Kuzmanovic in campo dal primo minuto con Badu e Guilherme, anche lui all’esordio, a completare la medianza. Zapata e Thereau guidano l’attacco dei friulani. Pioli risponde confermando il blocco che domenica scorsa ha travolto il Chievo all’Olimpico sostituendo lo squalificato Radu con il rientrate Basta dirottando Konko sulla sinistra. Djordjevic confermato titolare con Hoedt accanto a Bisevac. Dura però solo tre minuti la partita dell’ex Lione costretto ad abbandonare il campo per un risentimento muscolare. Al suo posto entra Mauricio. Per buoni venticinque minuti non accade assolutamente nulla. Le due squadre sono visibilmente contratte ed il ritmo abbastanza alto non aiuta a produrre una manovra ragionata. Il gioco prova a svilupparsi prevalentemente sulle fasce dove i duelli Adnan-Candreva da una parte e Edenilson-Keita-Konko dall’altra offrono spunti interessanti anche se non riescono a produrre occasioni degne di nota. Almeno fino al 27′ quando sugli sviluppi di un cross di Adnan è Zapata a trovarsi grazie ad un rimpallo a tu per tu con Berisha. Il centravanti sembra in fuorigioco ma Celi lascia proseguire. Il colombiano vede intelligentemente Kuzmanovic solo sul secondo palo e lo serve. L’ex Fiorentina appoggia a porta vuota ed esulta ma la prima impressione era quella giusta. Fuorigioco. La segnalazione arriva però in ritardo e fa infuriare il Friuli e l’Udinese. I bianconeri si innervosiscono e la partita si accende più dal punto di vista del furore agonistico che da quello dello spettacolo. Prima Thereau si fa ammonire per proteste ed inscena anche un corpo a corpo con Badu che ha la sola colpa di cercare di calmare il francese. Poi è Danilo a battibeccare con Djordjevic: giallo per entrambi. La Lazio esce dal guscio per tentare di capitalizzare il nervosismo dei bianconeri e sfiora il gol in due occasioni. Prima è Candreva a scendere sulla destra e crossare basso. Karnezis smanaccia e Milinkovic-Savic è bravo di testa ad avventarsi sul pallone per servire Djordjevic. Ma l’ex Nantes si fa anticipare da Wague sciupando un potenziale capitale. Poi è Konko ad avere sul destro praticamente dal limite dell’area piccola il pallone del vantaggio. Ma la coordinazione del francese è pessima e la palla finisce alta sopra la traversa. Siamo agli sgoccioli della prima frazione di gioco ma c’è ancora il tempo per un intervento tanto scomposto quanto scellerato di Danilo su Djordjevic che Celi sanziona con il secondo giallo. L’Udinese resta in dieci e la Lazio è costretta a giocarsi il secondo cambio prima del riposo mandando in campo Matri.
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Secondo tempo – La ripresa si apre con Colantuono che ridisegna l’Udinese con un 4-4-1 che diventa un 4-3-2 quando c’è da strizzare l’occhio alle ripartenze, e la Lazio che attacca a testa bassa alla ricerca del vantaggio. I capitolini sfiorano il gol in due occasioni nei primi tre minuti, con Cataldi prima e Parolo poi, e trovano anche la rete con una carambola di Matri che però è in posizione evidente di fuorigioco. Il centravanti si ripete all’11’ con una torsione di testa che capitalizza al massimo un cross disegnato da Basta al termine di una bella azione manovrata dai biancocelesti. Ma anche in questa occasione Celi annulla per l’evidente spinta dell’ex Milan e Juve al suo marcatore diretto. L’Udinese, complice l’inferiorità numerica, è troppo schiacciata e fatica a recuperare e gestire il pallone. Al 15′ Colantuono cerca allora di correre ai ripari richiamando in panchina Guilherme, buon esordio per lui, e gettando nella mischia Lodi. La manovra dei friulani non sembra ricavarne particolare giovamento ma è anche vero che i bianconeri non faticano eccessivamente a controllare la pressione di una Lazio che stenta a tramutare in occasioni da gol l’evidente predominio territoriale. Al 24′ arriva il terzo cambio dell’Udinese con Bruno Fernandes che rileva Kuzmanovic. Pioli risponde sei minuti più tardi inserendo Klose per Parolo e ridisegnando la Lazio con un 4-2-4 nel chiaro intento di cercare di vincere la partita. Ed invece è l’Udinese ad avere l’occasione per il vantaggio al 38′ quando Thereau parte in velocità da sinistra lasciando sul posto Mauricio ed entrando in area di rigore. È bravo Hoedt a temporeggiare costringendo il francese sull’esterno. Il tiro arriva ma per Berisha è ormai facile deviare in angolo. Al termine dell’azione Celi espelle Matri che protestava ormai da decine di secondi per un presunto fallo non sanzionato ristabilendo così la parità numerica in campo. Ne scaturisce un far west sulle panchine con i due team manager che vengono allontanati dal campo. Dopo quattro minuti di recupero Celi fischia la fine di una partita nervosa e per nulla affatto spettacolare. Un pareggio che serve poco ad entrambe le squadre. L’Udinese interrompe almeno la striscia negativa dell’ultimo periodo. La Lazio allunga a sette la sua serie di partite senza sconfitte. Ma i biancocelesti tornano a Roma con il rammarico di non aver saputo sfruttare una ghiotta occasione per restare aggrappati al treno che porta in Europa.