Allora è vero. Diciamoci la verità, il dubbio lo abbiamo sempre avuto. Ma ora che anche la scienza lo conferma si può quasi immaginare che le società faranno di tutto per portare spettatori allo stadio. L’effetto “partita in casa” a quanto pare esiste davvero. Secondo uno studio pubblicato sull’International Journal of Sport and Exercise Psychology, i tifosi sono in grado di condizionare durante una partita il giudizio dell’arbitro che finisce per favorire la squadra che gioca davanti il proprio pubblico. Non solo, gli studiosi hanno infatti rilevato che la cosa vale tanto per gli arbitri alle prime armi che per quelli più navigati. Per giungere a questo (un po’ di ironia è d’obbligo) strabiliante risultato destinato a mutare completamente nei prossimi mesi i dati di affluenza allo stadio sono stati analizzate ben 2561 partite di calcio della Liga spagnola, giocate tra le stagioni 2002/2003 e 2009/2010. Per arricchire la ricerca rispetto ad analisi analoghe condotte in passato, in questo caso gli studiosi hanno considerato falli e cartellini assegnati come variabili indipendenti ossia non limitandosi a valutare la distribuzione dei fischi tra squadra di casa e squadra ospite ma rilevando anche il metro di giudizio. Il risultato emerso è che una differenza c’è ma non è tanto nel numero di falli sanzionati da una parte e dall’altra quanto nella tendenza a sanzionare maggiormente con cartellini gialli e rossi quelli compiuti dalla squadra ospite. Ma non solo. Questa tendenza è maggiore quando lo stadio di casa è pieno e la tifoseria è particolarmente rumorosa. Semplice statistica o qualche presidente farà tesoro di questa ricerca? Per saperlo basterà monitorare nei prossimi mesi le politiche di marketing dei club.