Approssimativamente un’ora dopo il fischio finale di Leicester-West Ham, gara che aveva visto le Foxes pareggiare solo all’89 con Ndidi il vantaggio ospite firmato Balbuena (al 30′, con oltre 40′ di superiorità numerica per l’espulsione di Mark Noble), l’elicottero del patron del club, Vichai Srivaddhanaprabha, s’è alzato dal centro del campo in direzione Londra, dove il magnate nel campo dei duty free sarebbe partito per la Thailandia. All’incirca alle 20:30, tuttavia, il pilota avrebbe perso il controllo del velivolo che s’è rovinosamente schiantato nel parcheggio riservato del King Power Stadium, il car park E, utilizzato dallo staff, prendendo immediatamente fuoco. Le notizie a caldo sono state frammentarie, tanto che non vi sono state smentite né conferme: né sull’identità dei passeggeri, né tantomeno sull’eventuale numero di sopravvissuti. Momenti drammatici si sono impadroniti dell’intera Leicester, gettando nel più cupo sconforto il mondo del calcio.
La tragedia di Leicester: confusione e indiscrezioni
Stando alla prima ricostruzione di alcuni testimoni oculari, l’elicottero avrebbe sovrastato la copertura delle tribune, alzandosi in aria prima di crollare a terra compiendo un drammatico movimento a spirale per via di un presunto guasto al rotore di coda. Lo schianto col suolo è stato terribile, il mezzo ha creato un’enorme palla di fuoco e l’aria circostante s’è impregnata di combustibile. Immediatamente sono arrivati i soccorsi, l’area è stata delimitata dalla polizia del Leicestershire. All’esterno chiaramente c’è stata confusione, la sicurezza ha impedito ai curiosi di scattare foto e avvicinarsi alla carcassa, dilaniata dalle fiamme nel parcheggio dello stadio, territorio in possesso del club. La stampa ha catturato il portiere Kasper Schmeichel in lacrime, mentre il 40enne tifoso Tim Acott raccontava: “Appena è uscito dallo stadio l’elicottero stava già volteggiando, in una spirale, poi ha colpito il terreno come un big bang ed è scoppiato in fiamme. È finito dall’altra parte del parcheggio, non penso che ci fossero persone lì, sto tremando come niente”.
C’è stata confusione all’esterno mentre il personale della sicurezza ha tentato di ristabilire l’ordine e impedire ai membri del pubblico di scattare foto e filmare video del relitto. I tifosi della zona si sono allontanati in evidente pericolo e Kasper Schmeichel, portiere del Leicester, è stato visto in lacrime fuori terra mentre i giornali scrivevano che il figlio del presidente, Aiyawatt Srivaddhanaprabha, non era a bordo dell’elicottero perché assente alla partita. “We are assisting Leicestershire Police and the emergency services in dealing with a major incident at King Power Stadium – si leggeva invece in un comunicato pubblicato da un portavoce del Leicester City FC alle 23:44 di sabato, le ultime parole della società per oltre 17 ore – The Club will issue a more detailed statement once further information has been established“. Nel frattempo le telecamere di BT Sport hanno catturato il decollo dell’elicottero in diretta: in studio, oltre al presentatore Jake Humprey, pure Owen Hargreaves, Chris Sutton e John Hartson.
Nelle prime ore di domenica mattina, la polizia del Leicestershire ha confermato che l’AAIB (air accident investigation branch) si sarebbe occupata delle rilevazioni, mentre le ore si susseguivano impietosamente e con esse il portavoce della King Power, azienda di proprietà dei Srivaddhanaprabha, rifiutava di commentare la notizia. Una delle cinque persone a bordo del mezzo, un Agusta Westland AW169, sarebbe stato proprio Vichai Srivaddhanaprabha. Tra le indiscrezioni, fermo restando che non è chiaro se tra i passeggeri vi fosse un maschio o una femmina tra i 4 figli del presidente, ve n’è stata pure una circa la presenza del tecnico Claude Puel. A smentire il tutto ha pensato il quotidiano francese Nice Matin, preoccupatosi per l’ex mister dell’OGC: così dalla Provenza si sono messi in contatto con Gregory Campi, amico di Puel, che ha confermato “Ho parlato con lui ieri sera (sabato, ndr), Claude e sua moglie sono vivi”.
Il giorno dopo la tragedia
Il giorno dopo, domenica, una gigantesca folla s’è radunata fuori dai cancelli del King Power Stadium per rendere omaggio al presidente: i fiori e le sciarpe coprivano l’intera zona, insieme pure a un cartellone raffigurante la divinità induista Ganesh. Corone di fiori deposte tra i tornelli 54 e 47 dell’impianto, le sciarpe di Aston Villa, Liverpool, Wolverhampton, Manchester City e Leicester Tigers – la squadra cittadina di rugby – a mostrare il comune sentimento di tristezza e commozione. Alle 9:57, l’assistente capo dei Vigili del Fuoco Andrew Brodie ha definito l’incidente “clearly serious and tragic“, mentre alle 10:02 l’agenzia di stampa Reuters confermava la presenza di Vichai Srivaddhanaprabha all’interno del mezzo carbonizzato. In mattinata i tifosi sono arrivati al King Power Stadium a dozzine, deponendo i loro omaggi a quell’uomo che le notizie ufficiali non vedono ancora scomparso, malgrado la totale assenza di informazioni faccia pensare al più infausto degli esiti. Dal servizio di ambulanze delle Midlands orientali hanno affermato che l’allarme è partito alle 20:38 di sabato e che la risposta è stata l’invio di un medico, un’ambulanza e un paramedico nel parcheggio al di fuori del King Power Stadium. Ulteriori dettagli nel frattempo arrivavano dal sito Web Planefinder: l’elicottero AW169 su cui viaggiava Vichai Srivaddhanaprabha è partito dal Fairoaks airport di Surrey alle 14:45, arrivando fino a Fulham – zona ovest di Londra – prima di virare a nord e proseguire per Leicester. Da qui in poi The Guardian ha interpellato delle fonti vicine al club, che hanno confermato ulteriormente la presenza del presidente delle Foxes. Sui social piovevano messaggi di sostegno e commozione: non solo l’ex portiere del club Peter Shilton, ma pure tra gli altri Chilwell, Vardy, Adrien Silva, Mahrez, Özil, Dybala e Rafa Benítez. La polizia del Leicestershire, dal canto suo, rendeva noto alle 13:26 un aggiornamento sulla situazione: “We are working with a number of other agencies to get an update out to the public and press, thank you for your patience and all your messages of support”.
Nel mentre venivano ufficializzati minuto di silenzio e lutto al braccio da esibirsi nella domenica di Premier League (Burnley-Chelsea, Crystal Palace-Arsenal, Manchester United-Everton) e Claude Puel parlava così a Radio France: “È una tragedia per il club, penso molto fortemente alle vittime e alle loro famiglie, voglio assicurare tutti quelli che si sono preoccupati per me, sono terribilmente triste ma sto bene”. Alle 14:58, poi, ecco gli aggiornamenti della polizia del Leicestershire: “We understand there is a considerable amount of public and media interest into the helicopter crash outside the King Power Stadium last night (Saturday 27 October). News of the crash, which happened in a car park near the stadium just after 8.30pm, has had an impact on many people and we appreciate there is a clear desire for updates and clarity around the circumstances”. Tutto e niente, fino alle 18:08 quando The Guardian ha confermato che Vichai Srivaddhanaprabha era l’unico membro della sua famiglia a bordo, e che era trapelata pure l’assenza di sopravvissuti. Inoltre, le prime ricostruzioni parlavano di come il patron del Leicester City sarebbe stato atteso all’aeroporto di Londra Luton per salire su un jet privato che l’avrebbe portato in Thailandia. Anche Jon Rukdin sarebbe dovuto essere su quel volo, ma restò in città. Così, anziché Vichai raggiungere la moglie nel loro paese, la sorte ha obbligato la signora a muoversi per raggiungere (le spoglie?) del marito.
Le prime reazioni
Nel frattempo l’ex presidente delle Foxes, Martin George: “Avevo lasciato il campo e sono entrato in macchina, c’era una coda terribile per cui potevo dire che qualcosa non andava. Ho ricevuto una chiamata da un amico. Abbiamo avuto amministrazioni, abbiamo avuto retrocessioni, abbiamo avuto ogni sorta di cose, ma niente del genere. Vichai è stato fantastico per questo club, è un ottimo gentiluomo, sportivo, non solo col calcio, ma con polo e corse di cavalli. Non avresti potuto chiedere a nessuno di essere il responsabile di questo club. Ha goduto della compagnia di persone intelligenti, ne hanno parlato abbastanza felicemente. Ma naturalmente aveva anche una volontà di ferro, per avere il successo che ha avuto. Sono venuto oggi per parlare con i direttori, esprimere i miei sentimenti. Sono stato di sopra a parlare con loro e ho fatto una passeggiata. Questa è l’ultima cosa che ti aspetteresti”. Sulla stessa linea, il numero 1 mondiale di snooker Mark Selby, dichiarato tifoso del Leicester: “He has put Leicester on the map. I’ve been fortunate enough to meet him, he put me in the director’s box the day we won the Premier League, a great guy”.
Le manifestazioni di cordoglio al King Power Stadium non si sono fermate. La stampa inglese ha descritto il grande numero di presenti makeshift shrine (un “santuario improvvisato“), con sempre più maglie blu. Malgrado la costante affluenza, l’ambiente è rimasto surreale e triste, il clima pesante e incredulo, l’ambiente pullulo di lacrime. Il giornalista della BBC Ian Stringer ha lanciato la richiesta di allargamento dello spazio di commemorazione al King Power Stadium su Twitter: “The area to leave football memorabilia and flowers is almost full and it may need to be extended“. Andrew James, inviato a Leicester per il match contro il West Ham, ha raccontato: “Stimo che l’elicottero sia atterrato a non più di 100 metri dal confine tra il King Power Stadium e qualunque cosa vi sia. Per i primi due minuti c’era fumo grigio che si alzava nell’aria, ma in non più di due minuti sono sopraggiunte fiamme spesse. Due poliziotti sono corsi verso di me lungo la strada, in quel momento ero in macchina, stavano gridando a tutti di togliersi di mezzo. Ho sentito uno scoppio che sembrava un’esplosione, non l’ho visto personalmente venire giù. L’ho visto nell’aria, librarsi a 50 piedi sopra lo stadio e non ci ho pensato. Ma non era in fiamme a quel punto. Ho sentito alcune persone dire che era in fiamme nell’aria, non penso fosse così. Era normale nell’aria, ma dopo che è sceso a spirale verso il suolo e ha colpito per terra, allora sono iniziate le fiamme”. Pure Matt Piper ha parlato, a 5 Live Breakfast: “Sabato ero allo stadio, curo i riassunti delle gare per Radio Leicester e il presidente era lì. È il giorno più buio per la nostra squadra di calcio al momento, stiamo solo aspettando notizie adesso e preghiamo che tutti quelli saliti a bordo dell’elicottero stiano bene, parliamo solo delle enormi cose che il presidente ha fatto per la squadra di calcio ma, giorno per giorno, durante le gare, lui e suo figlio distribuiscono gratuitamente torte, birre, torte, ciambelle, nacchere, magliette. Sono un brillante esempio per gli altri proprietari di squadre di calcio. Il legame che hanno con la gente di Leicester, non solo i loro fans, è perché lui e suo figlio e l’impero del King Power sostengono gli enti di beneficenza locali, gli ospedali. È un giorno molto buio se sei un fan di Leicester e per la comunità più ampia”. E ancora: “Il presidente ci ha dato il più grande miracolo della Premier League, speravamo che ci sarebbe stato un altro miracolo all’orizzonte, che tutti quelli che erano saliti sull’elicottero sarebbero sopravvissuti. Questa (l’ufficialità del decesso, arrivata alle 23, ndr) è una notizia devastante, ha fatto tanto per il club. Ha preso il comando quando eravamo in una situazione di debito, è entrato, ha messo qui i suoi soldi, è stato un brillante esempio di come una squadra di calcio dovrebbe essere gestita. I miei giovani ragazzi amavano il calcio e il fatto stesso che ha portato il calcio della Champions League qui, ha fornito loro ricordi che non dimenticheranno mai”.
Tra i contributi raccolti in diretta da BBC Radio 5, c’è quella di un tifoso, Tom: “Ho trascorso la maggior parte della giornata cercando di capire cosa è successo, ho evitato di venire allo stadio fino a questa sera, quando ho deciso che dovevo affrontarlo. È un luogo in cui possiamo mostrare il dolore e ciò che ha significato per noi come città e mostrare che importava a un sacco di gente qui. I proprietari avevano l’ambizione per il club e la città e lo hanno dimostrato con una generosità insormontabile: molto è sotto il radar, è diverso da qualsiasi altro proprietario nel calcio. Spero che il club continui con l’ambizione che ha dimostrato e che abbia reso tutto ciò che sapeva potesse essere”.
I contributi del Leicester Mercury /1
A parlare è stato anche John Blackwell, inviato dal Leicester Mercury a seguire le Foxes: “Dopo aver ascoltato le indicazioni, ho lasciato la stanza dei media e sono corsa intorno al parcheggio sul retro dell’East Stand. Le fiamme stavano ancora fluttuando sulla cima di un edificio vicino al parcheggio, vicino a dove le compagnie televisive parcheggiavano i loro camion. C’erano 30 o 40 agenti di polizia che spingevano la folla indietro e lontano dal parcheggio. Ho girato lo stadio dall’altra parte, dove i poliziotti hanno fatto entrare tre mezzi dei pompieri, a questo punto le fiamme si sono estinte”. Secondo il giornale, 80 persone si sono radunate nei pressi del King Power Stadium una volta viste le fiamme divampare: tra di essi anche Daniel Cooke, 21 anni, trasferitosi a Leicester nell’anno dello storico titolo, e il 67enne Richard Mobbshas, cui cinque anni prima l’abbonamento stagionale fu consegnato proprio dalle mani del presidente Srivaddhanaprabha. Accanto a loro Ian Roberts, 48 anni: “Ho tifato questo club per tutta la mia vita e ho voluto essere qui stasera. Non sappiamo chi sia sull’elicottero e tutti stiamo aspettando news, sperando che in qualche modo siano salvi. Questa famiglia ha salvato il club e la città ha un forte debito verso di loro“. Parlava da sé il visibile stato di shock in cui versava Gary Lineker conducendo Match Of The Day, lui divenuto celebre per le mutande con le volpi indossate per scommessa qualora le Foxes avessero trionfato nella Premier League 2016. Sempre da Match Of The Day, ecco il commento di Alistair Mann: “Chi di voi è stato a Leicester negli ultimi anni sa che è abbastanza comune per l’elicottero del presidente atterrare al centro del campo circa mezz’ora dopo che la partita è finita. Questa era la situazione anche stasera, ma a pochi secondi dal suo decollo, e passando sopra le tribune, sembra che abbia raggiunto qualche difficoltà e sia crollato al di là dei parcheggi nelle immediate vicinanze, ma abbastanza vicino comunque. All’inizio c’era fumo, poi è stato inghiottito dalle fiamme. Non sappiamo chi c’è a bordo, ma di solito è la famiglia del presidente. Non possiamo confermare se fosse lì, di solito è una squadra di due persone. Poiché stasera c’è stata una partita, i servizi di emergenza erano nelle vicinanze, quindi c’è stata una reazione molto rapida, molta polizia e le ambulanze sono andate molto velocemente sul posto per controllare la situazione. Ed è una situazione molto seria“.
“That was the most difficult @BBCMOTD I’ve ever hosted. Thoughts are with everyone at Leicester City. A terrible tragedy. Heartbreaking”, il tweet di Gary Lineker proprio sullo scoccare della mezzanotte. Secondo il pilota Joseph Hayat, l’AgustaWestland AW169, registrato G-VKSP, aveva due anni di vita. Alle 2:25, secondo sempre il Leicester Mercury, il capo della polizia Simon Cole era sul luogo. Sui social, nessuno è voluto andare a letto: “Everyone wants their club’s owner to be like Vichai Srivaddhanaprabha“ si legge su un commento, “the owners are the best the club could wish for” recita un altro. Nel frattempo ecco nuovi dettagli trapelati dal Mirror (“It was just utter carnage. Everyone is in utter shock. Everyone is shaken up”) e la ricostruzione del fotografo freelance Ryan Browne: “Letteralmente il motore si è fermato e mi sono girato, ha fatto un leggero ronzio. È diventato silenzioso, le pale hanno iniziato a girare e poi c’è stato un grande botto“. Drammatiche le prime ipotesi, che vedevano l’incidente simile a quello in cui nel 1996 perse la vita il vicepresidente del Chelsea Matthew Harding.
I contributi del Leicester Mercury /2
Alle 7:44 di domenica c’era già viavai al King Power Stadium poco dopo il vescovo di Leicester Martyn Snow avrebbe fatto sapere: “Alla luce dei tragici eventi del Leicester City Football Club di ieri sera, so che le preghiere dell’intera Diocesi di Leicester saranno con quelle in attesa di notizie sui propri cari, e con i servizi di emergenza, e tutti i soggetti coinvolti al Football Club. Sto chiedendo che tutte le nostre chiese si fermino durante i loro servizi oggi e osservino un momento di preghiera silenziosa. Non conosciamo ancora tutti i dettagli del crollo dell’elicottero di ieri, ma condividiamo il senso di shock e dolore dell’intera città e della contea. Siamo presenti con il Football Club e vogliamo assicurarli del nostro supporto e cura in questo momento. Dio di ogni grazia, tu ami tutto ciò che hai fatto, e la tua misericordia è su tutto il mondo, conforta coloro che si addolorano e coloro che aspettano notizie di persone care, rafforza coloro che si prendono cura di coloro che sono in lutto o feriti, e sostieni questo grande città di Leicester. Mentre lavoriamo insieme per esprimere il tuo amore, lo chiediamo nel tuo santo nome. Amen.”
Paul Malkin ha 43 anni e alle 10 s’era recato presso lo stadio: “Sono stato titolare di un abbonamento per 32 anni, non sono andato alla partita perché c’era un calcio d’inizio e io ero a una festa di un 21mo compleanno. Se fosse stato una partita precedente, sarei stato lì. Tutti erano al telefono. Tutti erano scioccati. Ha reso la notte più cupa, piuttosto che una celebrazione. Stiamo tutti aspettando una sorta di conferma ora di quello che è successo. Noi lo sappiamo. Probabilmente è troppo presto per troppe risposte, poiché le vite sono andate perse. Questo è un giorno molto triste per la città. Questo è un club per famiglie, dalle persone che vengono qui da anni ai bambini. Speriamo e preghiamo che ci sia stato una sorta di miracolo e la gente sia uscita”. L’unico commento ufficiale è quello delle 11:37 a opera di David Brodie, assistente ufficiale dei Vigili del Fuoco che ha descritto le procedure: “Immediato 4 BA, 2 getti di schiuma. Azioni assertive, affrontate con fiamme feroci e pericolo“. Alle 13:08 il reporter di Leicestershire Live, Ciaran Fagan, ha parlato di alcune autopompe giunte sul posto per l’assistenza all’elicottero: i piani prevedevano di rimuovere la carcassa e portarla alla base AAIB di Farnborough per alcuni test. “They rescued the club when it was in its knees” interrompevano i tifosi, ancora in gran numero a recare omaggio nei pressi del King Power Stadium, mentre il Leicester Mercury sosteneva che ci sarebbero potuti volere mesi prima di sapere le esatte cause della tragedia.
Tra preghiere e lacrime che scandivano il pomeriggio, alle 17:58 è arrivato il commento via Twitter dell’azienda italiana Leonardo Helicopters, produttrice del mezzo crollato al suolo: “Estremamente rattristati dall’incidente di ieri sera che ha coinvolto un elicottero AW169 allo stadio @LCFC. Desideriamo offrire le nostre più sincere condoglianze alla famiglia e agli amici di coloro che sono coinvolti. Leonardo Helicopters è pronto a supportare l’AAIB nelle sue indagini per determinare la causa di questo incidente, il primo incidente in assoluto che coinvolge un elicottero AW169“. Tutto questo fino alle 22:44, quando il Leicester City FC ha annunciato la scomparsa del presidente Vichai Srivaddhanaprabha. La conclusione più temuta di questa drammatica vicenda, quella che era nell’aria ma cui nessuno voleva dar credito, nella speranza – sempre più flebile col passare delle ore – di un miracolo.
Ricostruzioni e cause della tragedia
L’elicottero che si è schiantato al King Power Stadium è uno dei più avanzati al mondo: il Leonardo AW169, questo il suo nome, scelto da milionari ma anche utilizzato nelle situazioni d’emergenza. Progettato e costruito in Italia, si tratta di un mezzo potente, veloce, agile e molto popolare tra i piloti per vie delle tecnologie avanzate e la forte sicurezza. Stando ai racconti dei testimoni, pare che il problema avvenuto poco dopo il decollo abbia portato il mezzo a roteare su se stesso mentre si alzava dal King Power Stadium, dunque gli esperti pensano preliminarmente a un malfunzionamento del rotore della coda, meccanismo azionato da un albero del cambio principale. In altri termini, se si verifica qui un problema, l’elicottero può istantaneamente entrare in uno spin incontrollabile. Sulla carta il problema sarebbe recuperabile, ma alcuni piloti intervenuti sul Leicester Mercury hanno spiegato come sia “tremendamente impegnativo” intervenire, specie per via del guasto avvenuto a poche centinaia di metri da terra. “Quando un elicottero decolla, c’è molto da fare. Ci sono forze tremende al lavoro, tanta potenza. Se a quel punto accade qualcosa, perché puoi essere piuttosto basso e in un’area costruita, può diventare molto scomodo per i piloti. Se l’intero albero del rotore di coda funziona male ad esempio, l’elicottero inizia a girare intorno ai suoi rotori principali, immediatamente, ad una velocità tremenda. Certo, non cade immediatamente dal cielo se c’è ancora energia e portanza. L’atterraggio è possibile, puoi provare a farlo scendere anche attraverso la rotazione, ma a quella bassa altezza è molto, molto difficile anche per i piloti più esperti. I piloti sono addestrati a provare ad affrontarlo, ma la gestione in un simulatore non può mai preparare completamente un pilota perché ciò avvenga nella vita reale. Quando hai molta altezza e hai un problema, hai tempo. Quando sei vicino al terreno hai solo pochi secondi ma fai ancora tutto il possibile per salvare l’aereo”. Questo per ribadire che gli equipaggi del Leonardo 169 siano testati mediante i più rigorosi allenamenti di volo al mondo, pure in notturna e condizioni di maltempo, affrontando ogni possibile emergenza. L’Agenzia europea per la sicurezza aerea impone per loro i più alti standard di allenamento esistenti, così come pure la manutenzione del Leonardo 169 risponde a normative severissime, tanto che in Gran Bretagna gli standard sono leader a livello mondiale.
Incaricata ora alle indagini sul caso è la AAIB, Air Accidents Investigation Branch, branca del Ministero dei Trasporti britannico. Ecco quanto raccolto dal Leicester Mercury: “La priorità dei nostri ispettori è quella di documentare e preservare le prove per cercare di capire le circostanze iniziali dell’incidente. Esaminano le prove fisiche includendo sia l’aeromobile che i dettagli come i segni di terra e la raccolta di campioni di carburante. Sul sito raccolgono anche informazioni che potrebbero non essere localizzate sulla scena dell’incidente, come registri di addestramento, piani di volo, registri di aeromobili o registri di manutenzione. I registratori di dati di volo e i registratori vocali della cabina di pilotaggio sono recuperati o, per gli incidenti aerei leggeri, vengono presi dispositivi elettronici come smartphone, tablet e unità GPS in quanto possono fornire utili indizi per capire cosa è successo e perché. La fase del sito è solo l’inizio: una volta che tutto è stato documentato e fotografato e i testimoni sono stati contattati, il relitto viene di solito recuperato e trasportato nella nostra struttura a Farnborough, dove il relitto è sottoposto a un esame. Questo può variare dallo svolgimento di test nei nostri laboratori in loco, fino a procedure più complesse come sessioni di simulatore di volo o commissioning di voli pilota sperimentali per ricostruire e comprendere meglio le circostanze che hanno portato all’incidente”. E ancora: “Questa fase di un’indagine può richiedere diversi mesi per un incidente che coinvolge un aereo leggero e potenzialmente più di un anno per un grave incidente. Quando abbiamo analizzato le prove, traendo conclusioni e formulando raccomandazioni sulla sicurezza, un progetto di relazione passa attraverso diverse fasi di revisione interna all’interno dell’AAIB. Ci viene quindi richiesto di inviare un progetto di relazione confidenziale a coloro che sono stati coinvolti nelle indagini e anche a coloro la cui reputazione potrebbe essere influenzata dal nostro rapporto. Secondo i regolamenti del Regno Unito questa consultazione dura per 28 giorni. Le dichiarazioni rese da coloro consultati sono prese in debita considerazione prima della pubblicazione della relazione finale. Le indagini che comportano la perdita maggiore di un aeromobile sono più complesse e le relazioni possono richiedere più tempo per la pubblicazione. Per queste indagini gli aggiornamenti sono forniti almeno su base annuale”.
Tra l’altro, la ricostruzione di uno dei testimoni oculari sembrerebbe premiare la tesi circa la bravura dell’equipaggio, forgiato dalla formazione – come precedentemente spiegato – molto dura: “Il pilota ha salvato centinaia di vite. Più di 1.000 dipendenti, ospiti aziendali e membri dei media erano ancora all’interno del terreno in quel momento. Se l’elicottero avesse colpito lo stadio o addirittura fosse atterrato vicino all’ingresso, chissà cosa sarebbe successo. Il pilota probabilmente ha salvato centinaia di vite, è ancora una tragedia, ma sarebbe potuto essere molto, molto peggio“. E in effetti le immagini aree, che mostrano il crollo del mezzo in un punto con ridotte probabilità di colpire persone, veicoli, case o edifici, sembrano confermare che il pilota potrebbe aver intenzionalmente mirato quell’area per evitare – o quantomeno minimizzare – il coinvolgimento nella tragedia. Pure un cineoperatore di Sky Sports, Dan Cox, che era nel parcheggio, ha dichiarato: “Ho sentito l’elicottero uscire dallo stadio, la prima cosa che ho notato è che stava girando, statico, appena fuori controllo. Non so come sia stato il pilota a farlo, ma sembra che sia riuscito a rallentare la rotazione e si sia spostato nella parte angolare del parcheggio. È riuscito a schiantare quell’elicottero in una parte del terreno dove non c’era nessuno, il pilota è stato eroico e i due poliziotti di fronte a me, che hanno anche cercato di aiutarli, sono anche eroi”. Nella zona, ha precisato The Mirror, ci sono un hotel Holiday Inn, un’area gioco per bambini e due concessionari auto nelle vicinanze..
Le reazioni dei tifosi
Una notte agitata, in cui le contestazioni sul gioco proposto dal tecnico Claude Puel hanno lasciato comprensibilmente spazio al dolore. Come il 2 maggio 2016, senza giubilo e trionfo però. La folla è cresciuta esponenzialmente durante il giorno, sintomo dell’enorme gratitudine tributata alla famiglia Srivaddhanaprabha per il successo e la gioia che hanno portato al club e alla città. Ma non avrebbero mai immaginato che avrebbero espresso il loro sostegno ai proprietari del club in questo modo: però, senza uno straccio di positività, aggrapparsi al sonno è stato inutile. Anche quando il freddo della notte s’è impadronito di Leicester, dando la buonanotte a una città insonne. La palla di fuoco resterà impressa nell’immaginario collettivo a lungo, probabilmente nell’eternità. Un testimone, Leo Brooker, ha commentato: “Nella macchina della polizia c’erano due poliziotti. Uno di loro stava cercando qualcosa, non so cosa stesse cercando all’interno dell’auto, qualcosa per prevenire l’incendio, non lo so. L’altro corse subito dall’elicottero e stava cercando di rompere il finestrino con non so cosa avesse in mano, un grosso pezzo di metallo… Non lo potevo vedere perché era troppo buio, ma uno dei poliziotti stava cercando di aprire il finestrino e cercare di entrare e l’altro era all’interno della macchina in cerca di qualcosa. Poi un minuto dopo vedo l’ufficiale di polizia che aveva un estintore, cercava di impedire l’incendio, e io non so, io ero ancora spaventato. E poi tutto questo è durato dai cinque ai dieci secondi, poi c’è stata un’esplosione e persino il poliziotto e tutti e tre o quattro altri ragazzi che stavano cercando di aiutare ma si sono semplicemente ritirati perché stava andando a fuoco”. Descrizione sintatticamente frammentaria, indelebilmente toccante.
Le immagini ritraenti un tifoso distrutto, dinanzi ai murales sulle pareti del Newarke Horses Museum, hanno fatto il giro del mondo: “I came down here because I can’t think of a better place to be. This place symbolises what Vichai and his family have done for us”. Non dono mancate reazioni emotivamente simili: “When you won the league, you won the hearts of lots of football fans around the world… and those hearts now are with all of you at this moment”. “Vichai a wonderful man who has turned dreams into reality and showed us all the impossible can become possible. We as fans have been blessed with truly special and unique owners of a club we all love. My heartfelt thoughts and prayers to all involved at this tragedy”. “Our hearts are broken, it’s looking likely that we have lost our wonderful chairman. A kind and generous man who donated to local charities, and always made the fans feel they were an important part of the club. He said what he intended to do and boy did he deliver”. Il suo nome resterà sempre impresso nella più grande favola dello sport. Di sempre.