Quando si vuole raccontare il percorso di alcuni grandi campioni non è mai semplice decidere da dove cominciare. Per parlare di Antonio Di Natale potremmo partire dal principio. Dal 13 Ottobre 1977, giorno di nascita del campione napoletano. Oppure dalla fine, dal 15 Maggio del 2016, quando Totò smette di essere un calciatore pur continuando ad essere un grandissimo uomo.
Perché Totò Di Natale anche appesi gli scarpini al chiodo, resta con i suoi 40 anni un esempio di sportività ed entusiasmo dentro e fuori dal campo. Di Natale si è sempre dimostrato fedele alla maglia dell’Udinese e questo nel mondo del calcio qualche cosa conta. In passato, grandi campioni, prima e dopo di lui, non sono riusciti a resistere alle lusinghe di club più prestigiosi; soprattutto da quando il calcio per molti suoi protagonisti è diventato prevalentemente una questione di soldi. Non per Totò però che nel corso dei suoi anni in Friuli ha saputo resistere al fascino della Juventus pur di continuare a vivere la sua personalissima favola imperniata su affetti, principi e colpi di gran classe.
Perché Totò Di Natale è stato un giocatore spettacolare. Uno di quelli proprio belli da vedere. Di Natale è stato un concentrato di grande velocità unita ad una tecnica più che eccellente e ad un incredibile senso del goal impreziosito anche dalla freddezza sotto porta che gli ha consentito di collezionare 269 realizzazioni tra squadre di club e nazionale. E allora forse, è proprio questo il punto di partenza. Quale modo migliore di raccontare chi era Totò Di Natale se non raccontarlo attraverso alcune delle sue magie?
Partiamo allora dall’ultima sfida del campionato 2008. Al Friuli arriva il Palermo. Grande merito va al lancio di D’Agostino che dalla metà campo legge perfettamente lo scatto del capitano. Di Natale arpiona la sfera con facilità e trasforma con un pallonetto al volo che scavalca Amelia qualche metro fuori dai pali. Una rete davvero da cineteca che regalerà quel giorno tre punti all’Udinese, contribuendo al 3-1 finale.
Ci sono invece due immagini indelebili che rimarranno nella storia del derby del triveneto tra Udinese e Chievo datato 2013. La prima è l’abbraccio tra Guidolin e Corini ad inizio gara. La seconda è la rete di Di Natale per il momentaneo 2-0 bianconero. Potenza e precisione si uniscono nel piede sinistro del numero 10, pronto a ricevere e scagliare in rete l’assist di Pereyra per una realizzazione al volo che incrocia e si spegne sul palo opposto. Una prodezza degna di un vero campione che non lascia scampo a Sorrentino.
Abbandoniamo le conclusioni al volo e cambiamo specialità. Ci spostiamo sui calci piazzati ed in particolare sulla pennellata in Udinese-Lazio della stagione 2009/2010. Succede tutto nel primo tempo; il vantaggio della Lazio al quarto d’ora viene vanificato da un capolavoro degno del migliore Totò Di Natale. Una punizione da almeno venticinque metri che si insacca sotto al sette battendo Muslera, partito troppo in ritardo per poter arginare un capolavoro di tale portata. Il match terminerà poi 1-1 regalando un punto importante ai friulani nella diciannovesima giornata della stagione.
Per la categoria capolavori rifilati alle big disseppelliamo la grandissima realizzazione che Antonio Di Natale regala ai tifosi friulani contro il Milan nella stagione 2004/2005. Nonostante la sonora sconfitta per 3-1 subita dai bianconeri a San Siro, c’è un’azione del talento napoletano che rimane indelebilmente scolpita nella memoria. Una rete bellissima nata da un passaggio orizzontale pochi metri oltre al limite dell’area milanista. Totò riceve il pallone spalle alla porta e con una gran girata riesce a far partire una conclusione che si infila dritta all’incrocio della porta difesa da Dida.
E se il Milan non bastasse, vi regaliamo l’ultima perla firmata Di Natale. Abbiamo scelto la magia sfoderata in un match tra Udinese e Napoli del 2010. Crocevia importante per entrambe le squadre,a rallentare la corsa Champions degli azzurri ci pensa, neanche a dirlo, la punta bianconera. Senza alcuna pietà per la città che lo ha visto nascere, Antonio, ricevuta palla da Sanchez, scaglia un missile da almeno 20 metri che si insacca dritto all’angolino alto regalando all’Udinese il momentaneo 2-0 (3-1 sarà invece il risultato finale).
Se tutto ciò non fosse stato sufficiente a farvi capire la grandezza di questo campione, chiudiamo con una citazione del presidente dell’Udinese, Pozzo: “Di Natale è stato il più forte giocatore che ha vestito la maglia dell’Udinese. Il suo stile è stato un inno alla bellezza del calcio”.