Perché Ndombélé s’è trasferito al Tottenham?

Scontata la delusione per la finale di Champions League persa contro il Liverpool, condotto al suo sesto successo in assoluto nella competizione dalle reti di Salah e Origi, il Tottenham guarda già al futuro, oltre che al presente. La società londinese ha ufficializzato l’arrivo di Tanguy Ndombélé, centrocampista francese di origini congolesi proveniente dal Lione. Nel North London il classe ’96 ha già fatto la storia, senza neanche giocare una partita: è infatti l’acquisto più costoso di sempre per il club, data la spesa complessiva di 72 milioni di euro per il suo cartellino. Una cifra elevata, ma neanche troppo per gli standard odierni, dove un grande investimento è sempre all’ordine del giorno. Ndombélé si unisce alla numerosa lista di giocatori pagati profumatamente per approdare in Premier League, non solo dalle ‘big six‘ ma anche dalle restanti quattordici.

Tanguy Ndombélé
Fonte: tmssl.akamaized.net

Ndombélé e quella promozione ad Amiens…

Un giro d’affari mastodontico, che contribuisce di anno in anno a potenziare il miglior campionato al mondo con l’arrivo di nuove leve pronte a scommettere sulla propria carriera o a migliorarla. Un piano che coincide perfettamente col percorso calcistico avviato dal giovane francese, cresciuto nelle giovanili di Guingamp e Amiens, con cui nella stagione 2016-2017 debutta in Ligue 2 e ottiene una storica promozione all’ultima giornata. In quella sfida, disputata in casa del Reims, Ndombélé venne schierato dal primo minuto, ma fu sostituito sul parziale di 1-1, non sufficiente per ipotecare il secondo posto che significava Ligue 1. Il suo sogno di giocare nel massimo campionato francese stava andando in frantumi, fin quando Grégory Berthler, esterno d’attacco del Reims, rimediò una seconda ammonizione ad un minuto dal termine.

La tensione in campo salì, l’Amiens aveva bisogno di una rete per superare quattro squadre in una volta sola. Si arrivò fino al 95’: Mondconduit battè una punizione dalla trequarti, il pallone arrivò in area, rilanciato nella zona del neo entrato Bourgard, che con un tiro in diagonale mandò al tappeto Carrasso e l’Amiens in Paradiso. Furono emozioni forti per tutti i calciatori, soprattutto per un club che conquistò una promozione storica, mai avvenuta prima di allora. E in questo salto di categoria porta chiaramente anche la firma di Ndombélé, presente in 30 partite in cui mise anche due gol e sette assist.

Tanguy Ndombélé
Fonte: Transfermarkt

La lungimiranza dell’OL e soli 2 milioni…

Un punto di riferimento del nuovo progetto bianconero sarebbe stato proprio il giovane centrocampista, che esordì il 5 agosto 2017 sul campo del PSG, uscito vittorioso per 2-0. Il classe ’96 giocherà altre due gare (Angers, Saint Etienne), prima di essere girato in prestito al Lione per due milioni di euro, con diritto di riscatto fissato ad otto. Una cifra equilibrata, lontanissima dalla plusvalenza che i transalpini otterranno quasi due anni dopo. Il ragazzo originario di Longjumeau non fa fatica ad entrare negli schemi di Bruno Genesio, che lo fa esordire con la maglia dell’OL il 14 settembre 2017, nella sfida di Europa League pareggiata contro l’Apollon Limassol. Per la prima da titolare basteranno tre giorni, quando contro il PSG il nuovo acquisto si ritrova nuovamente al Parco dei Principi in cabina di regia. Il finale sarà lo stesso in favore dei parigini, ma da quel momento Ndombélé sarà a tutti gli effetti un giocatore titolare del Lione.

 Al termine della stagione collezionerà ben 35 presenze in Ligue 1, di cui 31 da titolare. In Europa invece arriverà a quota 10, riuscendo a siglare anche il suo primo gol nel sedicesimo di finale d’andata vinto contro il Villarreal al Groupama Stadium. Un primo anno di apprendistato che aiuterà non poco il centrocampista francese, che sarà anche il perno del 4-2-3-1 confermato nella stagione successiva dal tecnico Genesio insieme ad Houssem Aouar, prodotto del settore giovanile dell’OL che ha già conquistato con le sue doti tecniche sopraffine e la sua visione di gioco. Il classe ’98 è stato uno dei giocatori più schierati dall’allenatore francese, ed è già stato messo nel mirino da diversi top club: Manchester City, Chelsea e Liverpool.

Tanguy Ndombélé
Fonte: Squawka

Gli elogi di Pep e l’eredità di Kanté

In particolare Guardiola, tecnico dei campioni d’Inghilterra in carica, ha esplicitamente chiesto rinforzi giovani e promettenti. La sua valutazione al momento è di sessanta milioni di euro, quasi quanto il suo compagno di reparto con cui ha diretto le manovre della formazione piazzatasi al terzo posto in Ligue 1, alle spalle di PSG e Lille. Il gradino più basso del podio è stato utile in chiave Champions ai rossoblu, che prenderanno dunque parte alla prossima edizione del massimo torneo continentale europeo.Una stagione da incorniciare, che ha fatto breccia nel cuore del Tottenham Hotspur. Ndombélé molto probabilmente non pagherà alcun stravolgimento tattico, essendo il gioco di Pochettino molto simile a quello di Bruno Genesio.

L’allenatore argentino infatti predilige una coppia in cabina di regia, che molto spesso ha avuto caratteristiche simili a quelle del giovane francese, che con la nazionale maggiore ha compiuto il suo esordio lo scorso 11 novembre in occasione di Francia-Islanda, conclusa sul punteggio di 2-2. Ndombélé sarà l’incontrista perfetto del nuovo Tottenham, abile nei contrasti e dotato di una prestanza fisica non indifferente. Una sua particolare attitudine è il dribbling, che sfrutta sempre a suo favore con ampie falcate e scatti repentini. Nonostante la notevole altezza infatti possiede anche una discreta velocità, peccando soltanto un po’ nel controllo palla e talvolta nei duelli aerei. Per alcuni è il nuovo Kanté, per altri il nuovo Essien, ma per i paragoni sembra ancora presto.

La normalità di Tanguy Ndombélé

Ndombélé chiaramente possiede delle peculiarità che lo rendono uno dei migliori giovani in circolazione, ma dovrà anche fare presto i conti con una delle competizioni più complicate ed equilibrate al mondo, in cui non basta solo il talento ma serve qualcosa in più, quell’elemento che ti permette di far la differenza nel bel mezzo della normalità. Tanguay è un ragazzo abbastanza semplice, è felice per l’evoluzione della sua carriera e chiaramente per il passaggio ad uno dei club più importanti al mondo, che ha ringraziato con un post sul suo profilo Instagram con la semplice frase “I’m Happy” accompagnato dall’ormai comune hashtag utilizzato dal club (#COYS).

Appena arrivato a Londra ha subito rilasciato un’intervista a Spurs TV, a cui ha raccontato che la sua è stata la più semplici delle scelte. Un ruolo particolare nel suo trasferimento agli Spurs, che ha anche visto e apprezzato diverse volte in TV, è stato svolto da Lloris e Sissoko. I suoi connazionali hanno saggiamente consigliato il centrocampista, che a detta delle loro parole nella capitale inglese avrebbe trovato un gruppo motivato e composto da persone che ambiscono sempre a grandi traguardi. Un particolare non sottovalutato dal classe ’96, che pone tanta fiducia nelle persone che ritiene di conoscere a pieno.

Tanguy Ndombélé
Fonte: tmssl.akamaized.net

Tra timidezza e la PlayStation

Ha speso ottime parole anche per i suoi nuovi tifosi, che ha visto molto vicini alla squadra durante la cavalcata che ha condotto il Tottenham alla prima storica finale di Champions League e soprattutto durante il campionato, che ha premiato i ragazzi di Pochettino con un ottimo terzo posto. Ndombélé ha espresso belle parole anche per la sua nuova casa, il Tottenham Hotspur Stadium, che definisce il miglior impianto che abbia mai visto o in cui abbia mai giocato.

 Si definisce timido, chiaramente ha sempre sognato di giocare in Premier League ed è entusiasta di iniziare la sua nuova vita da calciatore. Ha affermato di voler raggiungere grandi risultati con la maglia degli Spurs, con cui sogna la prima Champions della sua carriera. Ha anche raccontato qualche particolare della sua vita privata: ama passare il tempo con la sua famiglia e i suoi amici, con cui gioca anche alla PlayStation, ma non troppo. Si ritiene particolarmente riservato, ma non in campo. Da ultimo è stato molto riconoscente anche con il Lione, soprattutto nei confronti di Genesio e tutto il suo staff che hanno creduto nelle sue potenzialità fin dal primo giorno e gli hanno concesso di compiere il salto di qualità definitivo, quello che direttamente da Lione l’ha portato a Londra, dove è già un pezzo di storia.