Curiosità e storie dalla Turchia

L’Akhisarspor, nella stagione scorsa, è stato l’undicesima forza del calcio turco. Grazie però al successo in Coppa di Turchia ottenuto il 10 maggio a Diyarbakır, 3-2 contro il ben più quotato Fenerbahçe, la squadra neroverde ha potuto guadagnarsi un posto in Europa League. Peccato che dopo 9 giornate non sia solo l’ultima classificata nel suo girone di Coppa, bensì pure l’ultima in graduatoria di Süper Lig, vittima di un ambiente forse sopravvalutato e di un mercato non all’altezza. In estate sono arrivati il 28enne Josué, mediano portoghese con un passato al Porto, e il francese Adrien Regattin, cresciuto nel Tolosa ma svezzato da due anni in Turchia nelle fila dell’Osmanlıspor. Oggi anche il 32enne ex Galatasaray Dany Nounkeu, l’ex Sporting Lisbona Miguel Lopes e il fratello di Moussa Sissoko, Abdoul, che occupa il medesimo ruolo del l’ex Juventus, annaspano per cercare la salvezza. L’attacco però non aiuta: Daniel Larsson sembra aver lasciato il posto nel calcio al fratello minore Sam, il 31enne Hélder Barbosa sta confermando la sua parabola discendente che già nel 2014 lo vedeva comprimario all’AEK Atene, salvo cerca fortuna negli Emirati (Al-Wasl) ripiegando sulla Süper Lig in cerca di qualche parvenza di rinascita che fino a oggi non c’è stata. A fargli compagnia c’è Evgen Seleznyev, spettro che nella primavera 2015 rovinò i sogni del Napoli in semifinale d’Europa League (a dire il vero, probabilmente in posizione di fuorigioco). Il calcio però non ammette dietro-front, e oggi l’ex Shakhtar ha lasciato il Dnipro nel 2016: una mezza stagione tra Kuban Krasnodar e Shakhtar, poi l’arrivo al Karabükspor e il trasferimento in neroverde. Inevitabilmente però i tempi di Varsavia, e di quella finale giocata al fianco di Kalinic contro il Siviglia di Carlos Bacca, Banega e Krychowiak, sono più che mai lontani rimpianti. Questa è solo una delle storie che caratterizzano la Süper Lig 2018/2019.

Storie Turchia
Fonte: BeIn Sports

Storie per non retrocedere

La storia dell’Akhisarspor non è certamente la sola, in Turchia, visto che la Süper Lig è un gigantesco contenitore di fotografie. Forse ricorderete ad esempio il gol inaugurale del Mondiale sudafricano, l’11 giugno 2010, con Lawrence Siphiwe Tshabalala a piazzare un pallone sotto l’incrocio dei pali della porta messicana, con preciso sinistro da posizione defilata che gli valse gli applausi in mondovisione. Bene, l’oggi 34enne originario di Soweto è ancora in attività e anche lui prova a salvarsi dalla retrocessione, ma vestendo la maglia dell’Erzurumspor. Tshabalala è stato acquistato in estate dai Kaizer Chiefs sudafricani, in una campagna trasferimenti che ha visto i biancoblù cambiare in toto il loro reparto offensivo. Il colpo estivo è stato Moussa Koné, centrocampista ivoriano acquistato per 300mila euro dal Frosinone, ma il nuovo attacco è ancora da registrare: detto del sudafricano, ci sono un togolese (Sunu), un congolese naturalizzato svizzero e arrivato da Zurigo (Munsy), un russo (Khubulov) e il 26enne Lennart Thy. Tedesco, numero 9, s’è svincolato in estate dal Werder Brema e ha giocato sei mesi in prestito al VVV-Venlo. Qui, in Eredivisie, saltò una gara – fondamentale, contro il PSV – per recarsi in ospedale a donare il sangue a un malato di leucemia acuta dal gruppo sanguigno compatibile col suo. Ottenne il FIFA Fair Play Award per questo.

Terzultimo in classifica c’è il Çaykur Rizespor, club noto per lo stemma contenente una foglia di thè, principale caratteristica dell’economia della zona in cui si trova. Gli Sparvieri – questo il soprannome dei calciatori – annoverano in rosa l’ex Serie A Samir Ujkani (Palermo, Chievo, Novara e Genoa tra le destinazioni calcate dall’albanese-kosovaro) e vantano una certa rappresentanza dall’Est Europa: il polacco Jaroslaw Jach, il ceco Jakub Brabec e lo sloveno Matic Fink in difesa, l’ucraino Oleksandr Gladkyj in attacco. A completare l’organico Armand Traoré, che nel 2010-11 giocò nella Juventus candidandosi tra i peggiori acquisti degli ultimi anni, il 22enne paraguaiano Braian Samudio e pure un italiano: Davide Petrucci, centrocampista romano classe ’91, tifoso della Roma che nel 2008 fu voluto dal Manchester United che offrì un posto da giardiniere al padre del ragazzo pur di convincere la famiglia a trasferirsi. Non andò benissimo: tanti prestiti, infruttuosi, infortuni a ripetizione, il trasferimento al Cluj e l’approdo in Turchia nell’estate 2016.

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Fonte: images.performgroup.com

 

Storie da metà classifica, parte 1

Il Kayserispor è una raccolta di figurine: dal 2006 al 2017 Oleksandr Kucher ha giocato nello Shakhtar, oggi a 36 anni è tra i giallorossi di Cappadocia insieme all’ex Tolosa Kana-Biyik, al terzino rumeno Cristian Săpunaru e a un altro ex Porto come Silvestre Varela, che avrete probabilmente lasciato in Italia nel Parma 2014-15 ma che nel frattempo prima della Süper Lig ha messo a segno due stagioni al Porto. In attacco spiccano poi l’ex Granada Artem Kravets, che a 29 anni pare ormai fuori dalle convocazioni del ct ucraino Shevchenko, e un totem del calcio africano come Gyan Asamoah. Numero 3 sulle spalle, il primatista per reti e presenze della nazionale ghanese – apparso in Italia all’Udinese senza però far bene – cerca anni tranquilli per poi appendere gli scarpini al chiodo. A 32 anni, dopo 16 milioni all’anno percepiti a Shanghai e quella traversa scalfita in Sudafrica contro l’Uruguay a far scendere lacrime.

Timsahlar in turco vuol dire “coccodrilli” ed è il soprannome del Bursaspor, campione di Turchia nel 2010 e nota ai più per l’incredibile stadio (Timsah Arena, dalle inequivocabili sembianze somiglianti a un rettile). Tra i biancoverdi notevoli in rosa, l’argentino ex Boca Juniors Santiago Vergini divide il reparto con Aurélien Chedjou, ex Lilla e Galatasaray martoriato dagli infortuni e accostato al Genoa qualche mese fa. Da segnalare poi l’attacco, comprendente Henri Saivet (ex Bordeaux e Newcastle), l’ex Twente e Nordsjælland Joshua John, il rumeno Bogdan Stancu e l’ex West Ham Diafra Sakho. Non male anche l’attacco del Sivasspor, col “Messi rumeno”  Gabriel Torje, pure lui passato per il Friuli, ad accompagnare la manovra di Robinho e l’ex Siviglia Arouna Koné. I biancorossi, soprannominati Yiğidolar (“coraggiosi”) vantano poi una mediana di discreta qualità – l’ucraino Rybalka, ex Dinamo Kiev, accanto al congolese N’Dinga passato per il Principato di Monaco e l’Olympiakos – senza contare una difesa variopinta: il 28enne rumeno Paul Papp giocò un anno e mezzo al Chievo, il Barcellona ha prestato Douglas, a completare il reparto ci sono il nazionale algerino Carl Medjani e lo svedese Mattias Bjärsmyr, campione in Svezia nel 2007 (con l’IFK Göteborg) e in Grecia tre anni dopo, col Panathinaikos.

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Fonte: digiromania.ro

 

Storie da metà classifica, parte 2

Panionios, Eintracht Francoforte, Monaco e PAOK nella carriera del terzino sinistro greco Giorgos Tzavellas, prima dell’Antalyaspor. Il 30enne nato in Attica ha trovato però in Turchia un’isola ellenica felice, in cui condividere il campo con due giocatori che la Super League l’hanno calcata a lungo: 13 anni Giannis Maniatis, eccezion fatta per un prestito allo Standard Liegi che interruppe i suoi sei anni d’Olympiakos culminati con sei mesi di prestito nel 2017 all’Atromitos, due soli anni per l’argentino Lucas Martín Villafáñez, interamente dedicati a servire il Panathinaikos. Così gli arancioverdi dell’Antalyaspor, promossi in Süper Lig nel 2016, tra l’ex Braga Baiano, l’ex PAOK Djalma Campos e il cileno Júnior Fernándes, ex Dinamo Zagabria, veleggiano a metà classifica senza troppe pretese insieme al Yeni Malatya, o Malatyaspor che dir si voglia. Così Guilherme dal Benevento s’è trasferito in Turchia restando fedele ai colori giallorossi, in un club reduce da una feroce crisi economica (con annessa ripartenza dai dilettanti) ma dai tanti volti noti. Spiccano in due: il marocchino Khalid Boutaïb, in gol contro la Spagna al Mondiale di Russia, e il 27enne servo Danijel Aleksić, che nel 2010 passò dal Vojvodina al Genoa con tante premesse sul suo conto. Si perse per strada.

All’MKE Ankaragücü la colonia nostalgica di Serie A è fortissima e polivalente: i più anziani ricorderanno Ricardo Faty nel 2007 alla Roma, i più antinostalgici avranno in mente le diagonali di Thomas Heurteaux esibite tra Udinese e Verona. Nel mezzo ci sono un Alessio Cerci bloccato al 2014, con la coppia scoppiata che lo vedeva al fianco di Ciro Immobile: se però alla Lazio il napoletano ha saputo rialzarsi dai flop con Dorussia Dortmund e Siviglia, il Cerci post Mondiale brasiliano (e Atlético Madrid) è stato una fregatura. Milan, prestito al Genoa, lo scorso anno apatico all’Hellas Verona e il trasferimento di agosto ad Ankara. A completare il lotto ci sarebbe Mostapha El Kabir, a Cagliari nella stagione 2011/12 dopo tanti buoni propositi messi in mostra in Svezia con la maglia del Mjällby. Non mancano personaggi minori: il burkinabé ex Málaga Bakary Koné, il polacco Lukasz Szukala, il centrocampista francese ex PAOK Thibault Moulin e il franco-congolese giramondo Thievy Bifouma, ex Osmanlıspor. Chiude la serie il Konyaspor, che tra primavera ed estate 2017 vinse Coppa e Supercoppa di Turchia, in due sfide non scontate contro Başakşehir e Beşiktaş: il volto più noto dei biancoverdi (Yesil Simsekler, “i lampi verdi”) è l’ex Montpellier Mustapha Yatabaré, fratello di Sambou, attaccante in tandem col macedone Adis Jahović.

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Fonte: Sardegna Sport

 

Storie di chi può sognare

Ricordi di Serie A nelle fila del Trabzonspor: in difesa il ceco Filip Novak e il portoghese João Pereira, a centrocampo l’ex Lazio Ogenyi Onazi e l’ex Genoa Juraj Kucka, poi spazio all’ex Milan José Sosa tra le linee e, in attacco, giganteggia l’ex obiettivo biancoceleste Burak Yilmaz insieme a Hugo Rodallega. Ma se vi chiedete che fine ha fatto Beto, il portiere che regalò l’Europa League 2014 al Siviglia disinnescando allo Juventus Stadium i rigoristi del Benfica, la risposta è un’altra: oggi il 36enne portoghese è il capitano del Göztepe e ha come compagno di squadra l’ex Deportivo La Coruña Celso Borges, tra le chiavi di Pinto di quel Costa Rica che al Mondiale 2014 stupì tutti quanti. Completano la rosa quattro attaccanti atipici: l’ex Galatasaray Yasin Öztekin, Yoan Gouffran che non ha bisogno di presentazioni, Nabil Ghilas con un passato tra Porto e Levante, l’albanese Sokol Cikalleshi. Seguono l’Antalyaspor genoano e il Kasimpasa: il primo ha in rosa Chico e Diego Ângelo, oltre ad Aly Cissokho (fratello di Issa, acquistato dal Grifone nell’estate 2015), con l’ex Roma William Vainqueur, l’estroso marocchino Abdelaziz Barrada e 31enne Mevlüt Erdinc, un passato in Francia tra le fila del PSG. I secondi invece parlano ceco (David Pavelka), vantano un campione d’Europa (lo svedese Abdul Khalili, vincitore dell’Europeo U21 2015) e un Trezeguet. David? Ma no, che avete capito, questo è egiziano. E comunque, anche escludendo le quattro big (Galatasaray, Beşiktaş, Fenerbahçe e Basaksehir), ci si diverte un mondo.