Quando – due anni fa, nel 2019 – eravamo stati a Sportel Monaco per la prima volta, avevamo incensato una kermesse che ogni anno si proponeva di congiungere nel Principato i principali player nello spazio d’intersezione tra lo sport e l’innovazione, le nuove tecnologie e i broadcaster, le federazioni e le start-up. Oggi, dopo un anomalo biennio nel cui mezzo si cela un’edizione (quella del 2020) annullata per ovvii motivi di pandemia da Covid-19, siamo tornati a Sportel: se due anni fa la kermesse rispondeva entusiasticamente alla domanda sulle tecnologie emergenti, oggi il focus sta tutto sulla ripartenza post-pandemica. Con diversi spunti interessanti.
Sportel è la crasi di sport e televisione, un binomio inscindibile che negli ultimi anni, Covid-19 a parte, ha subito scossoni derivanti dall’OTT. Ci sono meno exhibitors di due anni fa, sostanzialmente con un piano in meno ma uno Speakers’ Corner ricavato sulla sinistra rispetto all’ingresso, tanto più interesse per incontri e networking. I nomi noti sono gli stessi: la Ligue 1 con un panel leggermente minore, l’Ekstraklasa – Serie A polacca – col trofeo che due anni fa vinse il Piast Gliwice e che alla fine della stagione scorsa è tornato tra le mani del Legia Varsavia, al quindicesimo successo nazionale nella sua storia. Ancora La Liga – del resto lo speaker d’eccezione del secondo giorno di Sportel è stato nientemeno che Javier Tebas – ma questa volta affiancata da uno stand del Real Madrid, poi niente più Serie A quando piuttosto una serie di compagnie, agenzie, imprese, start-up.
Un riassunto in meno 2′ della due giorni monegasca tra sport e tecnologia. Il nostro Matteo Albanese compare al minuto 3:02, peraltro.
Gli speaker di Sportel Monaco 2021
Si parla di eSports e di tecnologia, con decision maker influenti e agguerriti seller intenti a proporre ai buyer le loro tecnologie in stimolanti discussioni, nuove partnership e un enorme potenziale flusso di denaro immesso nel settore. E Le conferenze non sono state da meno. Si è partito – il secondo giorno, giovedì 7 ottobre – con uno speech dal titolo “Partnering With Piracy: Practical Approaches To An Incurable Problem”, in cui l’avvocato Thomas P. Riley ha delineato le sue strategie di attacco alla pirateria, identificandone l’impatto sul mercato e fornendo una breve panoramica delle norme civili e penali cui ricorrere in caso di necessità.
Quindi Sacha Stoffers ed Ed Trotter, rispettivamente Brand Partnerships Director e Head of New Busikess UK di MassiveMusic, una music agency di Amsterdam capace di inserirsi nel mercato globale del sound design – con clienti importanti quali UEFA, FIFA, Ziggo, la Premier League e l’Ajax –, a discutere sul tema “How To Increase Profits And Drive Brand Salience Through Sound And Music. L’assunto di partenza, qui, è che uno studio della componente sonora garantisca maggior memorabilità e un ROI di conseguenza preferibile rispetto all’impiego di musica standard. Distinguersi con una propria sonic identity diventa fondamentale in un mercato odierno caratterizzato da sovraesposizione sonora e riduzione di attenzione. MassiveMusic ha operato in questo senso con l’Europa League e la Premier League, incrementando affiliazione nel pubblico grazie a un branding nuovo. Se di immagini e video pullula la rete, hanno spiegato, di rado i brand si accorgono dell’importanza del suono, che invece andrebbe integrato nei contenuti sui social media e nella “live experience” da stadio. Un esempio virtuoso? «Ajax. We take Ajax everywhere – mi hanno spiegato – more and more, it’s all about getting artists involved. Brands with a strategic approach to sound have an increase in memorability, even in a fragmented media landscape. They need sound. Voice is gonna be really the big thing».
Ecco di seguito una piccola gallery degli speaker intervenuti:
Ulteriore punto di discussione l’ha amplificato Jorre Belpaire, Head of Europe & Head of Product di Kiswe Studio, autore di uno speech dal titolo “Powering The Video 2.0 Revolution”, che di fatto ha posto un interessante parallelismo tra l’evoluzione da Web 1.0 al Semantic Web e la traiettoria che sta seguendo la creazione di contenutistica video. Elaborando esperienze mirate, uniche, che generino interazioni e aumentino il coinvolgimento – nonché siano processabili in cloud – Belpaire ha presentato le soluzioni Kiswe, per passare da una fase di intangibilità del contenuto a una fase di co-creazione da parte dell’utente: “The fan is entertaining himself, we’ve got to create a two-way interaction, allow fans in these giants events cheer, becasue being seen motivates me. We’re in the business of understanding our consumers thanks to algorithms and audience data that we gathered”. Un esempio che personalmente ha riportato in voga l’esperienza dell’Aarhus Fc, un club danese che il 28 maggio 2020, in occasione di una partita di campionato contro il Randers, aveva proiettato in tribuna i volti dei tifosi collegati su Zoom.
A seguire, uno speech molto motivazionale (“Think Like Nike, Act Like Amazon, Win!!!”) tenuto da Neil Joyce, CEO di CLV Group. Il focus qui si sposta su un modello finanziario che, allontanandosi dalla prospettiva di un guadagno sul breve termine e su quick wins, miri a capovolgere il modello di business. Lo sport non è da meno, del resto le grandi organizzazioni ragionano sempre più in termini anticonvenzionali attingendo al benchmark di concorrenti di settori attinenti, quali l’intrattenimento, per cui non è difficile imbattersi in «Disney stories appliable to football teams, as they often are inherited by family». In questo contesto, con nuove fanbase e nuove metriche per attirarle, dalle vanity metrics classiche, è auspicabile l’adozione della remunerativa prospettiva del Fan Lifetime Value e una gestione diretta delle interazioni. Del resto, ha sottolineato Joyce, «why would you want Google and Facebook make people interacted with you? We won’t go direct».
A seguire, “How Ar And Ai Help To Grow Up Your Expected Revenues For Sports Events”, di Michel Lecomte come moderatore e Thibault Baras, General Manager di Dreamwall, nelle vesti di speaker. Baras, visionario belga nel mondo della realtà aumentata e della tecnologia virtuale, ha mostrato diverse modalità d’impiego dell’AR nell’enrichment di manifestazioni sportive. Il che apre ovviamente le porte a un mercato nuovo, con esempi concreti che abbracciano i settori pubblicitario e dell’intrattenimento. Creando animazioni mediante un game engine, tipo Unreal Engine, si ottiene dunque uno stato di «virtual enhancement» che, combinato all’introduzione della connettività 5G negli stadi, aumenta le possibilità di interazione dell’audience: «It’s not only about virtual advertising. They can send emoji to their avatars at the stadium, breaking the code of a traditional way. I’m here to allow you to think about the future, to brainstorm on creativity and new experiences». Il tutto, con soli 5 frames di delay.
Il gran finale è riservato, come due anni fa, alla presentazione de La Liga. Sempre Javier Tebas sul palco di Sportel, sempre un’ora di speech compreso il question time, sempre una platea folta e sempre l’innovazione al centro. Quest’anno il titolo dello speech è “Laliga’s Technology Ecosystem. Enabling Digital Transformation in the Sports Industry” e il presidente de La Liga ha realmente messo a nudo il dietro le quinte di social media management, ticketing, la pianificazione degli orari delle partite e la gestione delle community. Una piattaforma integrata sta alla base del successo del campionato spagnolo ed è allo stesso tempo il mezzo col quale si raccolgono le preferenze degli utenti mediante cookies. Il progetto di digitalizzazione de La Liga, che ormai prosegue da 5/6 anni, ha dunque creato un ecosistema digitale in grado di aumentarne il valore, anche grazie a partnership importanti come quelle strette con Microsoft e Salesforce. Per Tebas, la soluzione è una: legarsi tra leghe per trattare univocamente con broadcaster e OTT. Gettando uno sguardo al mercato delle NFT, la nuova via di monetizzazione basata sulla blockchain che già sta impattando lo sport globale oggi.