Se in Italia gli stadi degni di essere chiamati tali possono contarsi sulle dita di una mano, in Spagna tre monumenti del calcio mondiale come il Bernabeu, il Camp Nou ed il Calderon sono pronti a cambiare pelle se non addirittura ad andare in pensione. Le tre maggiori squadre del calcio spagnolo hanno già presentato i propri progetti ed in un caso, quello dell’Atletico, quasi ultimato i lavori. Ma vediamo nel dettaglio tutte le curiosità relative ai nuovi stadi. Quali saranno semplicemente ristrutturati e quali invece cambieranno sede; quale costerà di più e quale meno e quanto dovremo aspettare per ammirare i nuovi gioielli.
TEMPO DI LIFTING IN CASA REAL MADRID
Partiamo dai galattici perché è notizia delle ultime ore l’approvazione ufficiale del progetto del nuovo stadio. Negli ultimi anni si erano rincorsi solo di classici rumors, ma alla fine il nuovo stadio si farà. Il progetto, presentato poche ore fa da Florentino Perez insieme al sindaco di Madrid, rimarrà fedele ai primissimi disegni iniziali. “Vogliamo che diventi il miglior stadio al mondo”, ha dichiarato il Presidente dei galacticos in conferenza stampa, rispondendo così ai progetti delle altre due rivali come vedremo meglio in seguito. L’opera di restiling del Santiago Bernabeu riguarderà prevalentemente una ristrutturazione della parte esterna e degli spazi adiacenti allo stadio. La novità principale dell’impianto, interamente disegnato dal gruppo Gmp Architekten, sarà costituita dalla copertura integrale dell’impianto. Esternamente il nuovo Bernabeu sarà ricoperto di led dove sarà possibile proiettare filmati ed immagini. La struttura invece disporrà di un tetto retrattile che coprirà interamente le tribune. La demolizione della famosa facciata dell’impianto, comprese le torri circolari situate ai suoi angoli, farà spazio ad una struttura più voluminosa e moderna e continuamente illuminata. Gli spazi adiacenti all’entrata saranno più grandi e più armoniosi (circa 6mila metri quadrati) con spazi verdi e interamente pedonali pensati per rendere più piacevole l’ingresso alle tribune. L’impossibilità di fare uso di ulteriore suolo pubblico, impedirà al nuovo Bernabeu di aumentare la capienza, che resterà uguale a quella attuale ovvero 81 mila posti. L’altra novità, introdotta da Florentino in conferenza, sarà quella legata alla tanto attesa modifica del nome dello stadio. Niente paura, rassicura il Presidente, lo storico nome Santiago Bernabeu resterà ma affianco ad esso verrà aggiunto un “apellido”, che sarà il nome della società che finanzierà la ristrutturazione. Ipic o Cepsa sono due dei possibili nomi.
Rimanendo in tema di marketing, all’interno dello stadio vi sarà un’area di 8 mila metri quadrati nella quale sorgerà un centro commerciale. Al momento lo stadio dispone al suo interno solo del negozio ufficiale del brand Real Madrid. L’aggiunta di questo spazio sarà resa possibile grazie al “trasloco” di tutti gli uffici verso Valdebebas, ovvero il centro sportivo dei galattici, che diverrà quindi un vero e proprio quartier generale. Infine, viene reso noto l’ampliamento del glorioso museo del Real Madrid che diventerà ancor più moderno grazie all’istallazione di nuove tecnologie per potenziare l’esposizione e la qualità dei contenuti. Il presidente dei Blancos intende investire ed aumentare i già crescenti profitti del suo club attorno al progetto del nuovo stadio. Il Real comunica, sul proprio sito ufficiale, di aver incrementato del 7.4% le entrate rispetto alla stagione 2014/2015. Questi risultati in continua crescita sono dovuti anche grazie al beneficio che si trae da uno stadio di proprietà, sogno non più celato dei nostri club. I lavori partiranno dalla prossima estate e dureranno 2 anni e mezzo. Potremo entrare in quella che è stata definita “bomboniera” o addirittura “nave spaziale”, a partire dalla stagione 2019-2020. Costo della ristrutturazione: 400 milioni di Euro.
LA PEINETA “UNDER CONSTRUCTION”: ADDIO AL GLORIOSO VICENTE CALDERON
Rimaniamo nella capitale spagnola. Prendiamo la metro proprio dalla fermata Bernabeu a nord di Madrid e scendiamo alla fermata Piramides più o meno a sud-ovest della città. Qui possiamo ammirare, ancora per poco, l’affascinante Vicente Calderon. Si perché lo stadio dei Colchoneros verrà completamente demolito e al suo posto non sorgeranno né palazzi né centri commerciale (come avvenne dopo la rimozione degli storici stadi inglesi). Nascerà invece un parco che verrà chiamato “Parque Atletico de Madrid”. Inutile parlare delle grandi proteste da parte dei tifosi roji blancos che non vedono di buon occhio la location del nuovo stadio ma soprattutto, a livello emotivo, la distruzione della loro casa. Peccato perché lo stadio piace un po’ a tutti, tifosi merengues esclusi. Non vedremo più la sua inconfondibile forma circolare per tre quarti di stadio e non vedremo più la sua caratteristica tribuna ovest, staccata dal resto della costruzione e situata sopra l’autostrada M-30 di Madrid. Ma dove potremo vedere il team di Simeone? L’Atletico di Madrid si trasferirà dalle parti dell’aeroporto di Barajas e il nuovo impianto sarà costruito al posto del vecchio stadio olimpico di Madrid ovvero all’Estadio de la Peineta. Le opere di demolizione dell’antica Peineta sono partite già dal 2011 e, se tutti gli obiettivi verranno rispettati, il battesimo avverrà già dalla stagione 2017-2018. L’Atletico sarebbe quindi la prima delle tre big a cambiare il look.
La più grande novità del nuovo stadio, e molto probabilmente la vera ragione della sua scelta, è l’aumento di capienza che passerà dai 55 mila del Calderon ai quasi 70 mila del Peineta. Il “feudo Atletico” disporrà di un rivestimento dalle forme ondulate che coprirà il 96% della struttura ed apparirà come uno stadio solido e massiccio, una vera e propria fortezza. Ma il progetto non pensa solo ai posti a sedere o al design della struttura. La Peineta avrà il privilegio di essere uno stadio all’avanguardia dal punto di vista ecologico: ridurrà le emissioni di biossido di carbonio tanto quanto farebbero 1000 alberi in un anno, riutilizzerà acqua piovana per l’irrigazione del campo e per la pulizia dell’impianto ed infine farà uso di energia solare. Inoltre sarà il primo stadio al mondo ad utilizzare esclusivamente luci LED in tutta la struttura. Per quanto riguarda il nome dell’impianto, si vocifera che sarà esclusivamente quello di uno sponsor. Ultima curiosità: ci sono già 10 mila soci che hanno riservato il proprio “seggiolino”. Costo della realizzazione: 220 milioni di Euro.
ANCHE IL BARCELONA CAMBIA VOLTO: IN ARRIVO IL NOU CAMP NOU
Così come il Real, anche il Barcelona decide di fare un lifting al Camp Nou. Niente trasloco quindi per Messi e compagni. Saranno contenti di questo i tifosi del Barça e lo saranno ancor di più per l’aumento della capienza. Il Nou Camp Nou sarà, al termine dei lavori di tutti e tre gli stadi, ancora una volta l’impianto dalla capienza maggiore: passerà dai 99 mila ai 105 mila spettatori. Niente male. Il design, realizzato dall’unione tra la Nikken Sekkei e la Pascual-Ausiò (giapponesi e catalani), prevede una copertura totale dell’impianto di circa 47 mila metri quadrati di superficie. La facciata sarà completamente diversa rispetto a quella del Real perché non avrà nessuna copertura.
Anche il Nou Camp Nou, così come il nuovo stadio dell’Atletico, sarà “Eco-friendly”. Sarà in grado di riutilizzare l’acqua piovana per l’irrigazione del campo e utilizzerà l’energia dei suoi pannelli solari per alimentare le luci artificiali che permettono la crescita dell’erba. Tutto lo stadio disporrà di collegamenti wi-fi. Per entrare nella nuova casa blaugrana forse dovremo aspettare un po’ più a lungo rispetto alle altre. Termine lavori previsto per la stagione 2020-2021. Per quanto riguarda il nome, sarà con ogni probabilità Nou Camp Nou ma oltre a questo non è da escludere la presenza di un “apellido” di uno sponsor. Costo ristrutturazione dell’impianto: circa 600 milioni di Euro.