Cinque vittorie consecutive e record di Matt Busby eguagliato. Se tutto ciò sarà sufficiente a Ole Gunnar Solskjaer a guadagnarsi la conferma alla guida dello United anche per la prossima stagione è ancora presto per dirlo. Fatto sta che con il norvegese in panchina i Red Devils hanno ripreso a volare.
La vittoria di misura strappata a Wembley sul campo del Tottenham grazie al gol di Rashford e soprattutto ad uno strepitoso De Gea ha consentito allo United di agguantare l’Arsenal al quarto posto in classifica e riaprire di fatto la corsa alla Champions con Chelsea e Spurs che farebbero bene a guardarsi le spalle.
La vittoria nell’incrocio diretto con il Tottenham di Pochettino va ben al di là dei semplici tre punti e delle statistiche utili ad aggiornare gli annali. Gli Spurs sono infatti una diretta rivale per la qualificazione alla Champions ed il tecnico argentino resta ancora uno dei primi candidati per prendere il posto del traghettatore Solskjaer ad Old Trafford nella prossima stagione.
Solo che a questo punto diventa lecito chiedersi se il norvegese, quando sarà il momento di tirare le somme, potrà ancora essere considerato dalla proprietà a stelle e strisce del club un semplice capitano di passaggio o se avrà invece dimostrato di essersi guadagnato sul campo i gradi di capitano in pectore per ricondurre lo United ai fasti dell’era Ferguson (che dal canto suo ha già dato il suo endorsement al suo pupillo).
Il merito di Solskjaer in questi 25 giorni alla guida dello United è stato quello di aver reso le cose semplici. Un po’ meno tatticismi, che poi in Premier League non servono più di tanto, e maggiore spregiudicatezza sono stati gli ingredienti mixati dal norvegese. Una ricetta vincente che ha prodotto risultati e rigenerato giocatori.
Su tutti Paul Pogba che dopo aver avanzato di venti metri il suo raggio di azione in queste settimane di cura Solskjaer sembra essere tornato ai livelli della Juventus (splendido il suo lancio di 40 metri per mandare in rete Rashford nel match di Wembley).
Certo, la strada è ancora lunga e di aspetti da sistemare ne restano (su tutte una difesa a tratti disastrosa). Ma le cose, fortuna compresa, con Solskjaer in panchina sembrano veramente girare a dovere. E detto francamente, che il norvegese possa essere l’uomo della provvidenza per il Manchester United non sarebbe certo una novità.