La parola crisi a Nervion non va più di moda. Il Siviglia riprende in mano il proprio campionato, cancellando le due sconfitte patite in appena quattro giorni contro Real Madrid e Eibar. Proprio contro la formazione basca, gli uomini di Lopetegui avevano vissuto lo shock di aver gestito la partita per più di un’ora, aver conquistato un doppio vantaggio e aver staccato la spina poco dopo, subendo tre reti ed una rimonta difficile da digerire.
Siviglia-Real Sociedad 3-2
Il banco di prova per il riscatto era stato fissato proprio all’altro ieri sera, dove al Sanchez-Pizjuan è arrivata una Real Sociedad abbastanza gasata ed in forma, reduce da tre successivi tra cui quello contro l’Atletico Madrid. Con tredici punti ed un ruolino di marcia impressionante, la squadra di San Sebastian si è presentata in Andalusia con la migliore intenzione possibile: vincere e balzare in testa alla classifica. L’intenzione della Real Sociedad diviene realtà al quarto minuto: Januzaj scippa un possesso a Reguilon, correndo verso la porta avversaria. L’esterno belga, con un ottimo filtrante, taglia completamente la difesa del Siviglia, pescando Oyarzabal appena dentro l’area di rigore. Il numero dieci davanti Vaclik non sbaglia, portando in vantaggio la sua squadra con il quarto gol personale in Liga.
L’adrenalina basca però si esaurisce poco dopo, con il Siviglia che trova la forza per rialzarsi per non regalare un altro insuccesso al proprio pubblico, dopo il tonfo di una settimana fa. La Real Sociedad cala nel catino del Sanchez-Pizjuan, e i padroni di casa riescono ad organizzarsi, mentre Banega concede il solito spettacolo. Al 18′ un suo lancio raggiunge chirurgicamente Nolito, che con un destro ad incrociare mette la firma sul pareggio battendo Moya. È l’inizio di un monologo andaluso, che si concluderà con ben venti tiri in porta a fronte di quattro della formazione guidata da Alguacil. Per Nolito ci sarà ancora un’occasione sul finire di primo tempo mentre Kounde, un minuto dopo la conclusione dell’ex Manchester City, proverà a battezzare il suo primo gol in Liga con una rovesciata impressionante, di poco fuori misura.
Obiettivo Champions per due
Al riposo si va sul parziale di 1-1, ma ad aprire la ripresa ci pensa subito Ocampos: dribbling con colpo di tacco incluso, difensore avversario al bar e conclusione violentissima da distanza ravvicinata. È un 2-1 pazzesco, che indicherà una gara tutta in discesa per il Siviglia. La formazione basca quasi scompare dal campo, se non fosse per qualche filtrante poi smorzato dagli andalusi di Odeegard e qualche accelerazione di Oyarzabal. Banega prova a timbrare il 3-1 con un buon tiro dalla distanza, ma andarci più vicino sarà Joan Jordan al 77′: conclusione al volo che colpisce in pieno il palo destro della porta di Moya, accompagnato da un boato dello stadio. Tre minuti dopo però il gol che sembra chiudere il match: il canterano Pozo scappa a Monreal sulla destra, servendo un gran passaggio in area di rigore. Il suggerimento del classe ’99 viene mal intercettato da Moya, che clamorosamente concede a Vazquez il pallone per allungare. Un tocco ed è rete, da due passi.
El Mudo successivamente tenterà una conclusione al volo per il poker, che non si formalizzerà. Quasi allo scadere la Real Sociedad la riapre con Portu, ispirato da una gran giocata del talento Odeegard, in affanno ma abbrezzabile per gli spettatori. La sua palla raggiunge perfettamente in area l’esterno spagnolo, che con un gran diagonale buca Vaclik ma non la partita, che terminerà sul finale di 3-2. La prima vittoria, dopo lo scivolone Real, è stata assaporata dal popolo di Nervion, che si aspettava da molto tempo una prestazione di un livello simile. Per il Siviglia la zona Champions resta alla portata, come per la Real Sociedad, giunta in Andalusia con i muscoli in vista ma non proprio brillante sul terreno di gioco. Due delle formazioni più interessanti della Liga hanno offerto grande spettacolo, e se questo è solo l’inizio chissà cosa potranno regalare fino a fine stagione. Il Siviglia è adesso atteso dalla seconda prova in EL contro l’Apoel consapevole del ruolo chiave che il suo stadio giocherà nell’economia del match e del fatto che la vetta va mantenuta, almeno nelle coppe europee.
Domenica invece si recherà al Camp Nou, a caccia di un’impresa che manca dal lontano 2002. Un pizzico di follia unita a tanta concentrazione potrà aiutare la formazione di Lopetegui, apparsa rinvigorita dopo i due schiaffi consecutivi in campionato. Di botte non ne vuole prendere più, adesso il Siviglia si getta nella mischia per provare a prevalere contro l’avversario, senza paura né altro. La prova sarà ad alto rischio, ma contro i campioni in carica che gusto c’è a non rischiare?