Serie A, la ventunesima giornata in 5 (s)punti

Come di consueto, ecco l’analisi della giornata di Serie A appena conclusasi in 5 spunti di approfondimento.

RISCOSSA BIANCONERA

A neanche metà primo tempo la pratica Lazio è già archiviata. La Juventus spegne definitivamente le critiche per l’ultima gara contro la Fiorentina e si rimette in carreggiata per lo scudetto battendo la compagine di Simone Inzaghi, frastornata dall’inizio veemente dei bianconeri. Le reti di Dybala (complicità di Marchetti) e Higuain sono di pregevole fattura, ree anche di un modulo iperoffensivo testato in giornata da Allegri, grazie alla presenza in campo in contemporanea dei due argentini, di Mandzukic e di Cuadrado. Un modulo che potrà tornare utile in futuro a partire già dalla prossima giornata, in cui i bianconeri andranno a Reggio Emilia per sfidare il Sassuolo. Da dopo la sfida dello scorso anno in terra emiliana partì la rimonta che portò al 5° scudetto consecutivo. Oggi invece c’è semplice bisogno di continuità.

CI PENSA EDIN

Ventesimo gol stagionale per il bosniaco, 4 vittoria consecutiva (sei nelle ultime sette), terza gara consecutiva a rete inviolata: le statistiche della Roma Spallettiana denotano grande solidità e anche oggi contro il Cagliari si è provato a dare continuità. Nonostante le difficoltà iniziali, coi sardi ben messi in campo, una zampata di Dzeko ad inizio ripresa ha garantito il successo ai giallorossi, che si riaffacciano a -1 dalla Juve e provano a tener vivo il campionato il più possibile. Con il mercato ancora aperto, si è parlato di rinforzare la rosa attraverso l’arrivo di Gregoire Defrel, attaccante del Sassuolo. Con i giallorossi ancora in lotta su tre fronti, le parole di Spalletti in merito all’aver una rosa lunga riecheggiano più che mai, se non altro dopo una serie di molteplici infortuni che hanno forse condizionato un po’ l’andamento ad inizio stagione. Intanto ci si gode la vittoria e il ritorno del bomber Dzeko, a -1 da Icardi capocannoniere.

AZZURRO D’ALTURA

Anche qui simil-Juve: inizio prorompente con una doppietta di Insigne che lasciava presagire la miglior goleada possibile. Sul finire della prima frazione però i rossoneri accorciano con Kucka e provano l’assalto durante tutta la ripresa, non riuscendo però ad affondare il colpo del pareggio. Vittoria fondamentale per il Napoli, che mostra a tratti un bel calcio oltre ad un’assoluta predominanza del territorio a discapito di un Milan troppo fragile e arrivato senza benzina in questo momento, ma con un cuore enorme. Il risultato proietta i partenopei in solitaria al terzo posto, a +4 dalla Lazio, +5 dall’Inter, +6 dall’Atalanta e +7 dal Milan. Ancora una volta Pavoletti è stato lasciato in panchina, preferendo il solito Dries Mertens come falso nueve. La sensazione è che la forma non sia ancora delle migliori, ma con un tridente titolare del genere (Mertens, Callejon, Insigne) sia l’ex genoano che Milik possono recuperare con tutta la calma del mondo. Per poter esser pronti nello sprint finale, cercando di insidiare il secondo posto.

LINEA VERDE

Nonostante le molteplici critiche, questa edizione della Serie A verrà certamente ricordata per i numerosi giovani italiani lanciati dalle grandi squadre. Su tutte l’Atalanta, archetipo della linea verde: nell’1-0 rifilato alla Sampdoria (rigore del Papu Gomez) mister Gasperini ha voluto piazzare dal primo minuto i due “ragazzini” classe 99 Bastoni e Melegoni. primo, difensore, è stato schierato assieme a Masiello e Caldara dispuntando una buonissima gara, mentre il secondo ha fatto vedere discrete doti d’interdizione e d’inserimento, venendo sostituito nella ripresa da Grassi. Nel sabato pomeriggio invece è arrivato il primo gol in Serie A (domenica scorsa alla fine fu dato a Badelj) per Federico Chiesa, ormai sempre più pilastro dello scacchiere viola di Paulo Sousa. Tutto materiale che la prossima estate, durante l’Europeo under 21, potrà tornarci utile.

GAME OVER

Che alla Serie A servissero innovazioni lo si era capito da diverso tempo. Trovarsi a metà gennaio con una grossa fetta di squadre che, in teoria, non avrebbero più obiettivi certamente è un dato da non sottovalutare. Con le contemporanee sconfitte di Pescara e Palermo, rispettivamente contro Sassuolo e Inter, e la vittoria dell’Empoli sull’Udinese, il divario fra i toscani quartultimi e il terzultimo posto, occupato dal Crotone (2-2 a Genova) è di 11 lunghezze. Considerando parecchi scontri diretti a sfavore, la sensazione è che ci potrebbero essere diversi flussi di partite un po’ “anomale” durante il girone di ritorno, specialmente fra squadre di metà classifica che null’altro hanno da chiedere, considerando anche la zona europea altrettanto distante e non alla portata. Un record negativo che certamente non aiuta a vendere il prodotto, definito sempre più “scadente” dagli addetti ai lavori. Soluzioni? Tante e variegate, ma la riduzione del campionato a 18 squadre sembra essere quella più plausibile. Riprendere il modello tedesco (18 squadre con 2 retrocessioni e 1 playout) in questo caso sarebbe molto efficiente.