Serie A, la prima giornata 2017/2018 in 5 (s)punti

Finalmente è ricominciato il campionato di Serie A. L’attesa, in questa estate priva di eventi di rilievo, eccezion fatta per la Confederations Cup, è stata lunga. Ma bisogna dire che ne è valsa la pena. È stata una prima giornata scoppiettante dove le sorprese di certo non sono mancate. Ma andiamo con ordine.

La Juve vince ma non convince

La vittoria per 3-0 sul Cagliari è sicuramente un ottimo viatico ma attenzione a considerare la Juventus fuori dalla crisi di identità che ha caratterizzato l’estate dei bianconeri. Dopo l’1-0 di Mandzukic la squadra di Allegri ha pericolosamente sbandato e solo l’incredibile imprecisione di Farago’ prima e l’istinto di Gigi Buffon in occasione del rigore di Farias poi hanno consentito a Dybala e compagni di non complicarsi ulteriormente una vita che in questi giorni non è certo semplice. C’è poco da fare: o Allegri si sbriga ad accantonare il centrocampo a due oppure per la Juventus saranno tempi duri. In Europa; ma anche in Italia dove la concorrenza è agguerrita.

Napoli, Milan ed Inter: buona la prima

La prima giornata di campionato nasconde sempre più insidie del previsto. Lo sa bene il Napoli che nelle ultime due stagioni aveva steccato al debutto con Sassuolo e Pescara. Vanno decisamente meglio le cose questa volta con gli azzurri che sbriciolano il Verona e rispondono prontamente alla Juventus. Sugli scudi Insigne: che sia l’anno della definitiva consacrazione? Molto bene anche il Milan che passeggia a Crotone grazie anche all’inferiorità numerica decretata dal VAR che costringe Nicola a riorganizzarsi dopo appena cinque minuti di gioco. Ma la squadra di Montella non si limita a vincere; lo fa giocando bene. E questo è forse il vero avvertimento che devono cogliere gli avversari. Poi c’è l’Inter di Spalletti. I nerazzurri sono praticamente gli stessi dello scorso anno con qualche piccola ma fondamentale differenza. Non parliamo tanto di Skriniar che comunque ha convinto; parliamo di Borja Valero che sotto la guida del tecnico di Certaldo può tornare agli antichi fasti. Lo spagnolo ha tutte le caratteristiche per diventare l’uomo chiave di questa Inter. Ricordate il Pizarro della prima Roma di Spalletti? E poi c’è Icardi che è un bomber stratosferico e che sembra il centravanti ideale per finalizzare l’enorme mole di gioco che le squadre di Spalletti generalmente producono. Insomma, se non è chiaro, per noi l’Inter ha tutte le carte in regola per essere la vera rivelazione di questa stagione.

La Roma sembra un gradino dietro le altre

Non convince, e non solo per quanto fatto vedere a Bergamo, la Roma di Di Francesco. Nel complesso la rosa giallorossa sembra essersi indebolita: le partenze di Rudiger, Paredes e Salah pesano. Il fatto che dei nuovi arrivi ieri abbia giocato dall’inizio il solo Kolarov qualche cosa di sicuro vuol dire. Di Francesco è poi un tecnico che fa giocare bene le sue squadre; ma è anche un allenatore piuttosto ostinato tatticamente parlando. È una versione leggermente più moderata di Zeman che non a caso è il modello a cui il tecnico giallorosso dichiara di ispirarsi. Misurarsi con una realtà diversa da quella provinciale è sicuramente una bella sfida. Così come avere a che fare con giocatori di una certa caratura è sicuramente una grana in più rispetto a quanto serve per gestire dei giovani. A gente come Strootman e De Rossi non piace correre a vuoto e non piace fare figuracce come quelle a cui si è esposta nelle recenti campagne europee la Roma. Di Francesco è un buon tecnico. Dovrà dimostrare di poter diventare grande. Sia chiaro però; queste sono considerazioni generali che poco hanno a che vedere con la partita di Bergamo. Che ha visto la Roma prevalere seppur non con merito. Ma su un campo ostico come quello della Dea, alla prima giornata di campionato e con le altre pretendenti alla Champions che hanno vinto, vi pare cosa da poco?

Nel complesso le prospettive sembrano interessanti

Quello 2017/2018 potrebbe rivelarsi un campionato piuttosto interessante. Non solo per quanto riguarda la lotta al vertice ma in generale. Il livello, almeno per quanto visto nella prima giornata, sembra buono ed anche le neo-promosse non hanno certo sfigurato. Benevento e SPAL in particolare con gli estensi che all’Olimpico hanno mostrato un’ottima organizzazione di gioco e spunti tattici interessanti che hanno inchiodato sullo 0-0 la Lazio fresca vincitrice della Supercoppa Italiana ai danni della Juventus. Insomma, potrebbe esserci da divertirsi.

Quanto può incidere ancora il mercato?

Tra 11 giorni il calciomercato estivo chiuderà ufficialmente i battenti. Quanto possono influire questi ultimi giorni di negoziazione sui futuri equilibri del campionato? Molto più di quanto si possa pensare. Se il Milan, Inter e Napoli sembrano ad oggi squadre di per se già complete, lo stesso non si può dire ad esempio di Roma e Juventus. Marotta ad esempio ha già annunciato che i bianconeri interverranno su tutti i reparti ad eccezione della porta: gli obiettivi, accaparrato Matuidi, sono Garay e Keita; di certo non gli ultimi arrivati. Lo stesso Marotta però si è anche detto favorevole ad appoggiare la corrente di pensiero che dalla Bundesliga (Ancelotti) alla Premier League (Guardiola e Mourinho su tutti) si sta facendo largo in queste ultime settimane. Ovvero accorciare la finestra di mercato affinché i campionati inizino a giochi fatti. C’è da combattere la ritrosia della FIFA. Ma come si dice, l’insieme (spesso) fa la forza.