L’esperimento ha funzionato. Il calcio italiano durante le feste, grande novità di questa stagione calcistica nostrana 2017-2018 insieme all’introduzione del VAR, ha riscosso infatti un grande successo di pubblico e di critica. Per la prima volta il campionato di Serie A non si è fermato durante le feste natalizie proponendo un turno a ridosso di capodanno nonché due quarti di finale di Coppa Italia tra Santo Stefano ed il 27 dicembre. Ed i numeri certificano che la scelta è stata azzeccata.
Come riportato da La Repubblica, il derby di Milano tra Milan ed Inter giocatosi il 27 dicembre non solo ha portato a San Siro circa 50 mila spettatori, ma ha anche inchiodato davanti alla televisione circa 8,2 milioni di spettatori con uno share prossimo al 36% durante i supplementari.
Numeri incoraggianti anche quelli del turno di campionato a ridosso di capodanno dove l’affluenza media è stata di 24.880 spettatori; un dato leggermente superiore a quello registrato nelle 18 giornate precedenti dove comunque si era già registrato un +10% rispetto alle medie della stagione precedente.
E’ vero che il dato segna ancora una differenza evidente con gli altri campionati europei quando si analizza la percentuale media di riempimento degli impianti. Qui l’Italia (64,6%) si piazza infatti alle spalle di Germania (91,8%), Inghilterra (90,7%), Spagna (72,6%) ed anche Francia che registra un 66,6%. E’ anche vero però che in questo specifico caso influisce molto il sovradimensionamento di alcuni stadi italiani che, per altro, spesso e volentieri sono vere e proprie cattedrali nel deserto rispetto agli impianti delle altre nazioni.
Un’ulteriore influenza negativa è poi esercitata dai match in notturna (o quelli del lunedì) che scoraggiano spesso e volentieri gli spettatori e le famiglie in particolare. Sta invece riscuotendo un notevole successo il lunch match delle 12:30. Un’esigenza nata dalla volontà di vendere il prodotto Serie A in Asia. Dove, tuttavia, il lavoro da fare è ancora tanto considerato che il calcio italiano gode di scarso seguito in Cina complice una campagna mediatica non ancora sviluppata. Basti pensare che, come riporta Calcio e Finanza, la Serie A non ha un proprio canale social su Sina Weibo che è il principale social network cinese.
Resta comunque il fatto che il pubblico è tornato ad appassionarsi alla Serie A, complice anche l’incertezza che mai come quest’anno sta caratterizzando il torneo. Al termine della 19ima giornata di campionato sono stati complessivamente 4.624.911 gli spettatori che hanno assistito live alle 188 partite disputatesi (mancano ancora i match tra Sampdoria e Roma e Lazio ed Udinese). La media è stata dunque di 24.601 spettatori a partita.
Numeri che segnano una crescita significativa rispetto ai dati relativi allo stesso periodo della stagione 2016-2017 dove le prime 19 giornate di campionato avevano portato allo stadio in media 21.457 spettatori a gara. Si tratta dunque di un incremento del 14,65%.
Il merito è prevalentemente del ritorno allo stadio dei tifosi di Napoli (+53%), Lazio (+38%), Inter (+33%), Roma (+30%) e Milan (+26%). Ma un ruolo rilevante è giocato anche dalle neo-promosse con Spal (11.456 spettatori medi), Benevento (12.264) e Verona (18.536) che hanno consentito alla Serie A per la prima volta negli ultimi quattro anni di non registrare gare con meno di 10 mila spettatori.