Serie A 2019-2020, la terza giornata in 5 (s)punti

Consegnata agli archivi la terza giornata di Serie A 2019-2020, torna come di consueto il nostro appuntamento di approfondimento su fatti e personaggi del turno di campionato.

L’impronta di Sarri

Brutta. Troppo brutta per essere vera questa Juventus di Sarri (tornato in panchina al Franchi dopo l’assenza per polmonite dei primi due turni di campionato). La Fiorentina ha surclassato i bianconeri dal punto di vista fisico e mentale con Bonucci e compagni praticamente mai in grado di rendersi pericolosi dalle parti di Dragowski.

Se c’è una statistica che meglio delle altre riassume la differenza tra viola e Juventus è quella dei tiri in porta: 18 a 8 per la squadra di Montella. Anacronistico per una squadra, quella piemontese, che dovrebbe fare del gioco votato all’attacco il suo mantra.

L’impronta di Sarri, quando siamo ormai alla terza giornata di Serie A 2019-2020, ancora non si vede. Almeno sul campo. Perché il tecnico ha invece lasciato il suo (consueto, permetteteci di dire) segno nel post partita quando si è lamentato per aver dovuto disputare la partita alle 15 sotto il caldo (oggettivamente) infernale di Firenze.

Meglio che il mister toscano trovi al più presto un rimedio contro il caldo (una macumba magari) perché è stata la stessa Juventus, per ragioni di interessi economici in Asia, a chiedere alla Lega di poter disputare in questa stagione di Serie A 2019-2020 un numero maggiore di partite nel fascia pomeridiana. E in Italia, si sa, la bella stagione è generalmente molto lunga.

La costanza del Milan

Magari non brilla ancora, ma intanto il Milan ha trovato continuità, una difesa apparentemente di ferro, ed i gol (seppur su rigore) di Piatek. L’avversario di giornata, per quanto abbia fatto soffrire i rossoneri, era comunque decisamente abbordabile.

Ma il 71% di possesso palla con l’88% di passaggi riusciti su 626 tentativi ed i 17 tiri totali (sebbene solo 4 nello specchio della porta) del Milan sono numeri che sembrano incoraggianti rispetto allo stato di avanzamento del processo di metabolizzazione del credo di Giampaolo da parte di Biglia e compagni.

Sabato prossimo arriva il derby e visto che anche l’Inter vince ma non convince l’occasione per il salto di qualità sembra veramente a portata di mano.

Pellegrini trequartista

Pellegrini, schierato nella posizione di trequartista a lui più gradita, ha trascinato la Roma a suon di giocate nel 4-2 sul Sassuolo, uno dei risultati più eclatanti di questa terza giornata di Serie A 2019-2020 soprattutto considerando che i giallorossi di Fonseca hanno calato il poker in appena 33’ di gioco.

Se la Roma deve ancora aggiustare più di qualcosa in difesa, è anche vero che le trame offensive di gioco del tecnico ex Shakhtar iniziano a diventare apprezzabili. Merito, come detto, anche della particolare ispirazione di Pellegrini che avanzato di qualche metro convince molto di più di quando viene schierato sulla mediana.

Ecco, ma dove lo mettiamo ora Zaniolo (ieri inizialmente in panchina) che invece sembra perdersi quando parte sull’esterno? A Fonseca l’onere di trovare una soluzione.

Il cuore del Bologna

Vogliamo evitare a tutti i costi di cadere nella retorica, per cui saremo sintetici. E’ sempre difficile capire, quando si assiste ad una rimonta di un certo tenore, dove finiscano i meriti di chi la rimonta la subisce e comincino quelli di chi invece recupera e sorpassa.

Fatto sta che quello che sta facendo il Bologna in questa Serie A 2019-2020 va (forse) oltre le reali capacità di una squadra che non sta giocando solo per se stessa; ma lo sta facendo soprattutto per onorare il suo allenatore.

Ciò detto, vogliamo parlare di Orsolini? Lo facciamo magari nelle prossime settimane perché il ragazzo merita un articolo a parte.

Nulla di nuovo sotto al sole

Contro, rispettivamente, SPAL e Lecce Lazio e Torino erano chiamate a confermare di essere pronte per il tanto atteso salto di qualità. Ed invece la terza giornata di Serie A 2019-2020 porta in dote a biancocelesti e granata due sconfitte amare (seppur maturate con dinamiche leggermente diverse) che dopo appena 270’ di gioco sembrano già ridimensionare le ambizioni stagionali dei due club.

Perdere punti per strada in questa maniera alla fine generalmente si paga a caro prezzo. Specialmente se le altre nel frattempo, pur fra molti stenti, continuano a correre.

Appuntamento alla prossima settimana.