Serie A, 5 giocatori che hanno lasciato il segno nel girone di andata

Quando manca una giornata alla chiusura del girone di andata di Serie A, è tempo di stilare i primi bilanci. Abbiamo così deciso, anche con l’ausilio delle statistiche, di individuare i 5 giocatori che hanno lasciato il segno sin qui nella massima serie. Chiaramente ci siamo concentrati non sui protagonisti attesi quanto piuttosto sulle sorprese. I 5 giocatori che nessuno (o pochi) si aspettavano potessero essere così incisivi per le sorti dei propri club. Ciò che più stupisce è che in alcuni casi si tratta di giocatori che hanno completamente invertito la rotta rispetto alla loro storia (recente e non). Ma bando alle ciance. Ecco le nostre scelte.

Luis Alberto

Lo spagnolo è senza ombra di dubbio la vera rivelazione di questo girone di andata della Serie A 2017-2018. Quello che appena sei mesi fa appariva poco più che un oggetto misterioso è oggi un giocatore imprescindibile per lo scacchiere tattico di Simone Inzaghi che ne ha saputo ridisegnare il raggio d’azione accentrandolo e rendendolo, complice la partenza di Biglia, il fulcro del centrocampo biancoceleste. Il 25enne ha preso in mano le chiavi del gioco della Lazio dimostrando grande personalità ed un’incredibile confidenza con il pallone. Qualità che lo hanno reso uno dei giocatori più incisivi del torneo. In 17 presenze collezionate sin qui nella massima serie sono 5 le reti siglate e 7 gli assist forniti. Con Ciro Immobile forma una delle coppie più esplosive della Serie A. Who Scored considera Luis Alberto il top nella classifica per rendimento con un valore medio di 7,8. Un’evoluzione incredibile per un giocatore che appena un anno fa, per sua stessa ammissione, aveva pensato al ritiro.

Rodrigo De Paul

Il ventitreenne giocatore dell’Udinese, dopo una prima annata friulana in chiaroscuro, si sta finalmente ritagliando un ruolo da protagonista in questa stagione. I suoi movimenti tra le linee, la sua capacità di controllare il pallone in spazi stretti, le sue accelerazioni e la sua concretezza lo stanno rendendo un giocatore tanto utile per le sorti della squadra di Oddo quanto appetito da buona parte dei club europei. Specialmente da quelli di Premier League. De Paul, argentino, ha seguito una trafila leggermente diversa da quella che generalmente seguono i giocatore dell’Udinese. Non è stato scovato chissà dove ma è arrivato in Friuli dal Valencia. Insomma, parliamo di un giocatore bello e fatto.

Lucas Torreira

Torreira è uno di quei giocatori dei quali sentiremo parlare a lungo. Il 21enne uruguagio ricorda per certi versi N’Golo Kanté. È un brevilineo e sebbene fisicamente non dia l’impressione del mastino è uno di quei mediani che nessuno vorrebbe trovarsi davanti. È tra i giocatori più continui ed incisivi della Serie A. La sua arte è recuperare palloni. Predilige il passaggio corto ma all’occorrenza è anche uno che sa impostare. Atleticamente dotato, sempre molto concentrato, ha un’ulteriore qualità: un tiro dalla distanza che mette i birividi!

Simone Verdi

Il 25enne si sta imponendo sempre più come anima tecnica del Bologna di Donadoni. La sua incredibile disinvoltura nel giocare il pallone tanto di destro quanto di sinistro lo rendono imprescindibile per la manovra dei falsinei. Fa e disfa la manovra; imposta e poi si propone per finalizzare. Rifinisce. Segna. Già 6 le reti in 19 uscite stagionali; 5 gli assist. Roma, Napoli ed Inter lo sognano già a gennaio. Lui preferirebbe rimanere all’ombra delle Torri almeno fino a fine stagione. È anche da queste cose che si giudica (l’intellingenza) di un giocatore.

Milinkovic-Savic

A 22 anni ha tutta l’Europa che conta ai suoi piedi. Lo vogliono in Premier, lo vuole il PSG che per lui sembrerebbe disposto a fare follie. Per il momento Sergej Milinkovic-Savic continua a fare le fortune della Lazio. Nato come centrocampista, Simone Inzaghi ha saputo cucirgli addosso un nuovo abito. Niente che lo snaturasse; ma qualcosa che gli calzasse meglio addosso. Il tecnico biancoceleste ne ha semplicemente avanzato di qualche metro la manovra. Ed è così che un giocatore che di primo acchito era parso lento e macchinoso per la Serie A è diventato semplicemente devastante. Le sue statistiche sui duelli aerei non ammettono repliche. Lui, alto 1,91 metri, si muove con la leggiadria di una libellula sfornando gol di notevole fattura come quello rifilato due domeniche fa all’Atalanta: controllo di suola di destro a spostare il pallone sul sinistro e tiro millimetrico che si insacca all’angolino basso. Chapeau. C’è chi dice che sia più forte di Pogba. Sicuramente, e questa è forse l’unica pecca, con il francese condivide la discontinuità. Ma a 22 anni i margini di miglioramento sono immensi.