La lezione impartita dalla Croazia ha provocato un terremoto nell’Argentina. I principali imputati del fracaso dell’albiceleste sono Sampaoli e Messi. Il futuro del primo sembra sempre più appeso ad un filo. Stando ai rumors inseguitisi nelle ore immediatamente successive alla sconfitta rimediata contro Modric e compagni, il commissario tecnico potrebbe essere sollevato dall’incarico già in giornata con Burruchaga pronto a prendere le redini della squadra già dal match decisivo contro la Nigeria.
Anche il rendimento della Pulce Leo Messi è sempre più un caso. Il fuoriclasse del Barcellona sta dimostrando per l’ennesima volta la sua incapacità ad elevarsi a leader e trascinatore della Nazionale. Nel match contro la Croazia è stato spesso e volentieri ignorato dai compagni tanto da trovarsi costretto per giocare il pallone a dover retrocedere praticamente sulla linea dei centrocampisti.
Il numero 10 mai come in questa competizione sembra soffrire il peso del paragone con Maradona e del confronto a distanza con Cristiano Ronaldo; confronto che in Russia l’asso portoghese sta stravincendo dimostrando ancora una volta, come già fatto ad Euro 2016, che la classe cristallina è poca cosa se non accompagnata da una buona (in questo caso ottima) dose di carisma.
Ed a pensarla così è anche El Cholo Diego Simeone, uno che di carisma se ne intende. A gettare benzina sul fuoco per l’Argentina è arrivata infatti anche la trascrizione di un messaggio audio che l’allenatore dell’Atletico Madrid avrebbe inviato tramite Whatsapp al suo storico vice Germa “Mono” Burgos al termine della disfatta contro i croati.
Le parole di Simeone, riportate come autentiche dalla stampa spagnola e da quella argentina, sono battute al vetriolo non solo nei confronti di Sampaoli, reo di non aver portato leadership e gestione nello spogliatoio, ma anche nei confronti di Caballero, ritenuto non nuovo a certe uscite a vuoto, e soprattutto Leo Messi.
E’ proprio nei confronti della Pulce che El Cholo Simeone riserva la considerazione più tagliente che, data la caratura del tecnico, rende perfettamente l’idea di quale sia il gap ormai percepito tra Messi e Ronaldo: