È vero, noi non ci saremo. Ora che il fischio di inizio di questi Mondiali sta per arrivare è forse il momento in cui si inizia a realizzare più che mai quanto possa bruciare la verità: l’Italia, per la terza volta nella sua storia, in Russia non ci sarà. Amaro, vero. Però, nonostante questo, come si fa a rimanere indifferenti davanti ad una competizione che coinvolge ed avvolge il mondo intero?
Abbiamo allora deciso di autoalimentarci durante i prossimi giorni ed andarci a cercare validi argomenti per riempire i vuoti tra una partita e l’altra di questa Russia 2018. Come nostra consuetudine non vi racconteremo le partite minuto per minuto, le indiscrezioni o chissà cosa. Ma seguiremo ovviamente la kermesse con il nostro solito fine di tenervi compagnia attraverso storie, spunti di analisi e curiosità.
Proprio per questo abbiamo deciso di partire accompagnandovi alla scoperta dell’undici ideale da tenere d’occhio in questo mese. Undici profili da seguire con attenzione perché potrebbero trovare in Russia la loro consacrazione o quanto meno il trampolino di lancio per un futuro radioso.
Mathew Ryan – Australia
Tre anni fa, certamente fra i portieri più chiacchierati d’Europa: classe 1992, dopo due ottime stagione a Bruges il salto nel vuoto a Valencia, dove si è perso non riuscendo mai a scalzare Diego Alves nelle gerarchie. Dopo un ritorno in prestito in Belgio sponda Genk, lo scorso anno si è accasato col Brighton neopromosso in Premier League dopo 34 anni. Gioca tutte e 38 le partite, raggiungendo la salvezza con largo anticipo e mantenendo la rete inviolata per ben 10 volte. Non che ci fosse grandissima concorrenza nel reparto, ma le ultime prestazioni sono state certamente uno stimolo in più per l’estremo difensore dei Socceroos, che proveranno a contendersi con Danimarca e Perù il secondo posto dietro la favoritissima Francia. Due sfide dove Ryan è chiamato a prestazioni importanti che ne potrebbero far lievitare il cartellino in chiave mercato, anche se trattare con i club di Premier League non è mai troppo facile.
Alvaro Odriozola – Spagna
Qui in chiave mercato in realtà c’è ben poco da dire: il Real Madrid l’ha già prenotato quindi a fine torneo verrà messo il nero su bianco a prescindere. L’infortunio di Carvajal, suo compagno di reparto al momento solo in nazionale ma in futuro anche nel club, in finale di Champions però apre le porte per un possibile impiego dal primo minuto quantomeno nelle primissime sfide, dove la Spagna è chiamata a rispondere a chi le dà della favorita indiscussa. Terzino destro di spinta, ma volendo anche esterno a tutta fascia, è reduce da un’ottima stagione alla Real Sociedad dove ha debuttato anche nelle coppe europee e, dopo l’Europeo under 21 della scorsa estate chiuso al secondo posto, si appresta a vivere il suo primo mondiale, con la possibilità di diventare un’assoluto protagonista per le furie rosse di oggi e di domani.
Ahmed Hegazy – Egitto
Non giovanissimo (classe ’91) e forse già noto a qualcuno: il “Nesta delle Piramidi” come dicono in patria dopo qualche comparsa a Firenze e Perugia è tornato in patria all’Al-Ahly, il club più titolato d’Egitto. Due stagioni per riscattarsi ed ecco arrivare una chiamata dalla Premier League: quinquennale col West Bromwich Albion, gioca tutte le partite dal primo minuto non riuscendo però ad evitare la retrocessione ai Baggies. Le sue prestazioni sono comunque soddisfacenti e il mondiale può aiutare ad aumentare le pretendenti, anche se il WBA lo considera un perno quasi insostituibile e una possibile pedina con cui ricostruire per tornare subito nella massima divisione inglese. Oltre a Salah, un occhio di riguardo anche per lui, completamente diverso rispetto a quello visto saltuariamente con Montella sulle rive dell’Arno.
Manuel Akanji – Svizzera
Padre nigeriano, madre svizzera: dopo i debutti fra il Wintherthur e il Basilea, lo scorso gennaio la chiamata del Borussia Dortmund che spende ben 21,5 milioni di euro per accaparrarsi questo centrale classe 1996. Dal fisico possente, scalza le gerarchie abbastanza velocemente chiudendo la stagione da titolare inamovibile in coppia con Toprak e giocando all’occorrenza come terzino sinistro. Vista la probabile partenza di Papastathopoulos all’Arsenal, sono altissime le possibilità che il prossimo anno a Dortmund prenda ancora più in mano le redini della squadra, magari andando a formare con Zagadou una coppia dall’assoluto venire. Intanto nel girone con Brasile, Serbia e Costa Rica oltre a lottare per il passaggio del turno ci sono tantissimi stimoli nell’affrontare campioni del calibro di Neymar, Gabriel Jesus, Philippe Coutinho o Douglas Costa per poi immagazzinare esperienza in vista della prossima stagione dove, salvo imprevisti o possibili incursioni di mercato, resterà in un Borussia che vuole inevitabilmente tornare ai vertici del calcio tedesco e accorciare il gap col Bayern Monaco.
Nicolas Tagliafico – Argentina
Nonostante una qualificazione assai sofferta, l’Argentina al di là dei problemi di rosa e delle ultimissime polemiche che riguardano Sampaoli, arriva in Russia da vicecampione del mondo e bivicecampione di Sud America. Fra gli elementi meno noti del team di Messi vi è questo terzino sinistro che in patria è stato più volte paragonato a Javier Zanetti. Non tanto per la provenienza (scuola Banfield come l’ex capitano dell’Inter) quanto per il ruolo: terzino, ma sinistro in questo caso, con ottime doti offensive e di assistenza ai compagni. Classe 92′, si appresta a vivere un mondiale da assoluto protagonista dopo l’approdo in Europa lo scorso gennaio sponda Amsterdam: la dirigenza dell’Ajax vede il mondiale del terzino con estremo interesse. La volontà sarebbe di tenerlo ancora per un’altra stagione, viste anche le ultimissime cessioni, ma qualora l’Argentina faccia qualcosa d’importante il “Pecunia non olet” potrebbe tornar di moda in casa dei Lancieri.
Jefferson Lerma – Colombia
Ripetersi sarà complicato, ma la Colombia vuole far continuare a parlare di sé: dopo gli storici quarti del 2014, l’anonimato più totale o quasi (terzo posto nella Copa Centenario). Fra i meno noti in rosa, impossibile non far riferimento al centrocampista perno del Levante, con cui è retrocesso, promosso e poi quest’anno salvato, affermandosi fra i più promettenti centrocampisti della Liga Spagnola. Classico mediano vecchio stampo, dal cartellino facile (16 cartellini in stagione) e con una duttilità pazzesca che gli permette di giocare anche su tutta la corsia destra. Visto il recente infortunio che bloccherà Fabra per diversi mesi, non è escluso che Pekerman possa spostare l’attuale terzino Arias a sinistra, facendo arretrare proprio lo stesso Lerma, come già visto in qualche amichevole premondiale. Un elemento da cui la Colombia che verrà può e deve ripartire. Un elemento che il Levante dovrà valutare in estate, quando sicuramente qualche club verrà a bussare alla porta.
Akesandr Golovin – Russia
Il calcio russo è in crescita (dal prossimo anno tre squadre parteciperanno alla Champions League) ma la nazionale si appresta ad ospitare il mondiale da “Peggiore nel Ranking Fifa” fra le qualificate: gran parte delle speranze degli ex sovietici sono riposte nel classe 96 del CSKA Mosca, messosi in luce soprattutto nella recente Europa League, dove i moscoviti hanno raggiunto i quarti di finale eliminando a sorpresa il Lione e facendo sudare l’Arsenal. Seguito da moltissimi club di primo rango, fra cui la Juventus e il Manchester United, il CSKA vuole aspettare la fine del torneo, sperando che la valutazione sia quantomeno raddoppiata.
Fred – Brasile
In realtà discussioni sul mercato non ce ne sono, visto che il Manchester United ha già chiuso l’acquisto per ben 59 milioni. L’ormai ex centrocampista dello Shakhtar Donetsk difficilmente troverà spazio in un reparto già affiatato e ben collaudato come quello verdeoro. Un rapporto particolare e a tratti complicato con la Seleçao, vista anche al squalifica per doping di qualche tempo fa. Stavolta però le qualità ci sono e una crescita esponenziale negli ultimi tempi, anche grazie al suo vecchio allenatore Mirzea Lucescu, lo proiettano verso la possibilità di giocarsi seriamente le proprie carte nonostante la concorrenza più che mai agguerrita
Hirving Lozano – Messico
Dove eravamo rimasti? A qualche mese fa dove El Chucky lasciava Eindhoven a bocca aperta con le sue giocate. Nel mentre il PSV ha vinto il titolo e Lozano ha chiuso la stagione con 17 gol e 8 assist. Questo primo mondiale la ciliegina sulla torta di una prima splendida stagione nel vecchio continente. I messicani, quasi “eternamente” abbonati agli ottavi di finale sognano di andare avanti, visto anche il quarto posto dello scorso anno conquistato sempre in Russia durante la Confederation Cup. Molte delle fortune dei centroamericani, nel girone con Germania, Corea del Sud e Svezia, passeranno anche dai piedi di Lozano, probabilmente il talento più cristallino. Al futuro non ci pensa, anche se top club di livello internazionale si sono già informati sul cartellino.
Gonçalo Guedes – Portogallo
Ala sinistra talentuosissima, forse il più cristallino fra i campioni d’Europa in carica che sognano il bis riuscito a poche altre squadre (Germania 72-76, Spagna 08-10 mentre la Francia vinse prima il Mondiale e poi l’Europeo). Dopo il Benfica, c’è il passaggio nel gennaio 2017 a Parigi dove le cose però non girano per il verso giusto: tanti soldi in ballo e un processo di crescita bloccato. Gonçalo capisce che è cosa buona e giusta cambiare aria e nell’estate seguente approda alla corte di Marcelino, nel Valencia, dove diventa un pilastro del club valenciano: 5 reti (alcune di pregevolissima fattura), 11 assist e la conquista della Champions diretta dopo due anni disastrosi conclusi a metà classifica. Prestazioni vincenti che sono valse sempre più convocazioni all’interno dello scacchiere lusitano, dove c’è tanta voglia di essere protagonisti. Il futuro può attendere (il Valencia l’aveva preso in prestito secco, ma il PSG deve fare delle plusvalenze per via del Fair Play Finanziario e non è escluso che il portoghese sia l’indiziato numero uno per la cessione) ma al momento c’è tanta volontà di vivere un mondiale da protagonista: visto lo svecchiamento generale della rosa di Fernando Santos, ci sono grandissime possibilità in tal senso.
Ismaila Sarr – Senegal
Di ritorno dopo 16 anni, i “Leoni della Teranga” si presentano ai nastri di partenza con diversi elementi interessanti, già affermati o meno. Fra di essi, il più giovane e, forse, uno dei meno noti è certamente l’ala sinistra classe 1998: dopo gli inizi in Senegal (diversamente da tantissimi suoi compagni, figli d’immigrati) il Metz e, nell’ultima stagione, il Rennes, che per averlo sborsa ben 17 milioni: 24 presenze condite da 5 reti e 5 assist che proiettano i bretoni al quinto posto in classifica, che vale il ritorno in Europa dopo ben 6 anni di più totale anonimato. Col granata Niang, Sadio Mané e il suo compagno di squadra Sakho (anche se il titolare dovrebbe essere Konate) formano un quartetto di tutto rispetto. Senza che ci si aggrappi a Mané, siamo certi che Sarr potrà far parlare di sé, magari sognando anche il passaggio del turno: e viste le avversarie (Colombia, Giappone e Polonia) si hanno tutti i motivi del mondo per crederci.