Russia 2018, il punto al primo giro di boa: che succede alle big?

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Arrivati ormai al primo giro di boa di questi Mondiali di Russia 2018 è giunto il tempo di fare un primo bilancio.

Innanzitutto bisogna dire che quanto visto in campo fino ad oggi non fa che aumentare il rimpianto per la prematura eliminazione dell’Italia dalla competizione. Ad eccezione di Inghilterra e Francia, che comunque hanno faticato e non poco ad avere la meglio rispettivamente contro Australia e Tunisia nei match validi per la prima giornata dei rispettivi gironi, è possibile affermare senza timore alcuno di smentita che praticamente tutte le big hanno fallito l’appuntamento con la prima.

Il capitombolo più inatteso è stato quello dei campioni in carica della Germania. Che il Messico potesse rivelarsi squadra ostica era cosa nota; ma la prestazione a tratti disarmante della squadra di Joachim Löw, a lungo in balia delle folate di Lozano e compagni, crea inevitabilmente più di qualche dubbio sul futuro nella competizione della compagine tedesca. Inutile nascondersi: quella teutonica era una delle nazionali date per favorite alla vigilia della competizione. Ma se questa è la solidità e l’organizzazione di gioco che lasciavano presagire un bis dopo l’affermazione a Brasile 2014, allora è probabilmente meglio rivedere i pronostici, come infatti sta facendo buona parte dei principali siti di bookmakers in questi giorni.

Se la Germania piange Brasile ed Argentina di certo non ridono. I verdeoro nell’esordio con la Svizzera hanno dimostrato di essere ancora alle prese con i fantasmi del Mineirazo. La squadra di Sampaoli, bloccata all’esordio dalla sempre più sorprendente Islanda, sembra soggiogata all’ingombrante Leo Messi che, dal canto suo, dimostra ancora una volta una certa incapacità ad elevarsi a leader e trascinatore dell’albiceleste. Da questo punto di vista il gap con Maradona è sempre più evidente.

E sta cominciando a diventarlo anche quello con Cristiano Ronaldo che invece dopo Euro 2016 sembra volersi caricare il Portogallo anche in questo tentativo di conquista della Coppa del Mondo; o almeno questo suggerisce la pazzesca tripletta rifilata alla Spagna in quello che è stato sin qui il match più esaltante di Russia 2018.

Chiudiamo con le ultime due considerazioni. La prima è che le squadre africane, a conti fatti, continuano a dimostrare una certa insofferenza nei confronti della competizione. Senegal a parte, anche il ritorno in campo di Salah contro la Russia non ha consentito al più quotato Egitto di invertire il trend.

La seconda è che le squadre dell’est Europa sembrano fare sul serio. Croazia e Serbia, seppur con organizzazioni e stili di gioco molto differenti, sono partite con il turbo. Che sia il loro mondiale? Abbiamo ancora poco meno di un mese per scoprirlo.