Di Riccardo Cotumaccio – Al terzo anno o si vince o si lascia. A dirlo, molto spesso, è la storia del calcio. Rudi Garcia, dal canto suo, non vuole saperne, anzi all’Equipe rilancia: “Voglio vincere qui, con il Capitano (Totti, ndr) al mio fianco“. Ed è proprio questo l’obiettivo dell’anno: alzare un trofeo. Al primo anno la sorpresa, la stagione dopo la conferma – seppur sofferta – e oggi la volata. Si può, non è peccato dirlo: il terzino è arrivato (Digne), il bomber pure (Dzeko) e anche se con qualche difficoltà dietro, la rosa è completa. A dirlo è sempre il francese, nella conferenza stampa pre-Sassuolo: “Ho una squadra coerente. Qualsiasi giocatore entri il livello non cambia“. Se è educazione o realtà lo dirà il campo, per ora i numeri sono dalla parte dell’ex allenatore del Lille: zero sconfitte, due pareggi – di cui l’ultimo contro i campioni d’Europa – e due vittorie. Se a Verona il gioco macchinoso dell’anno precedente si è riproposto con fastidio agli occhi dei tifosi romanisti, la concretezza vista contro Juve e Frosinone rassicura gli animi dei supporter più scettici. Concretezza, non bellezza. E’ questo il valore lampante della terza Roma targata Garcia, più cinica del solito e meno ‘chiacchierona’, più compatta e meno incerta, più grande e meno piccola. L’assetto internazionale, in attesa del rientro di Strootman, c’è e si sente. Rudiger e Vainqueur, in attesa dei rispettivi exploit, promettono già bene, mentre la vecchia ossatura sta a guardare curiosa l’interessante nonché probabile mix esplosivo in fila d’attesa. Come per i grandi condottieri, il momento di prendere in mano la squadra per portarla in cima al mondo giunge sempre quando meno te lo aspetti. Garcia in questo è fortunato, la società glielo ripete con la giusta frequenza: è ora di portare a casa un titolo. Il percorso non nasce ieri, anzi vede la sua nascita proprio con il francese. Mentre i senatori guardano dalla panchina (Totti in primis, ed è un bene), la nuova Roma prova a prendere il volo sulle ali dell’entusiasmo. Piedi a terra, ora arriva il bello. Dietro la porta c’è il mese più intenso per i giallorossi, tra conferme in campionato e Champions League. Se i capitolini vogliono volare spetta solo ed esclusivamente alle loro potenzialità. L’Inter deve ancora conoscersi, la Juve è partita con il piede sbagliato: la Roma c’è ed è consolidata. Sperando di non avere a che fare con l’ennesimo, e stavolta non accettabile, fuoco di paglia.
(Riccardo Cotumaccio, collaboratore e conduttore radiofonico di RomaNews)