L’estate volge al termine e con essa i tormentoni annessi e connessi. La calma olimpica in casa Roma è roba d’altri tempi. Pochi fronzoli, gossip calcistico ai limiti dell’inesistente e tante ufficialità che arrivano più o meno a sorpresa dopo che le indicazioni sembrano pendere sistematicamente in direzioni opposta. E così come sono sbarcati nella capitale i vari Lopez, Cetin, Spinazzola, Mancini, Diawara e Veretout, sono arrivati in piena estate anche alcuni rinnovi a sorpresa: Cengiz Under (2023), Nicolò Zaniolo (2024) ma soprattutto Edin Dzeko (2022) che da diversi mesi era costantemente dato per partente in direzione Milano. Una di quelle telenovele estive destinate a fare leggenda è quanto rimane adesso.
Buoni segnali in amichevole
Le amichevoli, in cui la Roma è rimasta imbattuta, ci hanno mostrato una certa fluidità di gioco. Tanti giocatori rivitalizzati e soluzioni più congeniali. La difesa, totalmente da rivitalizzare, è stata cambiata e nonostante Spinazzola e Kolarov sembrino veramente in forma manca ancora di un ultimo elemento (Lovren sembra esser stato accantonato, in risalita invece Nkoulou e Pezzella) d’esperienza, in grado di inserirsi fin da subito nei meccanismi nonché leader carismatico. In mezzo al campo in attesa di vedere in che ruolo verrà piazzato Veretout, le certezze si chiamano Diawara, nonostante ancora qualche errore di troppo, Pellegrini, Cristante e soprattutto Zaniolo, in attesa che Pastore si rivitalizzi al meglio. Sulle ali dopo Under e all’occorrenza Florenzi, la staffetta Perotti-Kluivert vede la luce.
Nel ruolo di centravanti invece per tutta l’estate le fantasie dei romanisti si sono date da fare: Dzeko-Icardi, Icardi-Dzeko un mantra che assale. La cessione del bosniaco all’Inter era cosa fatta da ben prima che terminasse la scorsa stagione, salvo poi non trovarsi mai realmente d’accordo sul prezzo. Tentativi di rilancio che hanno fatto in modo che Fonseca provasse il più possibile il bosniaco per poi rendersi conto che si sposa perfettamente col suo stile di gioco. Nuovo triennale, fascia coadiuvata con Florenzi e tanti saluti all’Inter e al suo agente Martina, evidentemente alterato dalle questioni accadute: erano 7/8 i milioni sul piatto pronti per un eventuale scambio con Icardi che sono andate in parte a Dzeko. Un bel gruzzoletto che sembrava pronto per il cartellino, ma con cui invece si andrà a caccia di un difensore di primo livello, quantomeno per concludere degnamente la rosa.
Senza contare alle eventuali opportunità: Santon via? Arriva un altro terzino (Zappacosta). Schick ancora bocciato e in prestito? Un giovane low cost da alternare a Dzeko e un po’ di cash per provare un’esterno (Alexis Sanchez sembra virare sull’Inter, scambio in vista per Schick in qualche landa della Bundesliga?) Due settimane ancora entro cui i giochi saranno fatti e si capirà che Roma sarà. Intanto però i tifosi dicono la loro ed è interessante capire come si rivolgono.
Perché la Roma dipende da Fonseca
Della querelle Icardi-Dzeko la cosa che più ha colpito è probabilmente l’atteggiamento di tanti romanisti nei confronti dei due. Sul bosniaco tanti fischi ma ora anche grossi sorrisi in virtù della novella del rinnovo. Su Icardi invece era stato dibattito più che mai acceso: Wanda, non Wanda, solista, problemi nello spogliatoio. Dubbi amletici che apparentemente non sembravano esser nelle corde del tifoso romanista, eterno sognatore che davanti a questi nomi difficilmente riesce a trattenere reazioni composte. Le vicissitudini degli ultimi tempi, fra gli addii di De Rossi e Totti e le faccende di una dirigenza mai particolarmente amata dalla maggior parte dei tifosi, hanno raffreddato un po’ l’ambiente, che ha risposto un poco più timidamente agli abbonamenti (3mila in meno dello scorso anno) e vede ancora con un po’ di scetticismo la composizione della rosa nonché un piazzamento nelle zone alte della classifica.
Situazioni analoghe in passato hanno visto la Roma togliersi le più grandi soddisfazioni: ora la differenza sarà data in gran parte dall’impronta che Fonseca vorrà dare, ma ad oggi e probabilmente all’inizio del campionato non vi sarà una squadra certa del quarto posto, piazzamento minimo che i giallorossi inseguono. Dando quantomeno per scontato che il podio sarà spartito fra Juventus, Napoli e Inter, la Roma sarà chiamata a duellare contro Milan, Lazio, Atalanta e chiunque riuscirà ad inserirsi, senza troppi affanni e con tutto il tempo necessario per incamerare il gioco ma soprattutto la preparazione atletica, che è stata di gran lunga differente rispetto allo scorso anno. E intanto i primissimi risultati sembrano già vedersi.