#Zidane
🚩 150 partidos
✅ 105 victorias
⚖ 29 empates
✖ 16 derrotas
🏆 9 títulos#HalaMadrid https://t.co/HCc0Hj92rG— Real Madrid C.F.⚽ (@realmadrid) 16 marzo 2019
Se c’è una cosa in cui i grandi club eccellono è anche quella di appellarsi al passato remoto per cancellare con un colpo di spugna quello recente. Come ha fatto il Real Madrid sabato pomeriggio celebrando il ritorno di Zizou Zidane sulla panchina delle Merengues e snocciolando via Twitter score e successi in 150 presenze del francese alla guida dei Blancos. Come se il Real Madrid non fosse fuori dalla Champions League già dai quarti finale; come se le distanze dal Barcellona capolista non fossero siderali; come se in finale di Copa del Rey ci fossero Benzema e compagni e non invece Barça e Valencia.
Ma in fin dei conti, è vero: il Real Madrid ha vinto. Ha battuto al Santiago Bernabeu (2-0) lo sgangherato Celta Vigo, una delle peggiori squadre viste in stagione nella capitale. E lo ha fatto grazie alle reti di Bale e del figliol prodigo Isco. Due di quelli che con Santiago Solari in panchina erano finiti ai margini (lo spagnolo andava addirittura in panchina). Ai margini come Asensio, Marcelo e Keylor Navas, anche loro invece in campo dal primo minuto sabato nel giorno del ritorno di Zizou Zidane alla guida della Casa Blanca.
Il tutto per un undici titolare che, probabilmente complice la pochezza del Celta, ha comunque convinto. Ci ha messo un po’ a carburare il Real Madrid di Zidane. Ma sul finire della prima frazione di gioco il dominio delle Merengues è diventato evidente.
Prima la traversa di Bale, poi un gol annullato a Benzema per una gomitata del gallese ad un avversario; poi ancora le occasioni di Kroos, Marcelo, Sergio Ramos (alla 600ima in campo con il Real Madrid ed applaudito nonostante il disastroso affaire Ajax) ed un altro gol annullato, questa volta a Modric, dal VAR per fuorigioco di Varane. Infine, le reti di Bale e Isco. La prima arrivata su spunto di Asensio ma rifinita da Benzema; la seconda innescata da Marcelo. Insomma, con tanti cari saluti a Santiago Solari.
Se le distanze dal Barcellona di Messi con sole 10 partite da giocare rimangono incolmabili, il secondo posto dell’Atletico Madrid è invece ora a portata di tiro. La squadra del Cholo Simeone non si è ancora ripresa dallo choc dello Juventus Stadium e nel fine settimana si è piegata (2-0) a Bilbao all’Athletic.
Ai fini della qualificazione alla prossima Champions League ciò che conta è finire tra le prime quattro. Ma agguantare la seconda piazza con Zizou in panchina sarebbe il sogno di breve termine di Florentino Perez (anche ieri sonoramente contestato dal pubblico del Santiago Bernabeu). La panacea di tutti i mali. O fumo negli occhi per chi è disposto a far finta di nulla a fronte di una stagione fallimentare.