L’Europa si è accorta di un nuovo talento: si chiama Rafael Alexandre da Conceição Leão, ha vent’anni e gioca nel Lille. È questa una primissima descrizione di un attaccante portoghese giovanissimo, seguito da diversi top club, che sembra pronto a poter lasciare la Francia dopo soltanto una stagione. Su di lui infatti sono piombate l’Inter, il Milan e l’Everton, pronte a sborsare una cifra importante per assicurarsi le sue prestazioni. Gli inglesi al momento sembrano leggermente in vantaggio rispetto ai rossoneri e ai nerazzurri, alla ricerca di un nuovo bomber dopo la rottura con Mauro Icardi, ex capitano con le valigie già in mano che si sta allenando da solo ad Appiano Gentile.
La mossa per i milanesi non sarebbe così tanto sbagliata: il costo del cartellino del giovane infatti equivale a meno della metà di quello di Romelu Lukaku, prima scelta dell’Inter per il dopo Icardi. Antonio Conte, nuovo tecnico dei nerazzurri, non si è sbilanciato sulla questione affermando: “Conosco Lukaku dai tempi del Chelsea. È un ottimo giocatore, ma al momento è del Manchester United”. Discorso ufficialmente chiuso o semplice tattica? Proprio i Red Devils hanno sparato alto per il belga, chiedendo una cifra vicina agli 85 milioni di euro. Non che l’Inter non possa permettersi il lusso di spendere questa somma, ma al momento sembrerebbe una spesa dolorosa, nonostante sembri esserci un principio d’accordo con lo stesso giocatore.
Tra l’Inter e quel gol alla Juventus…
Le corsie preferenziali porterebbero a Cavani, Zapata o proprio a Rafael Leão, nato il 10 giugno 1999 ad Almada, un comune situato nel distretto di Setubal, facente parte della regione di Lisbona. Nella capitale portoghese il giovane arrivò nel 2008, quando lo Sporting Lisbona decise di prenderlo all’età di nove anni. Nel 2014 riuscì ad entrare anche nel giro della nazionale portoghese: prima nella selezione Under 16, poi in quella Under 17 e via dicendo nelll’Under 19, nell’Under 20 e nell’Under 21. Nel 2016 Rafael Leão si è anche laureato campione d’Europa con il Portogallo Under 17, che sconfisse in finale, e soltanto dopo i tiri di rigore, i rivali spagnoli. L’attaccante del Lille in quel torneo però non riuscì a lasciare la sua impronta: raccolse soltanto panchine e spezzoni di gara, non andando a segno neanche una volta. Un epilogo analogo ebbe anche l’Europeo Under 19 del 2017, in cui il Portogallo raggiunse la finale venendo sconfitto dall’Inghilterra per 1-2. Durante la competizione, organizzato in Georgia, Leão ottene soltanto una presenza da titolare, sbloccandosi però con una rete nel 2-2 maturato contro la Svezia.
Le sue strade e quelle del calcio italiano si incrociarono il 18 ottobre 2017, sei giorni dopo aver fatto l’esordio con la prima squadra dello Sporting in una gara di Taça de Portugal, vinta dai Leões per 2-4 contro l’Olerois. Allo Juventus Center, situato a Vinovo, giunsero più di quattrocento persone per il terzo incontro del Gruppo D di Uefa Youth League. I bianconeri sembravano favoriti rispetto ai lusitani, che avevano raccolto soltanto un punto fino a quel momento. Dopo nove minuti però si accese Rafael Leão, che mandò avanti lo Sporting raddoppiando anche al 19’. Il finale di 1-4 sottolineò la sua immensa qualità e la forza della squadra portoghese, che replicò anche tredici giorni dopo nel quarto match della competizione. In una gara decisamente più combattuta, al 45’ Leão punì la Juventus con un tap-in vincente, che valse la rete del momentaneo 1-0 convertito nel 2-0 finale da Diogo Bras. I lusitani si arresero al Salisburgo nella fase successiva ma, le due prove schiaccianti contro i bianconeri e le successive due marcature, misero in luce i mezzi e le potenzialità di uno dei maggiori talenti d’Europa.
Rafael Leão tra Sporting e Lilla
La stagione regalò a Rafael anche l’esordio assoluto in Primeira Liga, avvenuto l’11 febbraio 2018 quando Jorge Jesus decise di farlo subentrare a Bryan Ruiz nella sfida vinta 2-0 contro il Feirense. Riuscì a giocare per la prima volta anche in Europa League, entrando al 74’ nel disastroso 3-3 contro l’Astana, che costrinse lo Sporting all’eliminazione nei sedicesimi di finale. Il 2 marzo riesce a mettere a referto anche la sua prima rete in campionato, che però non valse neanche un punto nella sfida persa contro i futuri campioni del Porto. L’amara verità però era dietro l’angolo: lo Sporting subisce un’umiliazione atroce il 16 maggio quando un gruppo di tifosi, deluso per il rendimento in campionato e la mancata qualificazione in Champions League, assale barbaramente lo staff e diversi giocatori, rimasti feriti negli scontri. La vittoria della Taça da Liga non basta a rasserenare l’ambiente, lo Sporting si spacca in due parti, il timore tra i giocatori sale a seguito e gli addii sembrano ad un passo. Rafael Leão, come altri cinque suoi compagni di squadra, decide che è meglio rescindere il contratto piuttosto che rimanere in quella squadra.
Rimane svincolato fino all’8 agosto scorso, quando viene ingaggiato dal Lille che gli offre un quinquiennale. Sulle sue tracce sembrava ci fosse Piero Ausilio, direttore sportivo dell’Inter intenzionato già un anno fa a portare il classe ’99 a Milano. Il 30 settembre Rafael Leão fa il suo esordio in Ligue 1 nel 3-0 contro il Marsiglia, mentre il 27 ottobre decide il match contro il Caen alla sua seconda apparizione in campionato. Con il trascorrere delle settimane entra stabilmente nel gruppo dei convocati da Christophe Galtier, che al termine della stagione conduce il Lille fino ad uno strabiliante secondo posto che è valso la Champions League. Rafael Leão riuscirà a totalizzare 26 presenze firmando anche otto marcature, di cui quattro realizzate consecutivamente tra dicembre 2018 e gennaio 2019.
Rafael Leão, un Mbappé portoghese
Per rapidità, dribbling e tecnica è stato definito “Mbappè Portoghese” mentre per Jorge Jesus è molto simile a Rui Jordão, ex Benfica e Sporting che come Rafael ha origini angolane e che tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta ha realizzato più di duecento gol. Tiago Fernandes, suo tecnico ai tempi delle giovanili, si è invece spinto oltre, dichiarando al quotidiano francese L’Equipe che Leão sia potenzialmente più forte del Cristiano Ronaldo della sua età. Un paragone che appare forzato, e che sarà difficile reggere. Alcune similitudini con il fenomeno della Juventus, con i connessi limiti, sembrano però effettivamente esistere. Entrambi possiedono un’imponente fisico, che li mette a proprio agio nei duelli con gli avversari e negli scontri aerei, e grandi abilità nel gioco uno contro uno. Hanno un passato simile, con trascorsi nelle giovanili e nella prima squadra dello Sporting, e amano lo stesso numero: il sette. Probabilmente a breve si ritroveranno anche nella Nazionale maggiore, in un Portogallo super offensivo e ricco di talenti emergenti e giocatori d’esperienza che vorrà mantenere il titolo di Campione d’Europa.
Nonostante le voci di mercato, i sondaggi, le valutazioni, i paragoni, e il futuro radioso che sembra avere davanti Rafael non si scompone. A confermarlo è un’intervista rilasciata ad una testata portoghese, in cui ha affermato: “Alla mia età non penso ancora ai grandi club. Voglio lavorare passo dopo passo, magari rimanendo al Lille per tanti anni. Un ragazzo della mia età non fa progressi se non gioca, deve dimostrare il proprio talento soltanto sul campo. Tuttavia nessuno sa cosa riserva il futuro, anche se al momento penso solo a lavorare”. Dichiarazioni che non aprono ma neanche chiudono ad una cessione da parte del club francese, pronto a trattenere il ragazzo o ad ottenere un’enorme plusvalenza. Tutto sembra quindi dalla parte di Rafael Alexandre da Conceição Leão, che improvvisamente si è ritrovato al centro del mercato e a metà strada tra la Francia, l’Inghilterra e l’Italia, con un futuro chiaramente da protagonista.