C’è preoccupazione a Parigi. La sonora sconfitta con il Monaco ha inevitabilmente fatto salire sul banco degli imputati Unai Emery. L’ex tecnico del Siviglia sta infatti dimostrando tremende difficoltà nel trovare la quadra ad una squadra che solo qualche mese fa, almeno all’interno dei confini nazionali, girava che era un piacere e dominava in lungo e in largo il campionato. In questa nuova stagione, giunta alla terza giornata di campionato, i parigini invece stanno soffrendo e non poco. Dopo le vittorie stentate nei primi due turni di campionato è arrivata domenica scorsa la clamorosa debacle nel Principato che al di la del risultato stupisce ancor di più tenuto conto che i biancorossi di casa erano anche reduci dal gravoso impegno dei preliminari di Champions League. Far risuonare con eccessivo fragore i campanelli di allarme è forse esagerato considerato che siamo appena agli inizi della stagione. Ma di certo c’è che la ventata di novità portata da Emery proprio non riesce a far decollare il PSG. Che anzi sembra aver smarrito parecchie certezze dalla mattina alla sera.
La partenza di Ibra, la crisi di Cavani ed il delirio tattico
Complice anche la partenza in direzione Manchester di quell’Ibrahimovic che l’emiro del Qatar ha lasciato andare senza troppi complimenti con la certezza che Cavani avrebbe potuto assurgere il ruolo di erede dello svedese. Niente di più sbagliato invece, almeno al momento. L’ex Napoli ora che ha finalmente la possibilità di giocare come punta centrale, ruolo sempre desiderato e causa di più di un mal di pancia quando c’era Ibra, sembra aver dimenticato come si fa gol. Anche se, per dovere di cronaca, al Louis II è suo il colpo di testa che ha consentito al PSG di tornare a casa con almeno il gol della bandiera. Ma non è certo la scarsa verve del centravanti l’unico problema. E’ infatti ancor più evidente il delirio tattico che sta accompagnando i parigini in questo primo scorcio di campionato. I campanelli di allarme erano già risuonati nei match pur vittoriosi contro Bastia e Metz. Ed Emery sembrava averli avvertiti tanto che in occasione dell’esordio casalingo contro il club dell’Alsazia l’ex allenatore del Siviglia aveva rinuncianto al 4-2-3-1 per tornare a quel 4-3-3 che sembra calzare a pennello al PSG. Ma è stato solo un caso. Contro il Monaco Emery ha nuovamente optato per i due centrocampisti ed i tre trequartisti. E questo nonostante il recupero dal primo minuto di Verratti schierato a sorpresa come vertice alto del trio a supporto di Cavani. Risultato? Un proprio e vero disastro.
Soluzioni in tempi brevi perché l’emiro non aspetta
La mediana composta da Motta e Rabiot è stata sempre messa sotto pressione dalla vivacità del centrocampo monegasco. I movimenti di Lucas e Di Maria sembravano dettati dal caso e hanno finito per disorientare Cavani e soprattutto Verratti che spesso e volentieri ha ceduto alla tentazione di arretrare sulla linea mediana quasi a suggerire ad Emery di tornare ad un vestito più comodo a tutti. Suggerimento non colto. Nonostante tanta qualità negli interpreti gli unici guizzi continuano ad arrivare esclusivamente dai terzini con Aurier e Kurzawa che in questo avvio di stagione si stanno mettendo in mostra. Anche qui però non senza controindicazioni. A forza di spingere infatti il PSG finisce per prestare il fianco agli attacchi avversari con i due mediani costretti agli straordinari. Anche perché nel frattempo la difesa imbarca acqua. Colpa soprattutto di David Luiz che in Francia ritengono uno degli acquisti più sopravvalutati ed onerosi della storia del calcio (non solo francese). Insomma, un vero è proprio caos al quale Emery farà bene a trovare quanto prima una soluzione. Perché l’emiro del Qatar sembra stia già storcendo il naso.