Quando il trono chiama, le big tentano di rispondere con qualche cosa. È quello che sta accadendo in Inghilterra, dove la corsa alla Premier League è già entrata nel vivo. Al St. Mary’s Stadium il Liverpool, settantadue ore dopo il successo in Supercoppa Europea ai danni del Chelsea, ha ottenuto la seconda vittoria stagionale, superando con non pochi problemi il Southampton. I Reds hanno annaspato per gran parte della prima frazione di gioco, subendo gli insistenti attacchi dei padroni di casa murati dagli interventi di un mai così ispirato Adrian.
Punto 1: City-Pool è la lotta al titolo?
Sul finire di tempo però sono gli uomini di Klopp a creare l’occasione giusta per sbloccare il match: Milner con un filtrante trova Mané, che in area accelera e lascia partire un destro angolato che non lascia possibilità d’intervento a Gunn. Il senegalese nella ripresa concede a Firmino l’occasione del possibile raddoppio, puntualmente sprecata a pochi passi dalla porta. Dopo il lampo di Ings, il cui tiro si alza di poco sopra la traversa, è ancora l’esterno del Liverpool ad essere protagonista: recuperando un pallone sul lato corto, Mané illumina sempre per Firmino, che in un primo momento sembra complicarsi la vita in mezzo agli avversari ma poi riesce a concludere a rete, formalizzando il doppio vantaggio dei campioni d’Europa. A sette minuti dal termine Adrian fa parlare di sé anche in negativo, non riuscendo a calibrare un semplice rinvio raccolto da Ings, che mette a referto la prima rete stagionale del Southampton, inutile comunque ai fini del risultato.
Non riesce a mantenere il punteggio pieno il Manchester City, inchiodato all’Etihad dal Tottenham e dalla VAR… Ad aprire la sfida ci pensa il solito Sterling, che sul perfetto assist di De Bruyne ci mette la testa firmando il suo gol numero settanta in Premier League, il quarto nelle ultime due partite di campionato che lo vedono in testa alla classifica marcatori. La risposta londinese porta la firma di Lamela, che tre minuti dopo angola perfettamente la sua conclusione oltre Ederson, fuori posizione e in ritardo rispetto al tiro dell’argentino. Al 35’ l’ispirazione coglie ancora De Bruyne, che imbuca perfettamente in area per il Kun Aguero, rapido nel movimento e nella conclusione verso la porta di Lloris. Il centrocampista belga si fa notare ancora dal suo pubblico, servendo un filtrante perfetto per Gundogan che va vicino alla rete del 3-1. Ai continui sussulti degli uomini di Pep fa seguito il colpo di testa di Lucas, che pochi secondi dopo il suo ingresso trova la rete del pareggio sovrastando Walker sugli sviluppi di un corner. Ai campioni d’Inghilterra in carica, che hanno ampiamente dominato la sfida, rimane il rammarico per la rete annullata dal VAR a Gabriel Jesus complice un presunto, ma inesistente, fallo di mano in area di rigore al 92′.
Punto 2: cosa si respira a Londra?
All’Emirates invece l’Arsenal si conferma contro il Burnley. Ad aprire la sfida ci pensa Lacazette, che dentro l’area difende un possesso dall’attacco di quattro avversari riuscendo a concludere verso la porta direttamente da terra. Gli ospiti crescono con il passare dei minuti, trovando il gol del pareggio con Barnes al terzo tentativo. Al 45′ Nelson porta nuovamente avanti i Gunners, fermati dall’intervento della VAR che non convalida la marcatura per fuorigioco. Nella ripresa si accende Aubameyang, che al 64′ semina il panico tra gli avversari sparando potentemente in direzione di Pope, decidendo ancora una volta un match in favore della formazione del North London, che non otteneva due vittorie nelle prime due gare di Premier da ben dieci anni.
Il Chelsea di Frank Lampard non ha fatto il suo miglior ritorno a Stamford Bridge, fermato sull’1-1 dal Leicester di Brendan Rodgers. Pochi minuti dopo il fischio d’inizio la sfida viene spaccata dal classe ’99 Mount, che sfrutta l’errore di Ndidi e realizza la sua prima marcatura in Premier League. A ridosso della mezz’ora Kante spreca il potenziale raddoppio, con un mancino che finisce di poco largo. Nella ripresa crescono le Foxes, che vanno vicine al gol del pareggio con Vardy fermato dalla reattiva deviazione di Kepa. L’estremo difensore spagnolo però non può nulla sullo stacco imperioso di Ndidi, servito da Maddison su calcio d’angolo al 67′. Alla rete del centrocampista nigeriano fanno seguito anche altri tentativi degli ospiti, molto vicini alla rete che avrebbe mandato per la seconda volta consecutiva i Blues ko.
Punto 3: cosa combina lo United in Premier?
Il Manchester United, dopo l’ottimo esordio ad Old Trafford proprio contro il Chelsea, ha compiuto un mezzo passo falso al Molineux di Wolverhampton. Nella prima frazione è Martial a realizzare la rete del vantaggio, la cinquantesima con la maglia dei Red Devils, dopo un ottimo suggerimento in profondità di Rashford. Ruben Neves nella ripresa riequilibra i conti per i Wolves, con una spettacolare conclusione dalla distanza che, dopo un bacio alla traversa e una consultazione alla VAR, si insacca ufficialmente alle spalle di De Gea. La formazione di Solskjaer al 67′ spreca il match point con Pogba, stregato da un reattivo Rui Patricio che gli nega la gioia del 2-1 parando il suo primo rigore stagionale. Il terzo 1-1 di giornata è invece maturato all’Amex Stadium, dove Brighton e West Ham fanno tutto in quattro minuti. Gli Hammers sbloccano il match con un guizzo di Hernandez al 61′, bravo a prendere la difesa avversaria in controtempo con uno scatto ai limiti della validità. Poco dopo Trossard recupera un possesso al limite, capitalizzando alla perfezione la quarta rete in campionato dei Seagulls.
Cade al Bramall Lane, che ha rivisto la Premier League dopo quattordici stagioni, il Crystal Palace, superato dal neopromosso Sheffield United. Decisiva per le Blades la rete messa a segno dal centrocampista Lundstram, la prima in assoluto nella massima divisione inglese. Con lo stesso punteggio l’Everton ha superato il Watford al Goodison Park, grazie alla rete in apertura messa a segno dal fantasista brasiliano Bernard. A Carrow Road il Norwich ha dato spettacolo, sparazzandosi del Newcastle di Benitez con la sensazionale tripletta del centravanti finlandese Teemu Pukki, capocannoniere del torneo a quota quattro insieme a Sterling. Per i Magpies, ancora fermi a quota zero, c’è stata comunque una parziale gioia, quella della rete del definitivo 3-1 firmata da Shelvey al 93′. Espugna invece il Villa Park il Bournemouth, guidato dalle reti di King – su calcio di rigore – e di Wilson nei primi minuti di gioco. Nella ripresa l’Aston Villa prova ad accorciare con Luiz, non riuscendo però ad evitare il secondo scivolone dal ritorno in Premier.