Si stima che il calcio sia seguito da 3,5 miliardi di fan che ne fanno di gran lunga lo sport più popolare al mondo. Al secondo posto, per certi aspetti imprevedibilmente, si piazza il cricket che sembra vanti 2 miliardi di sostenitori soprattutto in India, Pakistan, Gran Bretagna e Australia. Il calcio è anche lo sport più diffuso al mondo con 240 milioni di persone che lo praticano regolarmente in oltre 200 nazioni. La cosa curiosa è che tra i due sport sulla carta più popolari esistono inaspettate analogie. Entrambi vedono affrontarsi due squadre composte da 11 giocatori ciascuna, entrambi nascono in Inghilterra intorno alla metà del XIX secolo. Ecco, ma perché il calcio si gioca proprio in 11?
L’inizio del gioco del calcio si perde nella notte dei tempi, lo si fa risalire addirittura ai greci che praticavano un gioco con la palla chiamato sferomachia. Fu giocato anche dai romani con il nome di Harpastum. Proprio dai romani si fa risalire il gioco che appassionò i fiorentini a partire probabilmente dal Quattrocento, il cosiddetto calcio fiorentino che fu praticato diffusamente per secoli. Era un gioco più vicino al rugby e faceva uso delle mani. Lo si giocava nelle piazze e il regolamento prevedeva che i contendenti fossero 27 (non 11) per parte.
Il calcio come lo conosciamo noi nasce invece come tutti sappiamo in Inghilterra dove nel 1863 viene fondata la prima Football Association. Vengono così introdotte le regole fondamentali che ne determinano la definitiva scissione dal rugby. Prima tra tutte quella relativa al poter toccare la palla esclusivamente con i piedi con l’unica eccezione del portiere cui si lasciò la possibilità di poter prendere la palla con le mani ovunque. Solo nel 1912 si decise di limitare questo “privilegio” alla sola area di rigore. Prima dell’avvio “ufficiale”, datato appunto 1863, il calcio si praticava però prevalentemente nei college e da qui nasce la spiegazione del perché si giochi in 11. Una spiegazione legata ad un fatto casuale. All’epoca infatti le classi dei college erano composte da 10 alunni ed 1 professore e le sfide avvenivano appunto tra classi diverse.
Un motivo pratico per una regola che ha contribuito in modo fondamentale alla magia di questo gioco. Potremmo oggi immaginare un calcio che non si giochi in 11? Come faremmo con gli schemi di gioco più fantasiosi che si sono andati via via affermando negli anni, dal mitico WM al più moderni 4-4-2 o 4-3-3? Ci sembra che questo gioco sia nato proprio per essere giocato così con quei 10 giocatori a coprire con equilibrio tutte le parti del campo coadiuvati da un portiere con mansioni speciali. E meno male allora che quelle classi dei college fossero costituite rigorosamente da soli 10 alunni. Con le classi di oggi che cosa ne sarebbe venuto fuori?