A qualche giorno di distanza dalla decisione di Marcello Lippi di non allenare più, il calcio italiano e mondiale si interroga sulla scelta dell’allenatore viareggino.
“E’ stata la mia ultima partita come allenatore, sto invecchiando“. Con queste parole Lippi ha gelato il mondo del calcio, perché, molti, se non tutti, credono che a quasi 67 anni il tecnico campione del Mondo nel 2006, avrebbe potuto dare ancora molto come allenatore.
L’altra motivazione allegata da Lippi, in aggiunta alla stanchezza, è stata quella della lontananza dalla sua famiglia e dalla sua terra.
“Ho deciso di cambiare ruolo per avere la possibilità di tornare più spesso a casa. Non riesco più a stare per cinque o sei mesi lontano dalla mia famiglia”, aveva dichiarato ai giornalisti.
Adesso, dopo aver conquistato tre titoli nel campionato cinese Lippi ha accettato di diventare direttore tecnico del Guanghzou Evergrande, club con il quale è legato, con un contratto triennale, fino al 2017, quando farà, definitivamente, ritorno in Italia.
La sua è stata una carriera costellata di successi dal Mondiale vinto da commissario tecnico dell’Italia nel 2006, alla conquista di cinque campionati di Serie A alla guida della Juventus. Sulla panchina dei bianconeri, ha, inoltre, vinto una Champions League, una Coppa Intercontinentale, una Supercoppa europea, quatto Supercoppe italiane e una Coppa Italia. In Cina dove è arrivato due anni fa, ha vinto tre edizioni della Super League, una Champions League asiatica e una Coppa di Cina.
In ambito internazionale Lippi è l’allenatore che insieme a Miguel Munoz, Alex Ferguson e Carlo Acelotti, ha disputato il maggior numero di finali di Champions League di cui tre consecutive, record condiviso con Fabio Capello.
Oltre a tutti questi successi ottenuti sul “campo”, il tecnico italiano è stato anche nominato miglior allenatore del mondo dalla Federazione internazionale di storia e statistica del calcio per ben due volte, nel 1996 e nel 1998, e miglior allenatore del mondo di un team nazionale nel 2006, quando portò gli azzurri alla vittoria della Coppa del Mondo in Germania.
Uniche macchie di questa invidiabile carriera, volendo essere pignoli, potrebbero essere rappresentate dalla parentesi all’Inter (1999-2000) e dal ritorno in Nazionale con il flop al Mondiale 2010, nel quale l’Italia fu eliminata senza nemmeno passare la fase a gironi.
In tanti sperano ancora che l’allenatore viareggino possa ripensarci e fare un passo indietro. Lippi, in un’intervista, rilasciata di recente,ha infatti lasciato più di uno spiraglio aperto alla possibilità di un suo ritorno in panchina.
“Se dovesse arrivare qualche offerta per allenare una nazionale potrei valutarla. Mi sento ancora in forma”. Dato il suo curriculum di notevole spessore, una chiamata potrebbe non tardare ad arrivare e la speranza di rivedere Lippi a bordo campo, si trasformerebbe in realtà, aggiungendo altri capitoli a questo percorso fantastico nel mondo del calcio.