Il caso Parma scuote ancora la serie A. La notizia di oggi è quella che Tommaso Ghirardi, ex presidente dei gialloblu, è stato indagato per bancarotta fraudolenta. Sotto indagine è finito anche l’ufficio della Guardia di Finanza, rea di aver ritardato la scoperta del crack della società emiliana. L’udienza fallimentare del 19 di Marzo chiarirà ancora di più i punti ancora oscuri di questo nuovo disastro del calcio italiano. Il presidente in carica Manenti, nonostante tutto, sta ancora cercando di salvare il salvabile, assicurando di pagare la prima tranche di debiti entro la prossima settimana, anche per dare un segnale forte all’ambiente. Dal punto di vista calcistico ormai la squadra ha poco da dare al campionato. Persi tutti i pezzi di maggior valore (si intenda Antonio Cassano), adesso anche il DG Leonardi ha annunciato le proprie dimissioni, giustificate oltre che dal clima creatosi intorno alla squadra, anche da una condizione personale non ottimale che: “Non mi consentono più di svolgere il mio lavoro proficuamente, non volendo oltretutto risultare d’impaccio all’attuale proprietà”. Parole rilasciate al sito ufficiale del Parma, condite anche da un ringraziamento, a titolo personale, a collaboratori, staff tecnico e tifoseria. Domenica, contro l’Atalanta, le possibilità di vedere il Parma scendere in campo sono scarse nonostante l’intervento di Tavecchio, come conferma oggi il sindaco della città ducale Pizzarotti che ha decretato il 40% di possibilità che la partita si giochi. Questo, probabilmente, sarebbe il primo 0-3 inflitto al Parma, al contrario dei precedenti 2 rinvii a data da destinarsi. La Lega quindi, per l’ennesima volta negli ultimi anni, si trova davanti alla disfatta di una piazza che fino a 12 mesi fa lottava per l’Europa. In molti, anche personalità eccellenti del mondo del Calcio, si sono scagliati contro gli scarsi controlli effettuati sui movimenti delle società. Hernan Crespo, allenatore della primavera della squadra ducale, e indiscusso idolo della tifoseria ha sentenziato: “Se chi doveva vigilare ci avesse fatto sapere che il Parma non si poteva iscrivere tutti noi avremmo cercato una altro lavoro”.