Alla fine a spuntarla è Manuel Neuer. E’ infatti il portiere tedesco ad aggiudicarsi il Pallone d’Oro 2014 al termine di un testa a testa con il portoghese Cristiano Ronaldo che ha tenuto gli appassionati di calcio con il fiato sospeso fino all’ultimo secondo. Il Gala Fifa di Zurigo ha premiato dunque il numero uno del Bayern Monaco e della Nazionale tedesca che diventa così il secondo portiere della storia (dopo Lev Jasin nel 1963) a ricevere l’ambito riconoscimento.
Non è stato facile per il già due volte (2013 e 2014) miglior portiere del Mondo riuscire a battere la concorrenza dell’asso del Real Madrid (diciamolo onestamente, nonostante Blatter, Messi non è mai stato veramente in corsa per il trofeo) reduce da un’annata mostruosa. Ma quello a Neuer è il giusto riconoscimento per un giocatore che con i suoi interventi, il più delle volte semplicemente mostruosi, è determinante quanto un goleador. Leader del Bayern Monaco. Leader della Nazionale che grazie anche alle sue parate ha portato a casa il titolo di Brasile 2014. Perché a chi non presta particolare attenzione potrebbe non risultare l’incisività ed il valore determinante di alcuni suoi interventi (non solo con le mani, ma anche con i piedi, altro punto di forza del giocatore). E questo è solo per merito del portiere tedesco. Perché ciò che più stupisce di Neuer è la sua capacità di far apparire normale amministrazione interventi che semplici non sono affatto. Mai una parata plastica a favore di telecamera. Ma sempre reattività e fluidità di movimento in nome della concretezza. Che sia il miglior portiere in circolazione, già da qualche anno a questa parte, è fuori ogni ombra di dubbio. Sul fatto che sia in assoluto il giocatore del 2014 qualche appunto è invece lecito. Perché non avrà vinto il Mondiale, ma è impossibile trascurare l’eccezionale stagione di Cristiano Ronaldo, il grande sconfitto di questa edizione del Pallone d’Oro.
Il portoghese è reduce da una stagione che, con la casacca del Real Madrid, lo ha visto trionfare nell’anno solare in Champions, Coppa del Re, Supercoppa Europea ed Mondiale per club. E sempre da protagonista. Diciassette i gol messi a segno in undici partite di Champions League (record in una sola stagione della competizione) tra cui la doppietta al Bayern Monaco in semifinale ed il gol nella finale di Lisbona. Doppietta nella finale di Supercoppa Europea nel 2-0 ai danni del Siviglia. Ed ancora, primato di triplette (23) nel campionato spagnolo dove ad oggi, considerando la stagione 2014-2015, è già autore di 26 reti a fronte di sedici presenze (mentre sono cinque le marcature in sei incontri di Champions disputati in stagione). Può sembrare noioso un albo d’oro che dal 2008 ad oggi, considerando una cosa sola il Pallone d’Oro ed il Pallone d’Oro Fifa (come si chiama dal 2010 il trofeo), recita come una cantilena i nomi di Ronaldo e Messi. Ma forse a meritare veramente il titolo era ancora un volta CR7.
Ma tant’è. Onore a Manuel Neuer. Il portiere che ha dimostrato che per vincere il Pallone d’Oro non occorre necessariamente parare un rigore nella finale dei Mondiali. Con buona pace di Gigi Buffon.