Alla fine è ancora Cristiano Ronaldo. E’ infatti il portoghese ad aggiudicarsi il Pallone d’Oro 2014 al termine di un testa a testa con il tedesco Neuer che ha tenuto gli appassionati di calcio con il fiato sospeso fino all’ultimo secondo. Il Gala Fifa di Zurigo ha premiato ancora una volta l’asso del Real Madrid che mette così nella sua bacheca personale il riconoscimento per la terza volta.
Dopo i successi del 2008 (ai tempi del Manchester United) e quello del 2013 (già con la maglia del Real) ecco il terzo titolo giunto a degna conclusione di una stagione che ha visto il portoghese trascinare il Real alla conquista della decima Champions League della sua storia. Trofeo al quale, nell’anno solare, vanno aggiunte la Coppa del Re, la Supercoppa Europea ed il Mondiale per club. Ma non sono certo solo i trofei conquistati a livello di club a legittimare il riconoscimento a CR7 (classe ’85).
Il suo carisma, la sua leadership e la sua incredibile continuità nel segnare e risultare decisivo, oltre ovviamente alla sua classe innata, sono le vere ragioni di tanto successo. Recordman di coppa e campionato per il Real. Uno che quando c’è da lasciare il segno timbra sempre il cartellino. Nella scorsa stagione sono diciassette i gol messi a segno in undici partite di Champions League (record in una sola stagione della competizione) tra cui la doppietta al Bayern Monaco in semifinale ed il gol nella finale di Lisbona. Doppietta nella finale di Supercoppa Europea nel 2-0 ai danni del Siviglia. Ed ancora, primato di triplette (23) nel campionato spagnolo dove ad oggi, considerando la stagione 2014-2015, è già autore di 26 reti a fronte di sedici presenze (mentre sono cinque le marcature in sei incontri di Champions disputati in stagione). Certo, può sembrare noioso un albo d’oro che dal 2008 ad oggi, considerando una cosa sola il Pallone d’Oro ed il Pallone d’Oro Fifa (come si chiama dal 2010 il trofeo), recita come una cantilena i nomi di Ronaldo e Messi. Ma tant’è, onestamente. Il portoghese e l’argentino sono in assoluto quanto di meglio c’è e c’è stato in circolazione in questi anni. Con la Pulce che da un biennio a questa parte, complice la fine del ciclo del Barça, è in leggera flessione tanto da poter essere considerato ad oggi, senza timore di smentita, il secondo miglior giocatore di movimento al Mondo. Perché il secondo miglior giocatore in attività, dopo il marziano Ronaldo, è il grande sconfitto di questa edizione del Pallone d’Oro: Neuer.
Il portierone tedesco ha assaporato a lungo la possibilità di allungare le mani sull’ennesimo pallone della sua carriera ed il sogno di diventare il secondo numero uno della storia (dopo Lev Jasin nel 1963) ad entrare nell’albo d’oro della competizione. Non è bastato vincere, da protagonista, la Bundesliga ed il Mondiale. Molto, ma evidentemente non abbastanza, quando il tuo principale concorrente nella corsa al titolo è un Ronaldo all’apice della sua maturità calcistica. Ma il numero uno, classe ’86, ha davanti a se ancora tanti anni per mettere il prestigioso trofeo nella sua bacheca personale. Dove, nel frattempo, campeggiano i due riconoscimenti come miglior portiere del Mondo del 2013 e 2014.