Palermo-Udinese 4-1. Svolta Schelotto, esordio da urlo!

Pochi dubbi sulla carriera da giocatore, tante incertezze sulla affidabilità da allenatore. Ecco, Guillermo Barros Schelotto smentisce tutti e spazza via ogni scetticismo centrando una vittoria pesantissima all’esordio sulla panchina del Palermo. I rosanero stendono 4-1 un Udinese povera di contenuti, disfatta da un campionato insipido, privo di colori. Nessuna continuità con i predecessori, un taglio netto al passato: il Palermo del “Mellizo” cambia modulo ma soprattutto modo di concepire il calcio, tutto velocità e ripartenze, spensierato e divertente. L’esatto opposto della grigia Udinese, orfana di Di Natale, sfilacciata nelle idee e titubante nel gioco, ma che ci crede fino alla fine. Ancora una volta strepitoso Sorrentino, incantano Quaison e Hiljemark. Dalla Svezia, con furore, la svolta è servita.

Formazioni – In panchina siede Bosi, ma l’attesa è tutta per Schelotto, nuovo tecnico del Palermo, al momento soltanto nella sostanza, a breve anche nella forma. Cambiano tanto i rosa, a cominciare dal modulo: nel 4-3-3 della nuova guida tecnica spazio a Jajalo, Chochev e Hiljemark in mediana (sorprende l’esclusione di Cristante), chance per Quaison nel tridente offensivo. In una delicata prova-verità Colantuono dovendo fare a meno dei pilastri Danilo e Di Natale, lancia Piris e Perica, quest’ultimo preferito a Zapata come terminale offensivo. Sulla fascia recupera Widmer, mentre Bruno Fernandes vince il ballottaggio con Iturre.

Primo tempo – Primi minuti tutt’altro che elettrizzanti: le squadre si annusano, saggiano geometrie a centrocampo, senza pungere né tantomeno farsi male per davvero. La sfida che dà nell’occhio è quella, paradossale, tra le panchine. L’argentino Schelotto resta seduto, impassibile, intento a prendere appunti e a comunicare con la squadra tramite l’ex Siviglia Maresca (fresco di reintegro in squadra per volere di Zamparini), mentre il vulcanico Colantuono scalpita ostentando il più tipico pathos sudamericano. Al 16’ ci prova Thereau a ravvivare la gara con un puntuale piatto destro su cross di Edenilson, ma il tiro termina fuori. Dieci minuti più tardi la replica di Gilardino, lanciato in transizione, ma anche qui la conclusione lascia a desiderare. Prende lentamente campo il Palermo, più propositivo in proiezione offensiva: l’imperioso stacco di testa con cui Gilardino risolve una furiosa mischia in area, senza però centrare la porta, è di fatto dolce preludio al vantaggio rosanero. Al 35’ Vasquez lascia filtrare per il centravanti ex Fiorentina, che aggancia e serve prontamente Hiljemark in sovrapposizione. Geniale appoggio di tacco dello svedese per l’occorrente Quaison, chirurgico a pochi passi da Karnezis. L’Udinese carica a testa bassa alla ricerca del pareggio, ma Sorrentino chiude con esperienza. Palermo cinico, meritatamente avanti, Udinese a un passo dal tracollo.

Secondo tempo – L’Udinese preme, ma il Palermo non si scompone. Gli uomini di Colantuono attaccano alla ricerca del pari, i rosa chiudono con ordine e volano in contropiede, pescando al 56’ la transizione letale. Questa volta è Quaison a sfornare l’assist per il connazionale Hiljemark, puntuale nel finalizzare una ripartenza orchestrata da Vasquez. Un Palermo spietato e funzionale raccoglie il massimo risultato con il minimo sforzo. L’Udinese si sbatte per accorciare le distanze, Widmer affonda sull’out di destra, Thereau e Zapata (subentrato ad un impalpabile Perica) combinano bene ma Sorrentino sbarra la strada. Giornata che strizza decisamente l’occhio al Palermo, fortunato nell’occasione del perentorio 3-0. Al 77’ Lazaar spinge in proiezione offensiva e calcia dalla distanza battendo Karnezis ma è decisiva la deviazione di Wague che imprime al tiro una traiettoria beffarda. L’Udinese reagisce d’orgoglio e trova il gol del 3-1: Thereau stacca in solitaria e supera Sorrentino sugli sviluppi di un calcio d’angolo, approfittando di una marcatura poco accorta di Vasquez. Ancora emozioni nel finale, i rosa giganteggiano in contropiede e chiudono i giochi sul 4-1: Trajkovski, dopo un minuto dal suo ingresso in campo, pennella una strepitosa conclusione a giro che si insacca sul palo opposto. Le difese mollano la presa, Sorrentino da una parte e Karnezis dall’altra serrano le porte con un paio di interventi spettacolari. Inizia bene l’era Schelotto a Palermo, per l’Udinese è crisi nera.

TOP & FLOP

Top Palermo – Quaison e Hiljemark si trovano a meraviglia, segnano e guidano le ripartenze dei rosa. Magistrale, come sempre, Sorrentino.

Flop Palermo – Giornata non proprio da incorniciare per Gilardino, spesso sbadato e impreciso sotto porta. Certo, gli anni passano, ma il fiuto del gol?

Top Udinese – Ottima prova di Karnezis, praticamente incolpevole su tutti i gol subiti. Discreto l’impatto dalla panchina di Zapata, bene anche Thereau.

Flop Udinese – Rivedibile (per usare un eufemismo) il terzetto arretrato dei bianconero, lento nel rientrare, sbadato in copertura. Prestazione opaca per Perica, chiamato a rimpiazzare Di Natale. Male anche Lodi in cabina di regia.

PALERMO (4-3-3): Sorrentino; Struna, Goldaniga, Gonzalez, Lazaar; Hiljemark, Jajalo, Chochev; Vazquez, Gilardino (dal 79’ Djurdjevic), Quaison (dall’86’ Trajkovski). A disposizione: Alastra, Colombi, Vitiello, Rispoli, Cionek, Balogh, Cristante, Maresca, Morganella, Pezzella. Allenatore: Bosi.

UDINESE (3-5-2): Karnezis; Wague, Felipe, Piris; Widmer, Badu (dall’ 80’ Konè), Lodi, Bruno Fernandes, Edenilson (dal 66’ Adnan); Perica (dal 57’ Zapata), Thereau. A disposizione: Romo, Meret, Iturra, Guilherme, Camigliano, Coppolaro, Aguirre, Heurtaux. Allenatore: Colantuono.

Arbitro: Tagliavento. Assistenti: Schenone e Peretti. IV Uomo: Dobosz. Add: Mariani e Nasca.

Ammonizioni: Chochev 20’, Badu 32’, Widmer 44’, Felipe 53’, Jajalo 69’.

Reti: Quaison 35, Hiljemark 56’, Lazaar 77’, Thereau 79’, Trajkovski 87’.