Palermo-Juventus, una partita dal sapore speciale in casa rosanero. Lo sa bene Davide Ballardini, intervenuto ieri in conferenza pre-partita, che riabbraccia finalmente il Renzo Barbera a sei anni di distanza dall’ultima volta. Un ritorno colmo d’emozione per il tecnico ravennate, rinvigorito dalla convincente prova del suo Palermo nella trasferta contro la Lazio, ma desideroso di testare le qualità della sua squadra contro una Juventus che inizia nuovamente a incutere paura: “Non ci ha capito molto il Manchester City – scherza Ballardini riferendosi alla vittoria dei bianconeri nell’ultimo turno di Champions – Quando la Juve sta bene si ritrova una rosa di giocatori di altissima qualità. Il Palermo deve fare quello che è capace di fare. Ho la sensazione di avere giocatori forti in grado di competere contro chiunque, anche contro i bianconeri”.
Focus d’obbligo su Paulo Dybala, il personaggio più atteso del match, che dopo tre stagioni di assoluto livello tra i rosanero è passato in estate alla Juventus. Indelebile il ricordo lasciato da U Picciriddu a Palermo, che adesso sotto le sapienti mani di Allegri sta affrontando un delicato percorso di crescita calcistica: “Non l’ho avuto e mi dispiace – commenta il tecnico – E’ un giocatore che ti fa innamorare del gioco, ha una faccia pulita, è un calciatore da grande squadra. La forza della Juve è quella di avere tanti giocatori di grande spessore umano oltre che forti tecnicamente. Proveremo fino a domani mattina ad allenarci a fermarlo.” Ballardini vara dunque il piano anti-Dybala: “Abbiamo difensori capaci, centrocampisti bravi ad aiutare in fase di ripiegamento. Gli attaccanti come Dybala riesci a limitarli se come squadra riesci a chiudere gli spazi. E’ sicuramente un lavoro difficile, ma ci proveremo”.
Gli spunti della rivoluzione tattica apportata da Ballardini sono rintracciabili nella sfida di domenica scorsa contro la Lazio, su cui l’allenatore ritorna volentieri per sottolineare la principale caratteristica del suo Palermo: “Le impressioni del match di domenica sono state buone. Dobbiamo attaccare di più gli spazi con mezz’ali e terzini perché abbiamo giocatori che partono da dietro e sanno ben inserirsi. Si può far meglio sotto tutti gli aspetti, ma quello che più mi ha confortato è stato l’atteggiamento, la voglia di fare la partita, di cercare di non subire, di condizionare gli avversari mettendoli sempre in difficoltà. L’approccio deve essere lo stesso contro chiunque, poi certo giocando contro la Juve bisogna essere più attenti”. Il Palermo avrebbe anche meritato i tre punti contro i biancocelesti, peccato per quell’errore sotto porta di Gilardino: “Gila è un grande attaccante – commenta – e in quanto tale si fa trovare sempre pronto. Raramente sbaglia, e per la legge dei grandi numeri se gli capiterà nuovamente un’occasione del genere non fallirà”.
Poco finora il tempo a disposizione del tecnico per imprimere la sua idea di calcio, ma Ballardini è felicemente sorpreso dalla disponibilità dei suoi giocatori: “Mi rendo conto di avere a disposizione giocatori interessanti, giovani, capaci e vogliosi di dimostrare le loro forza. Essendo giovani ci sta che siano un po’ altalenanti, ma siamo perfettamente in grado di competere ad alti livelli”.
Il tecnico si sofferma poi sulla situazione fisica di Rigoni e sulla duttilità tattica di Brugman: “Mi sembra che Rigoni debba crescere sotto il profilo della condizione. Con l’infortunio ha perso il ritmo partita, ma quando sta bene è davvero difficile tenerlo fuori. Speriamo di riavere presto Bolzoni, anche Morganella è già molto avanti nel recupero. Brugman da trequartista riesce a dare quantità e qualità, ma può giocare anche più arretrato. Faccio un esempio: al Cagliari quando non c’era Conti giocava Cossu da regista“.
Sfida difficile sulla carta per il Palermo targato Ballardini, che nella sua prima esperienza alla corte di Zamparini non ha mai vinto in casa contro la Juve: “E’ una spinta in più in una partita bellissima da giocare. Le motivazioni sono altissime, speriamo di arrivare pronti. Il Palermo può essere pericoloso contro tutti, ci sono giocatori forti e competitivi”. Il tecnico si appella dunque ai supporters rosanero per sfatare il tabù: “Sarà fondamentale l’apporto dei nostri tifosi. Ricordo con emozione il Barbera: entrare in campo e avere quel tipo di sostegno ti spinge ad andar forte, a remare nel verso giusto”.