Come di consueto ecco i nostri voti da 10 a 1 a fatti e personaggi della terza giornata di Serie A. Voto 10 neanche a dirlo a Francesco Totti. Entra lui ed una Roma spenta trova la luce nella tempesta dell’Olimpico e ribalta un match, quello con la Sampdoria, che sembrava destinato ad aprire lo stato di crisi in casa giallorossa. Vero che il Pupone è stato agevolato da una squadra sbilanciata e dunque dall’essere libero da compiti di copertura. Resta il fatto che la sua classe e la sua freddezza (glaciale nel trasformare il rigore da tre punti) anche a quarant’anni rendono più che legittima la dichiarazione rilasciata a favore di telecamera dal giocatore nel post partita: se sta così, perché dovrebbe smettere? Voto 9 alla verve realizzativa di Higuain e Icardi. C’è chi ha fatto (la Juventus) e farebbe (le pretendenti del centravanti nerazzurro) carte false pur di avere due bocche di fuoco di tale calibro tra le proprie fila. Voto 8 al Napoli di Sarri che nonostante un Higuain in meno continua a macinare gioco, spettacolo e punti. La partenza dell’argentino in direzione Torino sembra aver rivitalizzato e definitivamente sciolto il resto della squadra. Hamsik, Mertens e soprattutto Callejon sono finalmente liberi di giocare a briglie sciolte. E parliamo di giocatori che la classe ce l’hanno nel DNA. Un po’ come Luis Muriel (voto 7), colombiano dal genio troppo spesso incostante. Domenica però il giocatore della Samp era in giornata si ed oltre a far ammattire per buona parte della gara la difesa della Roma ha anche sfoderato una prodezza che vince di diritto il premio del miglior gol di giornata. Voto 6, sufficienza piena, a uno che promette decisamente bene: Kessiè. E’ lui la vera sorpresa di questo avvio di stagione in Serie A. Nonostante le quattro reti messe a segno è bene però che il giocatore dell’Atalanta non si monti troppo in fretta la testa. La sceneggiata sul rigore che ha regalato i tre punti alla Dea se la poteva risparmiare. Come ha fatto notare senza troppi fronzoli il buon Gasperini a fine partita. Voto 5 alla noia mortale di Chievo-Lazio. Va bene il caldo, ma è stato veramente difficile restare svegli fino al fischio finale. Voto 4 al Milan e a Montella. La rosa a disposizione del tecnico è veramente mediocre. Ma il mercato di gennaio, quando dalle parti di Milanello sperano piovano soldi dai cinesi, è ancora lontano. Sarebbe allora il caso di trovare una soluzione che tamponi l’emergenza. E questo è notoriamente compito del mister. Voto 3 a Juan Jesus ed Abate. Si dice che gli attaccanti della Serie A sperano di giocare contro Roma e Milan prima che i due vengano fatti fuori dai rispettivi allenatori per rimpinguare il più possibile il proprio bottino in ottica classifica marcatori. Voto 2 al Palermo, squadra inadeguata per la massima serie. Le colpe sono da ripartire tra tutti. Ma quelle degli allenatori sembrano in tutta onestà residuali. Voto 1 infine a Marassi ed al suo pessimo manto erboso ancora una volta non regge dieci minuti di nubifragio.