Il Napoli occupa il terzo posto in classifica: ecco le pagelle del girone di andata dei singoli giocatori.
Rafael 5,5: Il primo anno da titolare inizia in modo disastroso. Insicuro soprattutto nelle uscite, in avvio di stagione ha subito troppi gol evitabili. In ripresa nell’ultimo mese, grazie anche alla grande prestazione in Supercoppa.
Maggio 5: Se non fosse per l’impregno e per la serietà del professionista sarebbe inclassificabile. Tante sbavature in difesa e pochi cross azzeccati. Lo salvano parzialmente cuore e polmoni.
Albiol 5,5: Inizio di stagione da campione bollito e svogliato. Da qualche settimana sembra avere ritrovato le giuste motivazioni e sono venute fuori le sue qualità da stopper navigato. Cercasi continuità.
Koulibaly 6,5: Giovane ed acerbo è stato immediatamente caricato della responsabilità di comandare la difesa del Napoli e di fungere da aiuto regista. Inizialmente timido e smarrito ha progressivamente sopperito alle sue lacune con il fisico e la velocità. Dà sempre il massimo.
Goulham 5: Anonimo e inconsistente non ha ancora mostrato la puntualità e la precisione dimostrata fino al mondiale. Qualche errore individuale di troppo.
Britos 6: In estate era da cedere a tutti i costi, ma è stato l’unico difensore ad assicurare un livello accettabile i ogni partita, pur senza strafare. Netto miglioramento rispetto agli anni in cui era la classica mina vagante.
Inler 6: E’ l’unico centrocampista che garantisce qualità in fase di impostazione. Troppe distrazioni in copertura, ma non è e non sarà mai un mediano. Finito inspiegabilmente in fondo alle rotazioni di Benitez.
Gargano 7: E’ tornato al San Paolo tra i fischi dei tifosi, ha saputo reggere la pressione e riconquistarsi la fiducia del pubblico. Recupera una quantità infinita di palloni, e quando serve ha anche la lucidità di impostare la manovra.
Jorginho 4: Per lui doveva essere l’anno della consacrazione. Le buone apparizioni dell’anno scorso sono un ricordo sbiadito: in campo è un fantasma, ma l’ammonizione la porta sempre a casa.
David Lopez 6: Discreto in fase di non possesso, concreto con la palla tra i piedi. Umile e professionale, certo non una stella.
Callejon 7,5: Fondamentale per i precari equilibri tattici di Benitez, ha segnato dieci gol giocando da terzino aggiunto. Immarcabile nei movimenti senza palla, di natura ordinato e concreto, gioca quasi sempre a due tocchi. In calo nelle ultime apparizioni.
Hamsik 5: In ripresa rispetto all’anno scorso, ma ancora insufficiente. Sono troppi i passaggi banali sbagliati e gli stop imprecisi senza apparente motivo. Appena cala la qualità delle sue giocate pesa l’assenza di personalità. Da un capitano ci si attende più carattere.
Insigne 6,5: Sempre pericoloso nell’uno contro uno, encomiabile lo spirito di sacrificio, inizia a capire quando è il caso di appoggiarsi ai compagni. Purtroppo l’intelligenza calcistica non si compra al mercato.
Mertens 5,5: Guizzante e pericoloso quando subentra nell’ultima mezzora di gioco, troppo prevedibile se gioca dal primo minuto. Ormai anche i pali della luce hanno capito che si accentra sempre per cercando il destro a giro.
Higuain 7: E’ l’unico giocatore del Napoli dotato di talento naturale: ha il guizzo del campione e spesso risolve le partite da solo. Senza Champions sono subentrati troppo nervosismo e una rilassatezza addominale che rendono obbligatorio sostituirlo dopo un’ora di gioco.
Zapata 6,5: Umile e costante, quando è chiamato in causa ci mette sempre la zampata. Agile e potente, gli mancano freddezza e senso tattico.