La Major League Soccer americana si è conclusa con la vittoria dei Seattle Sounders. Una vittoria probabilmente inaspettata per la cenerentola, calcisticamente parlando, della Lega arrivata alla finalissima quasi per caso e capace di resistere nella tana del nemico, il Toronto F.C. di Giovinco e Bradley, a ben 120′ di assalti prima di trionfare ai rigori per 5-4. Una doccia gelata per il club canadese sicuro alla vigilia di poter festeggiare il titolo davanti al pubblico di casa. Sotto tono la prova della Formica Atomica che dopo un’ottima regular season è venuto a mancare proprio nella fase decisiva della stagione. L’ex Juventus è stato sostituito a gara in corso ufficialmente per problemi fisici. Ma l’italiano non sembra averla presa benissimo tanto che ha lasciato lo stadio senza rispettare l’obbligo delle interviste di rito.
I Seattle Sounders dicevamo. I blu-verdi sono arrivati all’atto conclusivo quasi per caso. L’avvio di stagione non è stato certo dei più facili con la squadra che navigava nelle zone basse della classifica della West Conference. Poi, quando il calendario segnava già novembre, sono arrivati una serie di risultati utili consecutivi con cinque vittorie cruciali per strappare il pass per i playoff all’ultimo respiro. E a volerla dire tutta anche gli spareggi, che rendono così americana la faccenda, non avevano certo visto brillare i Seattle Sounders che tuttavia sono riusciti a staccare il pass per la finalissima battendo i ben più quotati Colorado Rapids. Una squadra che fa dell’unione la sua forza. Perché nonostante il club sia quello di maggior valore in MLS non può comunque contare su giocatori stellari che militano invece in altre franchigie. Artefici dell’impresa sono dei signori qualunque. Come Osvaldo Alonso, centrocampista cubano scappato da una trasferta americana con la sua nazionale nel 2007 ed oggi capitano del club. O Stefan Frei, portiere svizzero che nella finalissima con Toronto ha avuto il grande merito di parare qualsiasi cosa tenendo a galla i suoi fino ai supplementari. Od ancora Roman Torres, fino a qualche mese fa oggetto misterioso che invece a Toronto ha segnato il gol decisivo. O come infine la storia di Brian Schmetzer, tecnico subentrato a fine estate al guru Sigi Schmid e che ha avuto il merito di realizzare quello che per Seattle sembrava solo un sogno. Anche perché il pubblico dei Sounders è uno dei più appassionati della MLS americana con circa 40 mila presenze medie a partita. Una sconfitta che sa invece di beffa per il Toronto F.C. che nel corso della sua stagione ha fatto vittime illustri come i New York City di Pirlo e Villa od i cugini del Montreal Impact di Mancosu, Piatti e Drogba eliminati in semifinale.
Si chiude così una stagione che ha segnato un ulteriore passo avanti per il movimento calcistico americano che, ad oggi, è il sesto campionato più seguito al mondo. Un numero su tutti è emblematico: la crescita del numero medio di spettatori. Rispetto a dieci anni fa si registra un +40% con in media 21.692 spettatori a gara. E per il prossimo anno sono già in programma novità importanti. Innanzitutto si aggiungeranno due nuove franchigie: l’Atlanta United ed i Los Angeles F.C. di Magic Johnson e Mia Hamm. Questo vuol dire che dopo New York e Montreal anche la città degli angeli, già patria degli LA Galaxy, avrà il suo derby. Saranno poi inaugurati nuovi stadi (ancora oggi non è raro assistere ai match di calcio negli stadi di baseball). Su tutti il Buzzard Point di Washington Dc progettato e costruito a tempi da record dal proprietario del club della capitale. Un certo Erick Thohir.