Finire il girone di andata con due pareggi e due sconfitte e un margine sempre più lontano dal terzo posto riassumono in pochi eventi l’attuale stagione altalenante di un Milan in piena crisi, una crisi di identità che ha portato la squadra di Pippo Inzaghi a non avere uno schema di gioco fisso. Questo si traduce in un gruppo per nulla affiatato e in continui cambi di formazioni.
L’allenatore rossonero ha provato, anche causa infortuni, tutte le possibili combinazioni dei giocatori a sua disposizione in difesa senza mai trovare un assetto capace di dare sicurezza e di prendere pochi gol.
A centrocampo nemmeno il ritorno di Montolivo è riuscito a dare ordine in un reparto in cui la metà del lavoro, stoppare le azioni avversarie, è svolto dal solo De Jong mentre la parte di possesso palla e impostazione offensiva è praticamente inesistente.
Infine l’attacco. Unico reparto che ha dato qualche risultato positivo, con un Honda inizialmente letale, un Menez a sprazzi capace di dare spettacolo e un Jolly trovato in Bonaventura, vera e propria sorpresa dell’anno. Anche qui la mancanza di un bomber capace di attirare su di se due difensori o di farsi trovare in area al momento giusto si sta facendo sempre più sentire e la tattica del falso nueve sta lentamente perdendo efficacia.
E allora andiamo a vedere chi ha meriti e chi ha colpe con le pagelle del girone di andata:
DIEGO LOPEZ VOTO 7: ex portiere del Real Madrid, ci si chiede cosa faccia in una squadra così disastrata che non può competere per traguardi importanti. Diego Lopez in ogni partita giocata ha sempre fatto l’impossibile per difendere la sua porta dando ai rossoneri una sicurezza tra i pali che mancava da anni (decisivo un suo intervento del derby). Unica macchia la papera/ infortunio (non sapremo mai la verità) della sua seconda partita contro il Parma.
MENEZ VOTO 6: il francese da falso nueve diventa il perno dell’attacco di Superpippo. Inizia bene il suo campionato e arriva a segnare 7 reti nelle prime 4 giornate. Sua anche la rete che porta in vantaggio il Milan nel derby. Col passare del tempo però sono venute fuori le vecchie ruggini di un giocatore mai costante e che ha sempre preferito tentare l’azione spettacolare a quella efficace. Così ecco uno scarso apporto in fase difensiva, ma soprattutto un gioco di squadra sacrificato in favore di continui tentativi di dribbling e leziosità. Un peccato, perché all’inizio l’intesa con Bonaventura ed El Shaarawy sembrava essere subito scoccata.
BONAVENTURA VOTO 7.5: la mossa migliore di Adriano Galliani. Arrivato nelle ultime ore di mercato e soffiato all’Inter, l’ex Atalanta è senza dubbio il migliore del girone di andata rossonero. Giocatore duttilissimo, capace di ricoprire tutti i ruoli della tre quarti e all’occorrenza anche quello di mezz’ala a centrocampo, Bomaventura unisce tecnica a grinta e condisce il suo girone di andata con 3 reti e due assist.
EL SHAARAWY VOTO 4.5: 1 solo gol, mai decisivo, lontano dal ragazzo che due anni fa incantava i tifosi portandosi da solo il Milan sulle spalle dopo gli addii di Ibrahimovic e Thiago Silva. La corsa c’è sempre, ma il problema maggiore del faraone è il suo stile di gioco, ormai prevedibilissimo con le sue partenza dalle fasce che finiscono con l’accentrarsi in area o con l’andare sul fondo. Le colpe però non sono solo sue: poca collaborazione su quella fascia con De Sciglio e soprattutto poca continuità per lui con un Inzaghi che sembra non fidarsi completamente del 92.
DE SCIGLIO VOTO 3: Il milan in cerca di un terzino su quella fascia dice tutto. La sua zona di campo per gli avversari è un’autostrada indisturbata verso la porta. Con il pallone mai capace di mettere in area un buon cross per le teste dei compagni. Dov’è finito il ragazzino che aveva ricevuto i complimenti da Javier Zanetti e aveva incuriosito il Real Madrid?