Era il 4 dicembre. Il Milan, pur soffrendo, batteva 2-1 il Crotone e si portava al secondo posto in classifica a quota 32 punti, in compagnia della Roma, ed a solo 4 punti dalla capolista Juventus. L’Inter era distante 11 punti. Quotidiani, televisioni e siti autorevoli parlavano del Milan come di un possibile anti Juventus. Una squadra che poteva ambire sicuramente alla Champions League. Noi onestamente no. Abbiamo sempre ritenuto il Milan una squadra che può ambire ad un posto in Europa League da giocarsi con Lazio e Fiorentina e magari con qualche sorpresa (Atalanta e Torino). Perché quella rossonera è una rosa ancora troppo giovane per poter puntare, almeno in questa stagione, a grandi traguardi.
Forse, la vittoria in Supercoppa ha contribuito ad alimentare la speranza nel Milan di un campionato di altissima classifica. Invece, almeno in questo mese di gennaio, i rossoneri stanno accusando una piccola crisi con solo 4 punti conquistati su 12 disponibili nonostante il buon gioco espresso. Oggi, fine gennaio, la classifica del Milan è cambiata. Un dato su tutti è eloquente. I cugini interisti hanno effettuato il sorpasso ed ora distano 5 punti anche se, ad onor di cronaca, gli uomini di Montella devono recuperare la gara di Bologna e l’Inter ha avuto un calendario apparentemente più morbido.
Il Milan è attualmente in settima posizione, a quota 37, a ben 10 lunghezze da quella Roma che fino al 12 dicembre, giorno dello scontro dell’Olimpico deciso da un errore di Niang e dalla magia di Nainggolan, era invece a pari punti. E’ vero che i rossoneri dopo cinque anni sono tornati ad alzare un trofeo, la Supercoppa Italiana, superando ai rigori la Juventus. Ma in campionato è evidente un calo. Non tanto sul piano del gioco, anzi. Ma sul piano dei risultati sicuramente. L’ultima settimana è stata nerissima per la squadra di Montella: tre sconfitte consecutive tra campionato e Coppa Italia, infortunio gravissimo per Bonaventura, la cui stagione sembra essere già terminata, ed un mercato che si è chiuso con i soli “prestiti” di Storari, Ocampos e Deulofeu. Cosa non funziona nel Milan attuale?
Facile prendersela con Montella, che sta facendo un ottimo lavoro. Purtroppo i rossoneri sia contro il Torino che contro il Napoli hanno subito la bellezza di due goal nei primi 20′. Un handicap che contro i granata è riuscito a non pesare eccessivamente grazie al pareggio finale. Ma con i partenopei è arrivato un ko. Ecco, l’approccio recente alle gare è sicuramente da migliorare. Ci sono poi gli errori di gioventù. Ed ecco che la considerazione iniziale sulle reali potenzialità del Milan trova sponda.
Le sbandate di Gigio Donnarumma e Locatelli non devono essere condannate eccessivamente. Se avessero continuato a non sbagliare mai c’era da chiedersi se eravamo difronte a due essere umani. Giovanissimi, diciottenni, hanno tutto il diritto di incappare in giornate no o permettersi qualche sbavatura. Donnarumma è stato fondamentale per il Milan in almeno sei/sette occasioni (Supercoppa compresa), salvando il risultato. Ma è stato aspramente criticato per gli errori vistosi con Napoli e Juventus. Locatelli, autore di due goal magnifici contro Sassuolo e Juventus, nelle ultime uscite è apparso stanco sbagliando in momenti clou come in occasione del rosso a Torino in Coppa Italia o come l’erroraccio contro l’Udinese. Ma, ripetiamo, essendo diciottenni hanno tutto il diritto ed il dovere di sbagliare. Anche perché a conti fatti il Milan è comunque in piena lotta per un posto in Europa. E c’è da star sicuri che fino alla fine la squadra di Montella proverà a raggiungere l’obiettivo coppe internazionali che manca ormai da tre stagioni (ultima apparizione nel marzo 2014). Perché il Milan senza Europa è triste non solo per i tifosi rossoneri, ma per tutto il calcio italiano.