Il mercato invernale viene sempre guardato con discreto scetticismo dagli addetti ai lavori. Storicamente infatti è sempre stato piuttosto difficile concludere affari nella sessione di gennaio di mercato. Generalmente quelli che riescono a muoversi meglio sono i top club; quelli che fanno della programmazione a lungo termine il loro fiore all’occhiello e dunque approfittano della baraonda di gennaio per gettare le basi per la stagione successiva intavolando trattative che poi si formalizzeranno l’estate o meglio ancora ingaggiando i top player in scadenza a giugno.
Per gli altri quello di gennaio diventa un vero e proprio mercato di riparazione, termine con il quale è diventata meglio nota la sessione invernale di trattative. E’ questo infatti il mese che diventa il rifugio per i disperati; di quelli che nei trenta giorni scarsi a disposizione nuotano incessantemente nel mare magnum del mercato per pescare l’intuizione (o meglio, la botta di fortuna) che si spera utile a puntellare alla meno peggio le rose in vista del finale di stagione.
E la Lazio nel corso degli ultimi dieci anni non è stata da meno. A proposito, ricordate gli acquisti invernali dei biancocelesti dal 2010 ad oggi? Tranquilli, vi aiutiamo noi a rinfrescare la memoria.
Partiamo dalla sessione del 2009 dove alla casella arrivi troviamo il solo nome di Ettore Mendicino. In realtà non si tratta di un acquisto vero e proprio considerato che il giocatore viene promosso dalla Primavera ed aggregato di tanto in tanto alla prima squadra.
Passiamo poi a Gennaio 2010. A Roma arrivano André Dias, Thomas Hitzlsperger, Sergio Floccari, Giuseppe Biava e Lucas Correa (dal Taranto) per un totale speso di 4,10 milioni di euro, 2,5 dei quali per il difensore brasiliano (gli altri, escluso il centrocampista prelevato dal club pugliese arrivano per una cifra più o meno pari a 500 mila euro ciascuno.
Gennaio 2011 porta nella capitale Giuseppe Sculli. L’esterno viene prelevato dal Genoa per 3 milioni di euro. Il calciomercato invernale nel 2012 porta in dote Emiliano Alfaro, prelevato dal Liverpool di Montevideo per 2,5 milioni di euro, ed Antonio Candreva preso in prestito dall’Udinese per 500 mila euro. Nell’inverno del 2013 le operazioni concluse dalla Lazio sono due: Bruno Pereirinha e Louis Saha. Entrambi arrivano alla corte biancoceleste a titolo gratuito.
Gennaio 2014. La Lazio nel mercato di riparazione ingaggia Hélder Postiga dal Valencia e Gael Kakuta dal Chelsea. Entrambi in prestito. Il mercato invernale del 2015 regala alla Lazio Muricio (in prestito dallo Sporting Lisbona). Tornano poi dai rispettivi prestiti, tra gli altri, Josip Elez e Brayan Perea per rinforzare difesa ed attacco. A Gennaio 2016 le facce nuove sono quelle di Ivan Vargic, prelevato dal HNK Rijeka per 700 mila euro; di Milan Bisevac arrivato in prestito dal Lione; e Ronaldo, mediano che sbarca a Roma a titolo gratuito dall’Empoli. Vengono poi richiamati alla base Minala, Crecco, Tounkara e Rozzi.
Il calciomercato invernale della stagione 2016/2017 porta in dono solo il rientro a Formello dai rispettivi prestiti di Crecco, Filippini e Pollace. La stagione successiva, ovvero la scorsa, oltre al ritorno di Germoni c’è anche l’ingaggio di Martin Caceres che arriva a Roma dal Verona dove era stato piazzato in estate in attesa di liberare un posto da extra-comunitario in rosa. Proprio quel Caceres che appena un anno dopo è in procinto di trasferirsi al Parma.
Insomma, fatta qualche eccezione ovvero la sessione del 2010 e quella del 2012 dove l’acquisto di Candreva si rivelò decisamente azzeccato, non stiamo parlando proprio di trattative memorabili. E grandi colpi probabilmente non bisogna attenderli neanche quest’anno se è vero che, come dichiarato da Tare in questi giorni, l’obiettivo primario del mercato invernale 2019 della Lazio è sfoltire la rosa prima di procedere con uno (massimo due) acquisti. Ed a volerla dire tutta l’arrivo di Zappacosta non sarebbe poi così male.