La sconfitta rimediata dal Real Madrid contro l’Alaves (non accadeva dagli anni ’30) si è ovviamente meritata le prime pagine dei principali quotidiani sportivi spagnoli e l’attenzione della stampa di settore internazionale. Le Merengues, 14 punti nelle prime 8 uscite stagionali in Liga, sembrano non aver ancora digerito la partenza inattesa di CR7 il cui fantasma continua ad aleggiare dalle parti del Bernabeu con il pubblico del Real che non perde occasione per invocare il nome del portoghese appena le cose per la squadra di Lopetegui non vanno per il meglio.
Cosa che ultimamente sembra accadere spesso. L’avvio di campionato per il Real Madrid sembrava lanciato. Le prime tre uscite avevano fruttato a Benzema e compagni la bellezza di nove punti frutto delle vittorie contro Getafe (2-0), Girona (1-4) e Leganes (4-1). Il pareggio in trasferta a Bilbao sembrava essere un incidente di percorso tutto sommato accettabile considerata la caratura dell’avversario. Con la vittoria di misura nel turno successivo contro l’Espanyol (1-0) il Real Madrid sembrava aver ripreso la sua marcia. Invece la sconfitta netta rimediata sul campo del Siviglia grazie ad uno scatenato André Silva, lo 0-0 nel derby con l’Atletico ed ora la sconfitta con l’Alaves, anticipata dall’inaspettata debacle di Mosca con il CSKA nel match di Champions League, hanno ufficialmente aperto lo stato di crisi in casa Real Madrid con Lopetegui inevitabilmente finito sul banco degli imputati.
Del resto è sempre l’allenatore il primo a pagare; specialmente al Real Madrid. Ed anche in questo caso Lopetegui, che per le Merengues ha visto sfumare l’occasione di Russia 2018, potrebbe pagare per tutti. Anche per i deludenti Benzema e Bale che, si pensava, con la partenza di Cristiano Ronaldo avrebbero dovuto tornare a splendere di luce propria trascinando il Real verso quei successi che gli addetti ai lavori (e non solo) in questi anni hanno ritenuto principalmente merito del fenomeno portoghese.
Ed invece Benzema è fermo a quota 4 gol in Liga (due doppiette contro Girona e Leganes) mentre lo score di Gareth Bale recita 3 gol (uno per match nelle prime tre uscite in campionato) e 2 assist. Numeri decisamente lontani da quelli che garantiva CR7 che lo scorso anno in 27 partite di Liga ha realizzato 26 gol.
A conti fatti però non è che le cose a Barcellona vadano poi così meglio. Il pari rimediato dai blaugrana a Valencia (1-1 con reti di Garay e del solito Messi) nell’ultima uscita in campionato ha portato sotto la luce dei riflettori anche il tecnico del Barça, Ernesto Valverde.
A conti fatti in effetti il Barcellona ad oggi ha totalizzato 15 punti in classifica subendo 9 reti a fronte delle 19 realizzate e soprattutto lasciando già lungo il percorso la bellezza di 9 punti persi tutti nelle ultime quattro uscite. Il Barça infatti non vince in Liga dal 15 settembre quando i blaugrana si sono imposti (1-2) sul campo della Real Sociedad grazie alle reti di Suarez e Dembélé che ribaltavano il vantaggio iniziale dei padroni di casa siglato da Elustondo.
Un filotto negativo quello del Barcellona che non ha attirato prima l’attenzione probabilmente per le ottime prove dei catalani in Champions. Le scelte discutibili di Valverde nella partita con il Valencia hanno però destato l’attenzione dei media e di Marca in particolare che in un fondo pubblicato nelle ore immediatamente successive al pari del Mestalla ha attaccato alcune decisioni del tecnico.
In particolare quella di schierare in campo lo stesso undici titolare, ad eccezione di Vermaelen, sceso sul terreno di Wembley nel vittorioso match contro il Tottenham lo scorso mercoledì nonostante il Barcellona avesse 24 ore di riposo in meno rispetto ai rivali impegnati il giorno prima a Manchester contro lo United. Non solo, nonostante ciò il primo cambio di Valverde è arrivato solo al minuto 82′ quando Dembélé ha rilevato Coutinho (il secondo cambio è arrivato tre minuti più tardi quando Rafinha è subentrato ad Arthur. Una scelta ritenuta discutibile dal momento che il giornale spagnolo valuta la panchina a disposizione di Valverde di gran lunga superiore a quella dello scorso anno.
Insomma, essere l’allenatore del Real Madrid o del Barcellona di sicuro non è mai stato un mestiere facile. Ma è anche probabile che ci siano state giornate decisamente migliori rispetto a quelle che stanno vivendo in queste settimane Lopetegui e Valverde.