Per ritrovare una lotta al tricolore tedesco così intensa e così aperta a otto giornate dal termine bisogna andare a ritroso alla stagione 2011/2012, quando però Robert Lewandowski ancora non giocava nel Bayern bensì a Borussia Dortmund. Il bomber polacco, infatti, al servizio dei gialloneri avrebbe festeggiato il secondo titolo di Germania consecutivo, nonché l’ultimo a non esser finito in Baviera, all’Allianz Arena. Nei sei anni successivi, del resto, non c’è mai stata una vera e propria storia nel confronto Bayern Borussia. I Roten – a parte qualche intoppo nella stagione precedente – hanno sempre dominato indiscussi la Bundesliga, lasciando le briciole alla concorrenza tra cui appunto i gialloneri della Ruhr. Ma in questa stagione qualcosa sembra aver seriamente intaccato l’ambiente bavarese, e complici il cambio di allenatore e la difficoltà di Nico Kovac nel trasmettere le sue idee di gioco alla squadra, il Bayern – almeno all’inizio – fatica a stare appresso alle formazioni di vertice. Un cambio di passo, che ricorda un po’ quello Lewandowski Borussia – Lewandowski Bayern. Un avvicendamento, per certi versi innovativo, sempre nel segno del bomber polacco sull’asse Bayern Borussia.
Lewandowski Bayern, connubio poco reddizio
Che l’inizio di stagione della formazione allenata da Nico Kovac fosse somigliante a un incubo, in Baviera è palese. S’erano accorti tutti della transizione tra l’era “Robbery” – crasi dei due calciatori più rappresentativi dell’ultimo decennio, l’olandese Arjen e il francese Franck – e pure in termini di risultati è mancato l’arrivo di prospettive soddisfacenti e in linea con la storia di un club tradizionalmente in cerca di successo. In ogni caso, a fine novembre i biancorossi erano a 9 lunghezze dalla capolista, il sorprendente Borussia Dortmund allenato da Lucien Favre, ed erano insidiati dall’Eintracht Francoforte – capeggiato dal trio Jovic-Haller-Rebic – per la lotta al quarto posto. Se in Bundesliga è mancato qualcosa, anche nelle coppe il rendimento del Bayern è stato insufficiente: risultati positivi, senza sdegno ma pure senza lode. E tra i motivi della carenza di successi c’è la carenza di gol, e se c’è carenza di gol c’è carenza di prolificità da parte di chi le reti dovrebbe segnarle. Si parla chiaramente di Robert Lewandowski Bayern, avulso, isolato, servito poco e male dai compagni.
Lewandoski Bayern, cambi modulo, non gol
Robert Lewandowski si sente estraneo, dunque il suo mal di pancia avrebbe innescato un processo parificabile al possibile esonero di Niko Kovac e alle diatribe societarie sull’asse Lewandowski Bayern. Quando in molti ipotizzano l’esonero di Niko Kovac – chi scommetteva sul fatto che non arrivasse neanche a Natale – arrivò la svolta tattica. Cambio di modulo, di interpreti e di stile di gioco. Quest’ultimo improntato a servire di più il numero 9 e dargli la possibilità di fare più gol. I miglioramenti, infatti, non tardano ad arrivare. Nel giro di circa due mesi vennero realizzate 9 marcature in 8 gare disputate, alzando vertiginosamente la media gol, che fino a quel momento era di circa 0,5 reti a partita. Ma soprattutto crebbe il rendimento del Bayern Monaco che vinse 7 gare su 7 in Bundesliga e si qualificò come primo nel girone di Champions League. La formazione di Niko Kovac esprimeva un calcio più bello da vedere e più concreto, la difesa era più solida ed il centrocampo ben colmo di qualità (James Rodriguez, Frank Ribery e Thiago Alcantara tanto per fare qualche nome). A fine gennaio, il distacco però era ancora netto tra la formazione della Rurh e quella della Baviera: l’undici di Lucien Favre, infatti, aveva ancora 7 punti di vantaggio sui biancorossi. Ma la situazione di benessere che si viveva ora nello spogliatoio del Bayer Lewandowski e del Lewandowski Bayern – grazie al gioco di squadra apparentemente ritrovato – sarebbe stata di buon auspicio per il resto della stagione. L’obiettivo fu dunque quello di rimontare i gialloneri e portare a casa, per la settima volta consecutiva, il Meisterschale. Il mese di febbraio cominciò con una sconfitta contro il Bayer Leverkusen (3-1), resa quasi vana dal pareggio dei gialloneri contro l’ostico Eintracht Francoforte, poi solo risultati positivi, un’incetta: 3 su 3 in campionato, passaggio del turno guadagnato in Coppa di Lega contro l’Hertha Berlino e pareggio in casa del Liverpool all’andata degli ottavi di Champions. Si infiammava nuovamente la corsa al titolo ma le cause di questa rimonta, oltre al “nuovo” Bayern, erano da andare a ricercare nel drastico calo di rendimento e di risultati della formazione di Favre, la quale nelle ultime 7 gare disputate aveva totalizzato solo 9 punti (rendimento da retrocessione). Si riaccendeva quindi la sfida a distanza Bayern Borussia, quest’ultima non era più così lontana: soli tre i punti che separavano le due squadre. Marzo, però, è e sarà un mese infuocato. Da una parte i bavaresi agganciavano il Dortmund in vetta dopo una lunghissima rincorsa, dall’altra ecco l’uscita dalla Champions che sembra far scricchiolare nuovamente il Lewandowski Bayern. A testimonianza di ciò ci sono le dichiarazioni del bomber polacco – che attacca l’approccio alla partita della squadra – nel post partita contro il Liverpool: “ho avuto molti duelli, ma era difficile perché ero solo. E quando sei solo contro due o tre buoni giocatori, è complicato giocare“. Attacco indiretto all’allenatore per lo stile di gioco applicato al match, prospettive di un Lewandowski Bayern privo del polacco.
Lewandowski Bayern, non ci sono piani b
La società, i tifosi, l’allenatore stesso necessitano del bomber di Varsavia. Perciò deve esserci per forza un connubio Lewandowski Bayern, perché il numero 9 è stato decisivo negli ultimi quattro campionati, segnando vagonate di reti (30, 30, 29 e oggi 18, manco fossero voti universitari), ovvero quasi un terzo dei gol siglati dall’intera formazione bavarese. Se però negli ultimi 5 anni i Roten non avevano mai segnato meno di 65 gol dopo 26 partite, cosa che quest’anno invece accade e ciò è anche da attribuire alla media realizzativa più bassa dell’attaccante polacco. Allora, nuovamente, deve tornare l’idillio Lewandowski Bayern perché, a seguito di una brutta eliminazione in Champions, ciò che rimane tra i principali obbiettivi della stagione (oltre la DFB Pokal, seppur con minor rilievo) è la vittoria del campionato alla quale la Baviera biancorossa è ormai da anni abituata. Ma non per questo deve essere snobbata o sottovalutata, poiché un’eventuale secondo posto starebbe a significare un totale fallimento su tutta la linea. Perciò c’è si bisogno di tutto il calore e l’affetto dei tifosi; c’è altresì bisogno di tutto il sostegno del presidente e dello staff nei confronti di Nico Kovac. Ma soprattutto, ai tifosi, presidente, staff e allenatore occorre l’intervento decisivo dell’uomo dei record, Robert Lewandowski, per completare definitivamente la rimonta, come accadde nella stagione 1985/1986, dove sempre il Bayern Monaco agguantò un improbabile scudetto ai danni del Werder Brema che dominò l’intero campionato. Al termine di questa stagione stracolma di emozioni mancano 8 gare (al Bayern dalle 9 alle 11 per via della coppa di lega) e vedremo come si concluderà la sfida Bayern Borussia, se il Lewandowski Bayern riuscirà a completare la rimonta staccando i secondi, o magari avranno la meglio sul Lewandowski Bayern grazie alla classifica avulsa (Per la terza volta nella storia). Perché ora è lecito considerare il polacco intrinsecamente inserito nella squadra bavarese. Come non mai.