Lazio-Napoli 0-2: i partenopei non si fermano più!

Continua il duello a distanza tra Napoli e Juventus. I partenopei sbancano anche l’Olimpico di Roma grazie al solito Higuain ed alla rete di Callejon e mantengono così la vetta della classifica quando allo scontro diretto dello Stadium mancano ormai solo due giornate. Tutto facile per la squadra di Sarri che impiega appena ventisette minuti per archiviare la pratica contro una Lazio apparsa volenterosa in avvio ma che incassato il doppio svantaggio non ha saputo reagire.

PRIMO TEMPO – Poche sorprese rispetto alla vigilia al momento della lettura delle formazioni. Sarri va sul sicuro rifilando un bel calcio al turnover e schierando il tridente titolare formato da Higuain, Insigne e Callejon. Strinic e David Lopez sostituiscono gli squalificati Hysaj ed Allan. L’emergenza obbliga le scelte di Pioli che recupera Marchetti e si affida a Mauricio per sostituire Bisevac. In mediana si rivede Onazi che viene affiancato da Parolo e Lulic al rientro dopo aver scontato la squalifica. La sorpresa di serata è l’impiego dal primo minuto di Felipe Anderson preferito a Keita sempre titolare nelle uscite post natalizie dei biancocelesti. L’avvio sembra di marca biancoceleste ma la prima vera occasione è per il Napoli. E’ il 7′ quando un disattento Basta innesca involontariamente Higuain con un retropassaggio indirizzato a Marchetti. L’argentino potrebbe forse avanzare ma decide di affrettare il tiro per tamponare il ritorno di Mauricio. La conclusione è strozzata e trova pronto l’estremo difensore laziale. E’ il primo lampo di una partita che però fino al ventesimo stenta a decollare. I ritmi sono alti e sebbene entrambe le squadre pecchino spesso di imprecisione lo spettacolo è tutto sommato gradevole. La trama di gioco è abbastanza simile da ambo le parti ed è incentrata sulla spasmodica ricerca delle verticalizzazioni improvvise per innescare i centravanti od i tagli degli esterni. Proprio sulle fasce si svolgono i duelli più interessanti con Insigne che manda sovente in difficoltà Basta e Candreva che fa lo stesso con l’impalpabile Strinic trovando però spesso sul più bello la chiusura di un granitico Koulibaly. Non meno avvincente il duello sul lato opposto dove Felipe Anderson e Lulic sovrastano spesso e volentieri Maggio mentre Konko e Callejon giocano il loro duello ad armi sostanzialmente pari. Proprio il francese al 20′ si rende protagonista di una diagonale impeccabile che toglie a Callejon un cioccolatino di Higuain che gli avrebbe consentito di ritrovarsi a tu per tu con Marchetti. E’ questo l’episodio che accende la miccia e regala cinque minuti di grande intensità. La Lazio risponde immediatamente con Lulic che lascia sul posto Maggio e dopo essersi accentrato lascia partire un destro da fuori area che finisce di poco alto sopra la traversa della porta difesa da Reina. Al 23′ è ancora il Napoli a rendersi pericoloso. Lo schema è sempre quello: lancio lungo per Callejon che questa volta prende il tempo a Konko. Lo spagnolo però arriva a stento sul pallone appoggiandolo tra le braccia di Marchetti. L’assistente sbandiera il fuorigioco che il replay smentisce. E’ il preludio al gol del vantaggio dei partenopei che arriva un minuto più tardi e porta la firma del solito Higuain. Lancio in verticale per Callejon che dalla linea di fondo brucia Basta e serve al centro per l’argentino che da due passi prima sbatte la palla addosso a Marchetti e poi sulla ribattuta trova il rimpallo fortunoso che sblocca il match. Ventitré gol in altrettante partite per il bomber ex Real. Un ruolino di marcia semplicemente incredibile. La Lazio accusa il colpo e senza neanche il tempo di metabolizzare lo svantaggio conto incassa anche il raddoppio. L’ennesima verticalizzazione, stavolta disegnata da Higuain, cerca Callejon. Lo spagnolo, stavolta in posizione regolare senza che il guardalinee abbia nulla da eccepire, coglie di sorpresa Konko e Hoedt infilandocisi in mezzo e supera Marchetti con un pallonetto. L’ardore della squadra di Pioli si spegne anche perché continua a piovere sul bagnato per i biancocelesti che al 39′ perdono per infortunio anche Candreva, sostituito da Keita. L’ennesima verticalizzazione per Higuain, anticipato in uscita da Marchetti, accompagna le squadre negli spogliatoi per l’intervallo.

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SECONDO TEMPO – La seconda frazione di gioco ha poco da dire. Il Napoli si limita ad amministrare il vantaggio pur senza arretrare il proprio baricentro lasciando la Lazio a condurre le ostilità. La manovra dei biancocelesti è compassata e comunque confusa. Keita è l’unico tra i capitolini che vorrebbe provare ad accendere la luce ma le sue giocate si trasformano spesso in un effimero esercizio stilistico gradevole agli esteti ma non agli amanti del pragmatismo. Sarri ne approfitta per far tirare il fiato a Insigne ed Higuain richiamandoli in panchina abbondantemente prima che scocchi la mezzora della ripresa. Nel frattempo la Lazio aveva avuto con Lulic la palla buona per tentare di riaprire il match. Ma il bosniaco sciupava un assist al bacio di Felipe Anderson che per una frazione di secondo aveva deciso di vestire i panni del campione che lo scorso anno si vedeva spesso calcare il prato dell’Olimpico e aveva lasciato sul posto in un colpo solo due avversari. Questo accadeva un minuto prima che Irrati decidesse di chiamare a centrocampo le due squadre e sospendere momentaneamente la partita a causa dei soliti beceri cori sul Vesuvio. Di lì in poi ventisette minuti di nulla compreso il recupero. Festeggia il Napoli che continua ad inseguire il suo sogno scudetto. La Lazio sprofonda invece sempre più in fondo ad un tunnel che non sembra proprio avere via d’uscita.