La lezione di Lopetegui

138 giorni. Tanto è durata l’avventura di Julen Lopetegui sulla panchina del Real Madrid. Il tecnico spagnolo, come ampiamente prevedibile sin dagli ultimi minuti del Camp Nou, ha pagato cara la sonora sconfitta rimediata dalle Merengues nel Clasico con il Barcellona ed ingenerale un avvio di stagione piuttosto tribolato che, dopo 10 giornate di campionato, vede il Real Madrid provvisoriamente relegato al nono posto in Liga con la miseria di 14 punti racimolati che valgono un -7 dalla vetta occupata al momento proprio dai blaugrana.

14 punti che sono il frutto di un cammino decisamente stentato che conta 2 pareggi, 4 vittorie ed altrettante sconfitte. Un’anomalia per un club come il Real Madrid; che per altro va a sommarsi alla sconfitta patita nella finale di Supercoppa Europea per mano dei cugini dell’Atletico e ad un percorso nella fase a gironi di Champions League che dopo la vittoria all’esordio con la Roma ha visto Sergio Ramos e compagni capitolare a Mosca per mano del CSKA e poi prevalere, ma con grande fatica, contro il Viktoria Plzen a pochi giorni dalla disfatta in Catalogna.

L’esonero di Lopetegui è stato ufficializzato ieri sera intorno alle 21 con un comunicato ufficiale diramato dal Real Madrid che non lascia troppo campo all’interpretazione. Sono infatti decisamente duri i toni utilizzati dal club di Florentino Perez per liquidare l’operato di Lopetegui. 

Sebbene infatti vi sia il canonico passaggio in cui si augura all’allenatore uscente un futuro roseo ringraziandolo per il lavoro svolto, è anche vero che c’è un paragrafo, il terzo per la precisione, in cui tutta questa gratitudine non traspare affatto:

La Junta Directivaentiende que existe una gran desproporción entre la calidad de la plantilla del Real Madrid, que cuenta con 8 jugadores nominados al próximo Balón de Oro, algo sin precedentes en la historia del club, y los resultados obtenidos hasta la fecha”

In sostanza, il Real Madrid ritiene che Lopetegui non sia stato assolutamente in grado di valorizzare una rosa che conta otto giocatori candidati al prossimo Pallone d’Oro definendo il fatto un qualcosa senza precedenti nella storia del club.

Un passaggio che, se in parte è condivisibile, evidenzia tuttavia anche la volontà di Florentino Perez di continuare a voler negare il grave danno subito dal Real Madrid dalla cessione di Cristiano Ronaldo. Un fantasma che, innegabilmente, continua ad aleggiare sul Santiago Bernabeu (che non perde occasione per invocare l’asso portoghese). Tanto più che CR7 sta dimostrando anche alla Juventus di essere un fuoriclasse assoluto ed imprescindibile nonostante i suoi 31 anni. Le statistiche dei bianconeri, in tal senso, parlano piuttosto chiaro. 

Nelle ore immediatamente successive alla disfatta del Camp Nou il papà di Julen Lopetegui era intervenuto in difesa del figlio sostenendo che gli erano stati negati 50 gol a stagione (quelli “garantiti” da Cristiano Ronaldo) non rispettando le promesse fatte. 

Perché forse non tutti ricordano che lo sbarco di Julen Lopetegui sulla panchina del Real Madrid è stato piuttosto tribolato.

Correva infatti il 12 giugno 2018 quando il Real Madrid,trovatoti improvvisamente orfano di Zinedine Zidane, annunciava al mondo di aver ingaggiato per la stagione 2018/2018 Julen Lopetegui che tre giorni più tardi avrebbe dovuto esordire a Russia 2018 alla guida della Spagna. Avrebbe; perché neanche 24 ore più tardi la federazione spagnola sollevava dall’incarico il mister affidando le sorti della campagna di Russia a Fernando Hierro.

Una decisione che col senno di poi si è rivelata deleteria per le Furie rosse arrivate al Mondiale con il titolo di favorite per la vittoria finale e poi eliminate agli ottavi, raggiunti dopo un grigio girone eliminatorio, ai rigori dai padroni di casa della Russia. Che non fosse quello il vero valore della Spagna è ipotizzabile dal fatto che poi, sotto la guida di Luis Enrique, la Nazionale iberica ha ritrovato gioco e continuità di risultati(basta vedere quanto fatto in Nations League).

Così come si è rivelata sbagliata anche la decisione di Julen Lopetegui e del Real Madrid di legarsi in un matrimonio iniziato sotto i peggiori auspici. A conti fatti, dunque, una sola operazione ha finito per lasciare tutti e tre i protagonisti coinvolti, Lopetegui, Real Madrid e (almeno con riferimento al Mondiale) la Spagna, a leccarsi le ferite.

Non c’è dunque da stupirsi se Antonio Conte, uno che comunque per le sfide impossibile ha un certo feeling, abbia deciso di tenersi alla larga da tanta confusione. A prescindere dai messaggi inviati a distanza al tecnico italiano da Sergio Ramos infatti, sulla scelta dell’ex tecnico del Chelsea deve aver influito la lezione impartita da questi 138 giorni di gestione Lopetegui. Ovvero che non è assolutamente facile risorgere dalle macerie lasciate dall’addio di Cristiano Ronaldo. Che che ne dica Florentino Perez.