Che il principale punto di forza della Juventus sia la sua difesa di ferro non è certo un segreto. Ciò che forse non tutti sanno è che il pacchetto arretrato bianconero costa probabilmente poco rispetto a quanti punti frutta. Un interessante articolo di Calcio e Finanza analizza infatti la retroguardia di Allegri dal punto di vista economico ed i risultati sono molto interessanti ed aiutano anche a comprendere meglio alcune mosse di mercato dei piemontesi.
Il primo dato interessante che si evince è che la difesa juventina è sostanzialmente costruita inserendo nel tempo giovani di prospettiva che possono crescere in tranquillità con gli anziani a fare da chioccia. E’ questa infatti la logica secondo la quale nel tempo sono sbarcati all’ombra della Mole i vari Chiellini, Bonucci e da ultimo Rugani, sempre più al centro del progetto Juventus e fresco di rinnovo fino al 2021. E questa stessa logica è quella che dovrebbe portare in estate Caldara dall’Atalanta alla corte di Allegri. Anche Alex Sandro, arrivato a Torino a 24 anni, ha comunque vissuto la sua prima stagione all’ombra di Evra. Diverso il discorso di Dani Alves (33 anni) e Mehdi Benatia (29 anni) usato sicuro sul quale i bianconeri hanno puntato per ragioni differenti l’uno dall’altro. Il brasiliano vanta infatti una notevole esperienza in campo internazionale che è ritenuta indispensabile per puntare seriamente alla Champions League. L’ex Roma è invece un fuoriclasse reduce tuttavia da un periodo di appannamento. Il giocatore era in cerca di rilancio e per la Juventus ingaggiarlo è stato un affare.
Perché gli acquisti di Marotta e Paratici sono mirati non solo dal punto di vista tecnico ma anche da quello economico. L’intero pacchetto arretrato dei bianconeri è infatti costato appena 70 milioni di euro (considerando anche il prestito oneroso di Benatia) e pesa sul bilancio per appena 61 milioni l’anno considerati circa 51 milioni lordi di stipendi. Ciò vuol dire che il costo ammortizzato è pari a circa 10 milioni l’anno con i soli Benatia (3 milioni l’anno) e Alex Sandro (5 milioni ad esercizio) che superano il milione di euro. Questo dato è particolarmente interessante perché ancor più che indicativo di un costo spalmato su un periodo lungo, i contratti sono comunque tutti in scadenza dal 2018 in poi eccezion fatta per il difensore di proprietà del Bayern, è in realtà il frutto di un valore di residuo (il differenziale tra il valore di carico o costo d’acquisto ed il valore ammortizzato nel frattempo) piuttosto limitato. Cosa vuol dire questo? Che se la Juventus avesse necessità di vendere i suoi gioielli potrebbe potenzialmente realizzare plusvalenze interessanti. Una politica frutto della programmazione che oltre a dare i suoi frutti sul campo strizza anche l’occhio al futuro ed al bilancio.