Il ramo genealogico degli Holmberg è ramificato tanto quanto un gigantesco salice. Esistono in Svezia 13.251 individui diversi che portano questo cognome, mentre altri 22 si aggiungono contando la variante Holmbergh. Perfino un asteroide porta questo nome, il 3.575 Holmberg, e in ogni caso, si tratta dell 55° efternamn più popolare. Parcellizzando la ricerca, restringendo il campo ai soli calciatori se ne trovano otto, ciascuno con la sua storia. Il primo della lista è un tale Gunnar Josef Agaton “Bajadären” Holmberg: curioso il soprannome tributato all’ex attaccante del Gais , devadasi, ossia il termine utilizzato ad indicare le donne che in India venivano fatte sposare con le divinità dei templi. Segue Carl-Erik Holmberg, che tra 1924 e 1939 legò la sua carriera ai colori dell’Örgryte e fu anche soprannominato “Kalle-Nick” o “Slana“. Il terzo è Erik Holmberg e non c’entra niente con la Svezia: è norvegese, ex terzino del Fredrikstad. Qui poi c’è un gap di almeno cinquant’anni, perché passa mezzo secolo per ritrovare un Holmberg su un campo da calcio: si procede a ritroso fino a metà degli anni ’70, quando Anders “Puma” Holmberg prestava la sua abilità di portiere al Gais, e dunque a Göteborg (il soprannome affibbiatogli la dice lunga sulla sua reattività tra i pali). Simile ad Anders c’è Andreas, difensore o centrocampista del Degerfors IF nonché fratello di un Fredrik Holmberg che non ha neppur una pagina su Wikipedia, la qual cosa è indice di scarsa popolarità. Si passa ad Anton Holmberg, attaccante del Mariehems SK, fino a toccare il nome di una tale Carina Holmberg, bionda calciatrice che qualche anno fa vestiva la maglia numero 9 al Sunnanå SK. Il punto principale è che Karl “Kalle” Holmberg potrebbe sembrare il classico raccomandato, prodotto di svariate generazioni di calciatori. E invece no, anzi: la sua storia gli ha regalato fortune esclusivamente per suo merito.
La storia di Karl Holmberg
Nato Karl Albin Elis Holmberg, il 3 marzo 1993 a Örebro, si tratta del capocannoniere dell’Allsvenskan 2017. Ora, Örebro non è esattamente Stoccolma o Malmö o Göteborg: non v’è mare, solo immense distese di conifere tutt’intorno. Cresciuta tra il lago Hjälmaren, e il fiume Svartån, nonché famosa per il suo incantevole castello d’epoca medievale, le temperature di questa cittadina non superano mai i 17° d’estate ma scendono ben oltre lo zero in inverno, quando i circa 115mila abitanti sono soliti affollare i concerti metal o l’Eyravallen, oggi chiamato Behrn Arena e stadio dell’Örebro SK i cui diritti di naming sono stati acquistati nel 2008 dall’azienda Behrn Fastigheter. Proprio alla Behrn, Holmberg mosse i suoi primi passi nel mondo del calcio: giovanili tra Rynninge IK e Karlslunds IF, sempre sotto controllo dei bianconeri, infine nel 2011 l’approdo ufficiale nell’Örebro SK Ungdom, la squadra riserve del club che lanciò tra gli altri Thomas Nordahl, figlio del leggendario Gunnar. Karl crebbe attaccante, prendendo in prestito il soprannome “Kalle” come il regista teatrale Kalle Holmberg e crescendo progressivamente.
Trascorso un primo anno d’ambientamento, nelle giovanili, ecco che da lì in poi lo spazio per Holmberg si è progressivamente dilatato: 25 gettoni nell’Allsvenskan 2012, in un ruolo abbastanza variegato (ala sinistra, trequartista, centrocampista di destra, talvolta pure punta), definitiva esplosione nel 2013 con 10 reti in 30 presenze. A 20 anni esatti, Karl si candidava prepotentemente al ruolo di next big thing del calcio scandinavo. Così il nuovo Holmberg aveva perso parte della sua duttilità, specializzandosi nella finalizzazione: solo prima punta, magari qualche volta esterno sinistro nel tridente, così da sfruttar meglio il ritrovato cinismo. Il problema è che però il suo feeling col gol sembrerà svanito: nell’Allsvenskan 2012 segnò sole 2 reti e fornì 4 assists, troppo pochi per un attaccante e non sufficienti per salvare l’ÖSK penultimo in Allsvenskan. Così dopo la retrocessione del 2004 – arrivata col club finito ottavo in classifica ma penalizzato per problemi economici – i bianconeri tornavano in Superettan, luogo angusto dal quale però seppero centrare la promozione al primo tentativo. E qui Holmberg fu decisivo, laureatosi capocannoniere della sua squadra con 10 reti in 30 gare.
Un annus mirabilis cui però “Kalle” non diede seguito, visto che nell’Allsvenskan 2014 fu tra i peggiori della rosa. Segnò 5 volte in 20 apparizioni, ma patì le panchine e fu spesso relegato con la formazione Under 21 (in cui tra l’altro riuscì a metter a segno 6 reti in 5 partite). Di lui, nonostante il rinnovo firmato a inizio stagione, si parlava del talento poco sfruttato e si attaccava la sua discontinuità. La media gol di Holmberg era repentinamente passata da 1/221′ a 1/150′ e qui fino a 1/407′. Così anche il 2015 non avrebbe portato fortuna a Karl (30 presenze, sole 4 marcature) né tantomeno il 2016, ecco dunque un carico di rimpianti destinato a macchiargli la carriera. Parallelamente, ecco che cominceranno a farsi sentire le sirene da altrove, in particolare Norrköping, destinazione però inizialmente rifiutata da Holmberg: “Jag är absolut inte klar för dem“, ovvero “non sono assolutamente pronto per loro”.
L’oro di Norrköping
E invece, dopo mezzo campionato con l’Örebro SK (14 presenze, 3 reti E 2 assists), Kalle si trasferì all’IFK Norrköping il 28 luglio 2016. Non era un Norrköping qualsiasi, quello che ingaggiò Karl insieme a Niclas Eliasson, ma era la squadra che nel 2015 aveva vinto l’Allsvenskan contro ogni pronostico. Così, vincendo una gara memorabile allo Swedbank Stadion di Malmö, il Peking allenato da Janne Andersson – oggi ct della nazionale svedese – staccò in classifica l’IFK Göteborg di tre miseri ma necessari punti. Fu festa grande per tutti, tranne che per i bookmakers che non si sarebbero attesi tutto questo. Dagerstål, Boo Wiklander e capitan Andreas Johansson dietro, Fransson e Traustason in mezzo, Nyman ed Emir Kujović in attacco. Miscela ottimamente amalgamata, grazie alle 21 reti e ai 5 assists di quest’ultimo. A 23 anni, Karl Holmberg aveva su di sé il compito di non far rimpiangere proprio il montenegrino, naturalizzato svedese ma di origini bosniache, ceduto al Gent per 600mila euro.
Karl fu atteso da un compito grande, del resto come detto era reduce da una mezza stagione in chiaroscuro all’Örebro, e gran parte del bottino (due marcature e un passaggio decisivo) era stata messa a segno nella scorpacciata contro l’Östersund terminata 2-4 alla Jämtkraft Arena. Era stato il duello tra i fratelli Sema (Ken nell’OFK, Maic nell’OSK), deciso dal tagliente sinistro di Kalle a favore del maggiore dei due, Maic. Cominciò lì l’ascesa di Holmberg, 4 reti in 12 gare nella prima metà di stagione all’IFK Norrköping, prima della crescita. Il 2017 è stato il suo ano, 14 reti e 3 assists in 30 gare, con tanto di doppietta all’FC Prishtina e gol al Trakai nei playoffs d’Europa League: Kalle è stato il capocannoniere di Svezia, a pari merito con Magnus Eriksson del Djurgårdens IF che però ha segnato cinque reti tra quelle su rigore.
Quest’anno Holmberg ha cominciato in sordina, però il suo rendimento resta notevole – 7 reti e 6 assists – per quanto anch’esso discontinuo. Dal 23 marzo al 16 settembre, infatti, per Kalle è stato vissuto un momento di astinenza. Pesava la concorrenza del giovane rampante Jordan Larsson, figlio di Henrik detto “Henke“, la leggenda del Celtic, ma pure i compagni di tridente – David Moberg Karlsson a destra, Simon Skrabb a sinistra- parevano servirlo con meno precisione. Così, dopo 5 reti in 9 giornate, Holmberg ha smesso di segnare salvo riprendersi con l’arrivo dell’autunno. Già il 27 agosto fu decisivo nella vittoria contro l’IFK Göteborg, gara in cui aveva dispensato due assist decisivi per l’1-2 finale, poi cinque giorni dopo eccolo proporre un nuovo passaggio decisivo nel (deludente) 1-1 contro il Trelleborgs FF. Infine, il 22 settembre è andato in gol al Dalkurd e s’è ripetuto quattro giorni dopo: doppietta contro il Malmö FF campione in carica. I biancoblù sono usciti con una pesante sconfitta dall’Östgötaporten e il merito è tutto di un attaccante tanto discontinuo ma capace di segnare più di tutti della scorsa Allsvenskan. Trattasi di Karl Holmberg, conosciuto da tutti come “Kalle“. E intanto l’IFK Norrköping è secondo in classifica, a -6 dall’AIK e con altre 7 giornate da giocare…