Mamma mia che paura. Se la vede brutta la Juventus che soltanto al 94’ pesca la giocata vincente e si aggiudica il derby della Mole. Tanta sfortuna per i bianconeri: prima l’infortunio di Khedira, che stravolge dopo undici minuti il piano pre-partita di Allegri, poi l’eurogol rocambolesco di Bovo, e infine un’amara traversa sulla zuccata di Bonucci. Strepitoso Buffon, bravo a salvare il risultato sugli attacchi dei granata, rinfrancati nel morale dopo il gol del pari. All’ultimo respiro Cuadrado, con la giocata più semplice, regala tre punti preziosissimi ai bianconeri. Esce a testa alta il Toro, autore di una gara diligente e ordinata ma colmo di rammarico per l’ennesima beffa arrivata nei minuti di recupero contro i cugini.
Per la prima volta dopo ventidue anni il Torino si presenta ad un derby con più punti in classifica rispetto alla Juventus. Venti sono invece gli anni trascorsi dall’ultima volta in cui i granata sono riusciti a battere i rivali fuori dalle mura domestiche. Statistiche incrociate, dati che si annullano e che alimentano la stravaganza di un derby, che in quanto tale, si sa, è un po’ una sfida a sé stante, fuori dal tempo, condita dai caldi e tempestosi umori delle piazze. La magia e la suggestione di una stracittadina, contro la cruda realtà che la classifica severamente richiama: nella notte delle streghe Torino e Juventus si affrontano ai piedi della Mole, l’uno per ridestarsi da un torpore che dura ormai da troppe giornate, l’altra per non perdere l’ennesimo treno per ripartire.
FORMAZIONI – Allegri ripesca dal calderone delle idee uno dei più battuti tormentoni estivi: riecco il modulo con il rombo, quel 4-3-1-2 che trova in Hernanes (fin qui caduto nel dimenticatoio) l’interprete più adatto. Spazio dunque al brasiliano alle spalle di Morata e Dybala, panchina sia per Cuadrado che per Mandzukic, quest’ultimo ancora non perfettamente a fuoco nelle meccaniche offensive. Con Chiellini squalificato si rivede Padoin, largo a destra, con Bonucci e Barzagli centrali difensivi, mentre a centrocampo rientrano sia Marchisio che Khedira. Ventura si affida al canonico 3-5-2 e punta sulla rapidità del rientrante Bruno Peres per mettere in difficoltà la retroguardia bianconera. Confermatissimo il pacchetto arretrato (Glik-Moretti-Bovo), chance per Maxi Lopez al fianco di Quagliarella, il più illustre degli ex-bianconeri tra i granata.
PRIMO TEMPO – Ritmi elevati, fiammate da ambo i lati. Le prime battute non sono niente male con la Juventus che prova a prendere campo imponendosi con il possesso palla e pressando la retroguardia avversaria. Piano partita alle ortiche per Allegri: al 11’ Khedira è costretto ad abbandonare il rettangolo verde per un problema muscolare, al suo posto entra Cuadrado. Il tecnico livornese ridisegna la squadra con il collaudato 4-3-3, Hernanes (in modo o in un altro il trequartista non lo fa mai) si abbassa tra i tre di centrocampo, mentre il colombiano va a comporre insieme a Dybala e Morata un tridente atipico, privo di un vero centravanti, ma strabordante di coefficiente tecnico. Quella che sembra essere l’ennesima tegola (nuovo stop per Khedira) si trasforma in un sorprendente colpo di fortuna: proprio Cuadrado riparte palla al piede, filtra in mezzo per Dybala che lascia scorrere per Pogba, stop e conclusione a seguire del francese, ne esce una traiettoria dolce e precisa che accarezza la traversa e si adagia alle spalle di Padelli. Al 19’ passa avanti la Juventus, Pogba festeggia in grande stile la sua centesima in serie A. La rete del vantaggio galvanizza i bianconeri che giganteggiano in mezzo al campo alternando fraseggi rapidi a ripartenze brucianti condotte dagli ispiratissimi Cuadrado (come al solito incontenibile quando punta l’uomo) e Pogba. Intorno alla mezz’ora ci pensa Quagliarella a placare l’euforia in casa Juventus: bella triangolazione al limite dell’area con Baselli e tiro che, finendo di poco fuori, restituisce il respiro ai trentamila dello Stadium. Un tentativo a giro di Dybala e una mischia confusa in area, per poco non risolta da Maxi Lopez, chiudono le ostilità nel primo tempo. Il Toro attende e prova a pungere in ripartenza, la Juve trabocca di qualità tra centrocampo e attacco e può far male in qualsiasi momento.
SECONDO TEMPO – Cala leggermente l’intensità rispetto ai primi quarantacinque minuti, le squadre sembrano voler tirare il fiato: la Juventus si limita a gestire il possesso palla, il Torino prova ad imboccare le punte con lanci lunghi, spesso approssimativi. E’ proprio da uno di questi traversoni, a ridosso dell’area bianconera, che il Toro pesca l’occasione di cui aveva bisogno. Su punizione, Bovo prima calcia goffamente colpendo un compagno, poi sulla ribattuta scarica di sinistro un missile che trafigge Buffon. Al 51’ il Torino pareggia i conti, tutto in discussione allo Stadium. La Juve accusa il colpo: il solito Glik ci prova di testa, ma Buffon è straordinario e nega ai granata la gioia del vantaggio. Tornano nuovamente sotto i bianconeri, con Dybala che sfiora il palo e con Pogba che per pochi centimetri non arriva a deviare in porta un invitante cross dalla fascia. Le squadre si allungano, si aprono immensi spazi in mezzo al campo, ne beneficia lo spettacolo ma manca la lucidità necessaria per la soluzione decisiva. Allegri gioca la carta Mandzukic, dentro al posto di uno scontento Morata, nel tentativo di conferire maggiore fisicità alle sortite offensive dei suoi. La Juve va vicinissima al nuovo vantaggio sugli sviluppi di un calcio di punizione dalla destra: Bonucci anticipa tutti sul cross di Hernanes, il suo colpo di testa s’infrange sulla traversa, Marchisio raccoglie e calcia a botta sicura ma Padelli si oppone con estrema reattività. Quando tutto sembra finito ci pensa Cuadrado a trovare la giocata vincente: Pogba smista sulla sinistra per Alex Sandro, cross rasoterra e facile appoggio del colombiano per il 2-1 a pochi istanti dal triplice fischio di Rocchi. Il risultato in un derby vale doppio, può fare tutta la differenza del mondo tra il perdersi e il ritrovarsi.
TOP & FLOP
Top Juventus – Cuadrado regala in extremis il successo nel derby ai bianconeri. Il suo ingresso in campo è manna dal cielo per la Juve: corre, salta l’uomo, suggerisce bene per i compagni. E’ un po’ un paradosso che dalla giocata più semplice ne derivi un beneficio così grande. Un dolce paradosso che vale tre punti.
Top Torino – Bovo e Glik contengono bene le sortite offensive della Juventus. Il reparto difensivo del Toro è ben rodato e si affida alla loro suprema esperienza. Glik va vicino al gol, Bovo zittisce lo Stadium con un sinistro tutta potenza su cui Buffon non può niente.
Flop Juventus – Morata fatica a trovare la giusta posizione in campo. Allegri è in grande difficoltà nelle gestione del parco attaccanti e il talento spagnolo non lo aiuta nel provare a stabilire delle gerarchie. Prestazione sottotono e reazione esagerata al momento del cambio.
Flop Torino – Bruno Peres perde la marcatura su Cuadrado, lasciato colpevolmente libero di centrare la porta a tempo ormai scaduto. Un errore imperdonabile che compromette una partita tutto sommato al di sopra della sufficienza, condita dalla solita grande corsa sulla fascia.
JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon 7; Padoin 6, Barzagli 6.5, Bonucci 6.5, Evra 5.5; Khedira sv (dal 11’ Cuadrado 7.5), Marchisio 6.5, Pogba 7; Hernanes 6; Morata 5 (dal 78’ Mandzukic sv), Dybala 6 (dal 87’ Alex Sandro 6.5). A disposizione: Neto, Audero, Caceres, Rugani, Lemina, Sturaro, Zaza. All. Allegri.
TORINO (3-5-2): Padelli 6; Bovo 7, Glik 6.5, Moretti 6; B. Peres 5, Acquah 5.5, Vives 6, Baselli 6 (dal 65’ Benassi 6), Molinaro 5.5 (dal 61’ Zappacosta 6); Maxi Lopez 5.5 (dal 88’ Belotti sv), Quagliarella 6. A disposizione: Ichazo, Castellazzi, G. Silva, Prcic, Pryima, Amauri. All. Ventura.
Ammonizioni: Acquah (21’), Bovo (21’), Morata (27’), Baselli (37’), Zappacosta (76’), Pogba (81’), B. Peres (90’)
Marcatori: Pogba (19’), Bovo (51’), Cuadrado (94’)
Arbitro: Rocchi. Assistenti: Di Fiore-Dobosz. Quarto uomo: Crispo. Addizionali: Valeri-Russo.