Una Juventus arrembante strapazza il Frosinone per novanta minuti. Cuadrado fa ammattire la difesa ciociara, Zaza mette a segno il primo gol con la maglia bianconera. La squadra di Stellone incassa, si difende come può e alla fine stende la Juve con un gancio beffardo nei minuti di recupero: dopo un evidente calcio di rigore non concesso nel primo tempo, ci pensa Blanchard a regolare i conti.
PRIMO TEMPO– Reparto offensivo decimato dagli indisponibili, ma Allegri non cambia modulo: è ancora 4-3-3 con Pereyra e Cuadrado a sostegno di Zaza, e Alex Sandro sulla fascia sinistra. Seconda presenza da titolare a centrocampo per Lemina, ancora panchina per Dybala e Hernanes. Neto concede un turno di riposo a Buffon. Stellone opta per il 4-4-2 con Soddimo e Frara sugli esterni, e Ciofani e Castillo terminali offensivi. Il Frosinone fa densità nella propria metà campo, la Juve prende subito il pallino del gioco e trova interessanti verticalizzazioni per le ali d’attacco. Gli esterni bianconeri scardinano con costanza una retroguardia in evidente difficoltà, ma capace di arrangiarsi con buone rotazioni. Black-out della difesa juventina al 30’: mischia in area risolta da Castillo che d’istinto colpisce il palo. Sulla ribattuta si avventa Frara che calcia a botta sicura ma viene murato con un braccio da Barzagli. L’arbitro non concede il calcio di rigore tra le proteste della panchina di Stellone. Un Frosinone costantemente in attesa e molto ordinato rischia il colpaccio dopo i primi 45’ di gioco.
SECONDO TEMPO – Allegri getta nella mischia Dybala e Chiellini al posto di Sturaro e Lichsteiner. E’ 3-5-2 con Cuadrado tornante destro e l’ex rosanero ad infoltire il reparto d’attacco. Gli innesti dalla panchina alimentano la verve offensiva dei bianconeri: al 5’ della ripresa Zaza, su un’azione insistita, trova la rete del vantaggio con un tiro apparentemente innocuo ma deviato goffamente in rete da un difensore ciociaro. La Juventus parte a cento all’ora e si avvicina alla porta di Leali con maggiore frequenza e precisione: ogni possesso si trasforma in una potenziale occasione da gol, è un monologo a tinte bianco-nere. La difesa del Frosinone è costantemente in apprensione, messa alle corde dalla mole di gioco prodotta dagli avversari. Unico demerito per la formazione di Allegri è quello di non riuscire a chiudere definitivamente l’incontro. Al 91’ arriva la beffa: colpo di testa di Blanchard, lasciato colpevolmente libero di staccare ed insaccare alle spalle di Neto. Un pareggio insperato, afferrato in extremis. Allo Juventus Stadium cala il sipario, tra mugugni della curva e l’iraconda disperazione di Allegri.