Le favole si sa, ci fanno sognare, ci fanno apprezzare quel tocco poetico e romantico fragilmente aggrappato alla cruda realtà. L’anticipo serale della terza giornata di Serie A Tim presenta una stravagante versione di Davide contro Golia, a parti grottescamente invertite. Un’ombrosa Juventus, reduce da due sconfitte consecutive, affronta tra le mura amiche un Chievo in stato di grazia, protagonista inatteso dei primi due turni di campionato e clamorosamente in testa alla classifica.
Allegri abbandona il collaudato 3-5-2 di matrice contiana e si affida al suo classico 4-3-1-2 nel tentativo di cambiare marcia rispetto alle precedenti uscite. A difesa di Buffon, Barzagli e Caceres concedono un turno di riposo a Chiellini e Lichtsteiner mentre Alex Sandro, al suo debutto stagionale, rileva lo squalificato Evra sull’out di sinistra. Marchisio, pienamente recuperato dai guai muscolari di inizio stagione, si riprende le chiavi del centrocampo, affiancato da Pereyra e Sturaro. Allegri lascia fuori a sorpresa Pogba, apparso spento e fuori condizione, lanciando il neo-arrivato Hernanes sulla trequarti, a supporto di Dybala e Morata. Maran opta per uno schieramento a specchio e conferma in toto l’undici titolare che ha battuto la Lazio, puntando sulla solidità della coppia di centrali Gamberini-Cesar e sulle geometrie di Rigoni. Scelto ancora una volta Birsa a sostegno del tandem offensivo formato da Paloschi e Meggiorini.
Sin dalle prime battute l’atteggiamento del Chievo è tutt’altro che remissivo. I clivensi pressano a tutto campo e costringono la Juventus ad arretrare il baricentro d’impostazione della manovra. La verve aggressiva degli uomini di Maran paga subito i suoi dividendi: Al 5’ Meggiorini raccoglie con un prezioso aggancio un suggerimento arretrato e tocca per Birsa, il cui cross viene deviato dalla difesa. Hetemaj , a rimorchio, si ritrova il pallone tra i piedi e scarica una bordata di mezzo esterno che pesca l’angolino e batte Buffon. Avvio subito in salita per i padroni di casa, annichiliti dall’arroganza tattica proposta dai rivali. Il primo sussulto bianconero arriva subito dopo con un tiro dalla distanza di Hernanes che costringe Bizzarri alla deviazione in angolo. Tra i padroni di casa Pereyra sembra essere l’uomo più in palla: al 10’ su una percussione laterale verticalizza per Bonucci che è in ritardo e non riesce a deviare in porta. Al 12’ è sempre l’argentino che colpisce male da posizione pericolosa e spedisce il pallone sopra la traversa. La Juventus cerca di trovare ritmo nelle proiezioni offensive: un’ azione rocambolesca avviata con un doppio passo di Hernanes, prosegue con una serie di batti e ribatti al limite dell’area di rigore e termina con conclusione in acrobazia di Dybala che non centra il bersaglio a pochi passi dalla porta. Il Chievo difende con tutti i suoi effettivi e riparte con grande rapidità, la squadra è corta e occupa bene gli spazi. Mancano le corrette spaziature nell’attacco bianconero, con i terminali offensivi spesso troppo vicini e incapaci di coordinarsi nei movimenti a cercare la profondità. La manovra dei padroni di casa sembra essere frenetica e disorganizzata. La voglia di ribaltare il risultato è tanta, ma le geometrie appaiono opache e poco fluide.
La ripresa inizia con una novità tattica: Allegri sostituisce Marchisio con Pogba, tenuto precauzionalmente a riposo in vista della partita di Manchester, e arretra Hernanes in posizione di vertice basso del centrocampo. Nessuna variazione tra gli uomini di Maran. Al 53’ il Chievo si rende pericoloso con un cross dalla fascia destra, Meggiorini appoggia al volo in area e Cesar colpisce di sinistro a pochi passi dalla linea di porta. Buffon, con un riflesso prodigioso respinge la conclusione avversaria e nega al Chievo il gol del raddoppio. Al 57’ Pereira raccoglie un pallone al limite dell’area, si gira e colpisce il palo. Sulla ribattuta ci prova prima Pogba, murato dalla difesa clivense, e poi Dybala con un tiro che termina alto. Ma sono ancora gli uomini di Maran a rendersi pericolosi. Al 61’ il Chievo si vede annullato il gol del raddoppio sugli sviluppi di un calcio di punizione in prossimità della bandierina: Cesar piazza la zampata vincente su una spizzata di Paloschi ma solo dopo essersi liberato in maniera fallosa dalla marcatura di Bonucci. Allegri prova a cambiare il trend dell’incontro pescando dalla panchina: inserisce Cuadrado al posto di Sturaro e ridisegna la disposizione degli uomini in campo. Il passaggio al 3-5-2, con il Alex Sandro e Cuadrado sugli esterni, sembra sortire gli effetti sperati. La maggiore pressione sulle fasce consente alla Juventus di scardinare la densità difensiva del Chievo e rendere più fluida la trama offensiva. Una ghiotta occasione per la Juventus arriva per vie centrali con un’invenzione di Hernanes che al 69’ impegna dalla distanza un attento Bizzarri. La Juventus corre tanto, mantiene il controllo del gioco ma non riesce a rendersi pericolosa sotto porta. All’80 è il solito Hernanes ad impensierire Bizzari con un calcio di punizione a giro, prontamente smanacciato dal numero uno clivense. All’ 82’ l’episodio che cambia la partita: l’ennesima percussione dalla fascia destra di Cuadrado frutta ai padroni di casa un calcio di rigore. Dybala dal dischetto è freddissimo e a 7’ dalla fine riporta il risultato in parità. La Juventus prova a caricare a testa bassa nel finale, ma il tempo a disposizione è poco e le maglie gialloblù troppe per potersi avvicinare alla porta di Bizzarri.
La partita termina con il risultato di 1-1 tra i fischi dello Juventus Stadium. In piena crisi la Juventus, che raccoglie un solo punto nelle prime tre giornate di campionato e mostra ancora una volta tutta la sua fragilità. Piacevole sorpresa il Chievo capace di giocarsela alla pari contro una Juventus ancora colpevolmente in fase di assestamento, senza rifugiarsi in un atteggiamento attendista e difensivista.
I TOP E I FLOP
Top Juventus – Cuadrado cambia in maniera perentoria l’andamento della gara. Le sue percussioni mettono in grande affanno la difesa clivense e si procura il calcio di rigore da cui nasce il pareggio bianconero.
Top Chievo – Hetemaj, insieme al compagno di reparto Castro, costruisce una diga che strozza la maggior parte delle sortite offensive degli avversari. Sigla una rete di pregevole fattura che impreziosisce una partita di grande rilievo.
Flop Juventus – Morata è semplicemente impalpabile fino alla sostituzione nel finale. Non riesce né a far salire la squadra né a rendersi minimamente pericoloso sotto porta.
Flop Chievo – Dainelli sostituisce Gamberini senza fornire le medesime garanzie del compagno di reparto. Il suo ingresso in campo coincide con la crescita dei bianconeri. Rischia di combinarla grossa con una trattenuta prolungata in area su Pogba non vista dal direttore di gara.
JUVENTUS – Buffon 7; Caceres 5,5, Barzagli 6, Bonucci 5,5, Alex Sandro 6; Marchisio 5 (dal 45’ Pogba), Sturaro 5 (dal 65’ Cuadrado 7),Pereyra 6, Hernanes 6,5; Dybala 6, Morata 4,5 (dal 73’ Mandzukic 5,5).
A disposizione: Neto, Audero, Chiellini, Rugani, Lichsteiner, Vitale, Padoin, Lemina, Zaza. All. Allegri.
CHIEVO – Bizzarri 7; Frey 6, Gamberini 6,5 (dal 58’ Dainelli 5,5), Cesar 6,5, Gobbi 6; Hetemaj 7, N. Rigoni 6, Castro 7, Birsa 6,5(dal 74’ Pepe 6); Paloschi 5,5, Meggiorini 6(dal 67’ Pinzi 6).
A disposizione: Seculini, Bressan, Sardo, Cacciatore, Mattiello, Christiansen, Mpoku, Pellissier, Inglese. All. Maran.
Arbitro: Guida (Torre Annunziata). Assistenti: Marzaloni e Pegorin. Quarto uomo: Ranghetti. Addizionali: Damato e Di Paolo.