Un palo, mille significati, il valore lo dà il contesto. Novantesimo minuto, numero dal ricordo tenebroso e pauroso che qualcosa o qualcuno può addossarti. Non in questo caso, anzi: solo questione di centimetri. Commento del derby della Madonnina, storie da stracittadina. Ha vinto l’Inter di Antonio Conte.
Zlatan Ibrahimovic e un legno che ha chiuso il derby di Milano. Poteva essere 3-3 prima del recupero, ma anche gol annullato per il fallo su Milan Skriniar. Invece è stato 4-2, con Romelu Lukaku che ha preso in mano la bandierina del calcio d’angolo e al modico costo di un cartellino giallo ha regalato l’immagine copertina del match a tifosi e giornali. Come dire: “Qua comando anche io”. Maglia nerazzurra sventolata in aria, San Siro alle stelle. Nessun dubbio, quindi: vittoria meritata. Commento del derby della Madonnina, continua.
Pazza Inter: può non piacere a tutti (Conte, ndr), ma questa squadra la pazzia ce l’ha impressa nel sangue. Nel gesto di Lukaku c’è tutto: potenza, maturità, consapevolezza. Si merita ogni positività: un derby così entrerà di diritto nella storia.
Rimonta forza quattro, agguantata la Juventus al primo posto in classifica con un accento sulla corsa scudetto. Contro i novanta, il cinquanta: un numero più piccolo. In quel periodo il Milan ha giocato più di ieri e dell’altro ieri. Si potrebbe azzardare a dire: i rossoneri migliori della stagione, anche se quel “migliore” andrebbe comunque contestualizzato. Meglio di cosa? Dell’avversario, quello senza dubbio. Però ancora troppo poco, debole e facile da sgretolare. Compito di Stefano Pioli aggiustare l’aggiustabile: commento del derby della Madonnina, questo dice.
Ibra guida, gli altri lo seguono. Zlatan ha davvero impatto su questa squadra, su tutti: Ante Rebic e Hakan Calhanoglu sembrano le belle copie di loro stessi rispetto a qualche mese fa. Theo Hernandez: il diavolo dovrà ripartire per forza da giocatori come lui fatti di corsa, sacrificio ma anche di tanta intelligenza dentro e fuori dal campo. Marcelo Brozovic è spesso criticato, ma ne fa due su due nei derby del 2019-2020: quando conta, lui c’è.
Il buon cavallo si vede lungo l’intero percorso. L’Inter non ha ancora vinto, il Milan può svoltare e sorprendere. La corsa a tutto e a niente è apertissima, spazio ai protagonisti per scrivere nuove pagine.
De Vrij è stato fantastico. Una rete di rapina, da attaccante dal fiuto del gol ricco di fiducia e di esperienza. Reti di questo calibro le segni solo se ci credi davvero, ma bisogna averne anche le qualità. Lui ce le ha tutte. Il centrocampo del Milan ha fatto diga per 50’, l’Inter non ha visto quasi mai l’area avversaria: lo si legge a commento del derby della Madonnina.
Il 2-0 azzardiamo potesse stare troppo stretto ai rossoneri: il trio difensivo nerazzurro si è comportato egregiamente, contro altre squadre il Milan avrebbe potuto segnare di più. I rossoneri sono usciti sconfitti, ma con delle nuove certezze: bisogna ripartire da quei 50’, lavorarci un po’ su per applicarli al prossimo appuntamento stagionale.
Palo sì o palo no, la natura di questo match sarebbe stata identica. O no? Nessuno può dirlo, fa parte del gioco.
Quattro a due, risultato storico, derby altrettanto motivante e ricco di colpi di scena. Entrerà negli annali, per mille motivi. Nicolò Barella è un treno, Christian Eriksen si è mosso come un direttore d’orchestra. La Scala è casa sua.
I nerazzurri sognano in grande, il Milan spera per il futuro. Il derby della Madonnina si è concluso, portandosi dietro mille racconti. Si torna alla normalità, perché il derby non lo potrà mai essere. Commento del derby. Derby. Ha vinto l’Inter.